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Nov

Parigi, l’ultima giornata alla Conferenza dei Giovani: “to be COYntinued!”

Da Parigi: Chiara Pellegrino, Francesco Capezzuoli, Gabriele Motta e Federico Brocchieri

Terza giornata alla COY11, tante conferenze e gruppi di lavoro davanti a noi sin dal mattino, ma è stata anche l’ultima giornata, celebrata con una grande cerimonia di chiusura e di arrivederci, per alcuni alla COP21 che apre lunedì a Parigi, per altri alla COY12 di Marrakesh tra un anno. E’ un sabato e l’affluenza è altissima, l’organizzazione continua ad essere comunque fluida e gli eventi assolutamente stimolanti. Nella mattinata ci siamo concentrati su varie tematiche, partecipando alle seguenti sessioni:

Rifugiati climatici:

  • Un gruppo di giovani dello stato del Ciad ha presentato i pericoli e le sfide del riscaldamento globale nella fascia del Sahel. Ogni anno, una sempre maggiore percentuale della popolazione stanziata in quella zona, è affetta dai danni del cambiamento climatico e decide dunque di migrare in cerca di condizioni di vita più sicure e dignitose. Tale delegazione del Ciad mira ad inserire la nozione di “rifugiato climatico” nei trattati internazionali.

Green office model:

  • Un gruppo di lavoro sulla costituzione di un ufficio verde per la sostenibilità all’interno di ogni università, il cosìddetto “green office model”, proposto da Anna Schwarz, studentessa dell’Università di Amsterdam e attivista di RootAbility. Insieme ai ragazzi del gruppo abbiamo trattato gli ostacoli sia economici che materiali e considerato quali progetti un ufficio verde possa intraprendere per rivelarsi un buon investimento, una piattaforma per coordinare in modo sinergico le iniziative ambientali di un’università e, non da ultimo, aumentare il livello di partecipazione degli studenti. Il food sharing, per citare solo uno dei tanti progetti per scavalcare gli ostacoli, racchiude in sé le tre caratteristiche menzionate ed è ormai realtà presso l’Università di Delft, nei Paesi Bassi.

Bye Bye Plastic Bag:

  • Due sorelle di 12 e 13 anni native di Bali (Indonesia) hanno creato un’associazione che ha come finalità la il definitivo bando dall’isola dei sacchetti di plastica monouso. Dopo un anno sensibilizzazione nelle scuole locali, campagne e flash mob, il governatore di Bali, Mangku Pastika, ha firmato un documento in cui si impegna a minimizzare l’uso dei sacchetti di plastica. Il governo indonesiano si è inoltre dichiarato pronto a bandire i sacchetti di plastica nel momento in cui verrà raggiunta la quota di un milione di firme nella petizione che le sorelle stanno portando avanti.

X. Martinez, Earth Guardians:

  • Sulle note rap di Xiuhtezcatl Martinez, uno dei giovanissimi invitati per ispirare il pubblico della COY e attivista per il clima dalle comunità indigene con l’organizzazione “Earth Guardians”, si è trattato di un evento che ha infuso speranza: il punto centrale del suo discorso è stata la disconnessione spirituale e materiale tra la natura e l’uomo. Una disconnessione profonda che, afferma, “è la causa primaria del cambiamento climatico”.

Nel secondo pomeriggio è poi iniziata la cerimonia di chiusura, in cui abbiamo avuto il piacere di incontrare importanti ospiti. Il primo ad intervenire è stato Laurent Fabius, Ministro degli Esteri francese e Presidente designato della COP21. Nel suo intervento in inglese, come è consono che faccia un presidente della COP – sottolinea il Ministro – e dopo aver rivolto un pensiero alle vittime dei recenti attentati, Fabius si è rivolto direttamente ai giovani:

“il vero cambiamento deve passare attraverso l’assunzione di consapevolezza e conoscenza, che i giovani sono all’altezza di poter raccogliere”.

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I tre nodi centrali della sua riflessione sono stati:

– l’impegno a raggiungere un protocollo vincolante e degli obiettivi ambiziosi per il Long Term Goal (LTG);
– il principio dell’equità intergenerazionale, che è anche uno dei cavalli di battaglia di Italian Climate Network;
– la necessità di aumentare gli sforzi per il capacity building e l’ educazione.

Temi dei quali si è parlato ampiamente nei tre giorni della conferenza e che sono confluiti nel manifesto della COY11, consegnato, ma soprattutto affidato nei suoi contenuti, al Ministro degli Esteri francese che lunedì, in veste di Presidente della COP21, inaugurerà i lavori. 

Il saluto finale è arrivato dagli organizzatori francesi della COY11, che ci sentiamo di ringraziare per l’organizzazione, l’accoglienza e soprattutto la voglia di cambiamento che hanno mantenuto alta in tutti noi. Citando le parole di Sakina Pen Point, coordinatrice dello staff: “to be COYtinued… ci vediamo a Marrakesh COY12!”.   

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