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Aria di attesa ai negoziati

Mentre le negoziazioni si muovono a rilento e continuano principalmente a svolgersi in modo informale tra i negoziatori, nelle sale della COP24 di Katowice stanno emergendo gli aspetti e le visioni più politiche. A partire da Martedì pomeriggio e per tutta la giornata di Mercoledì si sono infatti svolti gli High Level Segment, in cui sono state rilasciati dichiarazioni dai ministri di tutte le Parti negoziali, oltre che dalle organizzazioni intergovernative e non-governative. Gli High Level Segment hanno preso il via dal Talanoa Dialogue, processo che ha portato le parti ad costruire un dialogo tra loro più informale e al di fuori dei negoziati e con il coinvolgimento degli attori non statali. Le dichiarazioni degli stati sono iniziate con gli interventi dei piccoli stati insulari del pacifico. Questi Stati sono i più vulnerabili alle conseguenze del cambiamento climatico e hanno quindi lanciato l’allarme in riferimento alla necessità di mantenere l’obiettivo di mantenere il riscaldamento climatico entro l’1.5 gradi. Dagli interventi delle Parti all’interno degli High Level Segment sono quindi emerse le visioni più politiche in riferimento al negoziato che si sta portando avanti: la speranza è che queste siano di ispirazione per aumentare gli sforzi negoziali degli ultimi giorni di COP e trovare degli accordi sui punti che rimangono irrisolti.

Tra gli interventi che sono stati tenuti è stato presente anche l’intervento del Ministro dell’Ambiente Italiano Sergio Costa. Nel suo intervento, il Ministro ha ricordato come l’Accordo di Parigi sia uno strumento cardine e trovare il modo di implementarlo sia fondamentale. Ha ribadito che l’Italia sostiene la transizione a società sostenibile e la lotta al cambiamento climatico. Essa infatti ha già raggiunto gli obiettivi dell’Unione Europea per il 2020 e conta di superarli considerevolmente. Ha quindi dichiarato che il ministero sta lavorando ad un Piano Clima ed Energia per il periodo 2021-2030, che porterà all’eliminazione dell’uso del carbone entro il 2025. Infine, ha spiegato come il nostro paese sia anche impegnato sul piano internazionale, essendo tra i principali donatori della finanza del clima e si impegna nella cooperazione internazionale specialmente nel paesi del continente africano, per incrementare le azioni di adattamento.

Un altro importante intervento che si è tenuto durante la giornata, e in particolare nella cerimonia di chiusura dei Talanoa Dialogue è stato quello del segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres. Il segretario è tornato in Polonia inaspettatamente per mettere le Parti davanti alle loro responsabilità. Ha quindi lanciato un importante appello in cui ha ribadito come il raggiungimento di risultati in questa COP sia importante e che non si può rischiare di allungare ancora i tempi per implementare l’azione climatica, nonostante la complessità del processo negoziale. Ha quindi ricordato come le conoscenze e lo slancio per l’azione climatica sono già presenti nelle varie componenti della società, ma manca la volontà politica internazionale. Ha quindi ribadito che questo è il momento di scendere a compromessi per la Parti, per quanto possa essere difficile, per poter creare un maggior beneficio collettivo.

In serata, infine, è arrivata una prima dichiarazione pubblica da parte dell’High Ambition Coalition in questa COP. Questa Coalizione è nata durante la COP21 di Parigi con lo scopo di dare l’esempio per incentivare una più forte azione climatica da parte delle Parti ed è composta sia da paesi industrializzati che da paesi in via di sviluppo. La dichiarazione di ieri sera ha cercato quindi di aumentare l’ambizione e ricompattare le parti, affermando come sia importante raggiungere un accordo in queste ultime giornate di negoziato. Gli Stati della Coalizione hanno anche annunciato il loro impegno ad aumentare le azioni nel breve termine, aggiornando i loro Contributi Nazionali Volontari (NDCs) prima del 2020 e impegnandosi in strategie di basse emissioni nel lungo periodo.

La giornata di mercoledì è stata quindi principalmente caratterizzata da dichiarazioni politiche atte a incentivare il raggiungimento di un accordo prima della fine della Conferenza. I negoziati, d’altra parte, stanno cercando di ripartire sotto la guida della presidenza polacca, dopo il rallentamento di inizio settimana. Pare infatti che la presidenza stia cercando di prendere in mano la situazione, presentando nuovi testi come base negoziale per riuscire a raggiungere un risultato finale.

L’aria che si respira nei corridoi della venue di Katowice è quindi un’aria di attesa, per capire se questa COP riuscirà infine ad essere un successo o ci lascerà con pochi risultati tra le mani.

di Margherita Bellanca

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