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Nov

COP22: finanza e rendicontazione al centro del dibattito

Nelle giornate di mercoledi’ e giovedi’ sono proseguiti i lavori negoziali. Per quanto riguarda la plenaria della COP (Conferenza delle parti) e della CMP (Conferenza delle parti per il Protocollo di Kyoto), le questioni sul tavolo che hanno avuto maggiore rilevanza sono state:

Per la COP

  • La preparazione delle azioni necessarie per l’entrata in vigore dell’accordo di Parigi;
  • L’analisi delle questioni relative alle risorse finanziarie;
  • Lo sviluppo di collegamenti possibili tra il Technology Mechanism e quello finanziario

Per la CMP

  • Le questioni di rilievo che riguardano il Clean Development Mechanism, le Joint Implementation e il Fondo di Adattamento;
  • La presentazione del report sulla tavola rotonda che ha lo scopo di aumentare gli obiettivi del protocollo di Kyoto.

Il dibattito all’interno della COP.  Si é data una notevole importanza al punto dei finanziamenti. L’India ha evidenziato la necessitá di ricorrere a finanziamenti fuori e dentro il perimetro dell’UNFCCC, mentre la Mauritania si é espressa per un’allocazione delle risorse secondo criteri di giustizia ed equitá. Il Co-presidente del Green Climate Fund (GCF) ha invece spiegato la ripartizione dei fondi tra azioni di adattamento, mitigazione e azioni comprensive delle due (pari al 45% del totale), illustrando l’esistenza di una minore sproporzione rispetto a quanto precedentemente emerso in altri documenti. Il Nicaragua ha poi invitato il GCF a riesaminare la partecipazione delle banche private per evitare che ci siano “alcune entitá imbarazzanti” e a indirizzare gli investimenti del settore privato verso le energie rinnovabili, l’efficienza energetica e il rimboschimento. Il Gruppo G77/Cina e il African Group hanno ribadito come il GCF serva ai paesi in via di sviluppo e non debba essere eliminato.

Dopo l’analisi del GFC si è passati a considerare il GEF (la Global Environmental Facility) dove sono stati forniti i seguenti numeri sull’allocazione delle risorse: piú di 550 milioni di dollari sono stati devoluti a 59 progetti di mitigazione e 189 milioni sono stati allocati su 85 progetti di capacity-building. Queste cifre hanno portato poi l’India ha sottolineare che si si tratta di un trend al ribasso nell’allocazione delle risorse.

Il dibattito all’interno della CMP. L’Executive Board del CDM (Clean Development Mechanism) ha iniziato dicendo che ci sono piú di 8.000 progetti registrati in 111 paesi e che il corrispettivo delle CER (le Certified Emissions Reductions) rilasciate é di 1,7 miliardi. Nulla di simile riguarda invece le Joint Implementation (JI), dato che non é stato avviato nessun nuovo progetto dalla fine del primo periodo di impegni. Sull’Adaptation Fund, il Board ha evidenziato quanto le risorse disponibili siano imprevedibili a causa della dipendenza da contribuzioni volontarie e il crollo del carbon market.

Proseguono parallelamente anche i lavori dell’APA (il gruppo di lavoro creato ad hoc sull’Accordo di Parigi). La discussione all’interno dell’APA prosegue e il dibattito rimane incentrato su alcuni temi chiave come le regole, gli NDC e la finanza. Qui di seguito i principali temi emersi dalla discussione degli ultimi due giorni:

  1. Molti paesi in via di sviluppo hanno espresso nuovamente il bisogno di flessibilitá sugli NDCs e la necessitá di definirne le caratteristiche. Il Brasile ha richiesto che alcune informazioni specifiche, relative agli obiettivi, vengano quantificate, mentre l’Arab Group si é dimostrato contrario dato che non si tratta di una richiesta dell’Accordo di Parigi;
  2. Per quanto riguarda i meccanismi di MRV (Monitoring, Review and Valuation), c’é accordo tra le Parti sul bisogno di lasciare Marrakech con un piano di lavoro chiaro;
  3. Un nodo ancora da sciogliere è relativo alla finanza: il Gruppo G-77/Cina, l’African Group e l’Argentina hanno ribadito che la questione del Fondo di Adattamento all’interno dell’Accordo di Parigi sia procedurale, mentre Australia, Unione Europea, Stati Uniti e il Gruppo EIG hanno sottolineato che molte questioni richiedono ulteriori consultazioni.
  4. Infine, sulla rendicontazione delle emissioni sono emerse posizioni contrastanti all’interno di un dialogo sugli input da considerare, le modalitá e i risultati attesi dal global stocktake.

La discussione continuerá ancora nel corso delle giornate di oggi e domani. 

di Maria Carolina de Vera e Federica Pastore

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