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Dic

Bambini e giovani sempre più al centro dell´azione climatica

di Federica Pastore

Theo, Pablo, Camila, Penelope, Nkosi e Sara sono i sei giovani protagonisti dell´evento “We Dare: Children and Youth vs. Climate Change”, organizzato da UNICEF e l´Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani durante la giornata di apertura della seconda settimana di negoziati qui alla COP25 di Madrid.

Non solo Greta Thunberg, dunque. La sedicenne svedese infatti, dopo aver annunciato la sua presenza e aver catalizzato l´attenzione di molti media, ha invece disertato e lasciato spazio ai suoi giovani colleghi.

Paloma Escudero, Direttrice della Comunicazione di UNICEF, ha dato il benvenuto a tutti i partecipanti, compresi i rappresentati dei governi che hanno deciso di firmare la Dichiarazione sui giovani, bambini e azione climatica, lanciata proprio in occasione dell´evento e che vede come primi paesi firmatari: Cile, Costa Rica, Fiji, Lussemburgo, Monaco, Nigeria, Perù, Svezia e Spagna. L´obiettivo è quello di incoraggiare gli stati a prendere in maggiore considerazione un gruppo estremamente vulnerabile come quello dei giovani e dei bambini e proteggerli in modo più efficace dalle conseguenze del cambiamento climatico.

Con mezzo miliardo di bambini che attualmente vivono in aree ad alto rischio di alluvioni a causa di eventi meteorologici estremi come cicloni, uragani e tempeste, nonché dell’innalzamento del livello del mare, “è fondamentale metterli al centro delle politiche climatiche” – ha affermato la Escudero.

Michelle Bachelet, Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Diritti Umani, ha poi sottolineato l´importanza e il diritto dei giovani a partecipare nel processo volto a contrastare i cambiamenti climatici, con la necessità di applicare il principio di equità intergenerazionale inserito nell´Accordo di Parigi.

“Se salvate i bambini, salvate voi stessi”, è ciò in cui crede Penelope, 15 anni dalla Norvegia, e che ha dichiarato con decisione durante il panel con i Ministri presenti e moderato da Mary Robinson, prima donna a diventare Presidente della Repubblica irlandese e attuale Direttrice di The Elders.

Theo Cullen-Mouze, coetaneo irlandese, nel suo discorso alla platea non ha temuto di ammonire gli adulti per la mancanza di azioni concrete, le quali sono discusse da anni ma mai messe veramente in pratica. Nella sua richiesta finale, il giovane attivista ha esortato al dialogo e all´ascolto: “Per favore, ascoltateci. Per favore, ascoltate gli scienziati e prendeteci sul serio”.

Sono ragazzi decisi e preparati, che chiedono uniti e a gran voce di poter avere un ruolo più concreto e di non essere spettatori inermi dei processi decisionali che riguardano il nostro ma soprattutto il loro futuro.

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