20
Lug

Side Event MedCOP: Gestione Efficace delle Risorse

Di Francesco Capezzuoli

Nel corso della seconda giornata della MedCOP22, si è tenuto il side event ‘Economia circolare, gestione dei rifiuti, produzione e consumo sostenibili’. Magali Outters, Team Leader del Regional Activity Centre for Sustainable Consumption and Production (SCP) di Barcellona, ha sottolineato la necessità di effettuare la transizione verso un’economia circolare in modo da combattere i cambiamenti climatici, attraverso una serie di strumenti atti a ripensare il modo in cui i beni e i servizi sono prodotti e consumati. L’SCP, uno dei temi chiave per l’Unione per il Mediterraneo, rappresenta il cuore del piano d’azione per il Mediterraneo dell’UNEP per l’implementazione della Convenzione di Barcellona, ratificata da 22 realtà mediterranee. Altro obiettivo è il coinvolgimento dei principali stakeholders nei modelli SCP e nelle misure per l’economia circolare.

Il lavoro del Centro si concentra su 4 priorità di consumo e produzione: cibo e agricoltura, turismo, settore manifatturiero, edilizia. Vi è la volontà di implementare il suddetto piano d’azione, e per tale motivo la collaborzione del terzo settore e dei consumatori sarà essenziale.

Ha poi preso poi la parola Josep Maria Tost I Borras, direttore dell’Agencia de Residus de Catalunya, azienda della gestione dei rifiuti della Catalogna, e membro di ACR+ (Associazione per il riciclaggio e la gestione sostenibile delle risorse). L’agenzia lavora nel settore dei rifuti per recuperare quanta più materia possibile, cercando di coinvolgere i sindaci per cambiare le abitudini dei cittadini e operare nel settore privato. Finora sono riusciti a creare una lobby di 200 soggetti che operano nella promozione delle buone pratiche di gestione dei rifiuti e della gestione sostenibile delle risosrse. Tost ha rimarcato come senza pianificazione non sia possibile ottenere buoni risultati, in quanto occorre avere un dialogo con le strutture locali per studiare l’offerta produttiva e la domanda dei consumatori in modo da avere una visione circoscritta della situazione cittadina da cui partire. Inoltre, è fondamentale una cornice di tasse e incentivi o sussidi (come per esempio il sistema di tariffazione puntuale Pay As You Throw) per promuovere l’innovazione sostenibile, in assenza dei quali sarà difficile far accettare il cambio di modello sociale.

In tal senso, vale la pena soffermarsi sul fatto che la Catalogna possiede un proprio Ministero dell’Ambiente che punta fortemente nel supporto strategie di adattamento e mitigazione dei cambiamenti climatici: nel periodo 2004-2013 esso ha infatti allocato più di 140 milioni di euro in finanziamenti alle autorità locali e alle imprese. Inoltre, il Governo catalano ha elaborato un contesto legislativo che incentivi politiche sui rifiuti e sul finanziamento alle infrastrutture di riciclaggio. Tutto ciò aiuta le realtà locali a farsi carico del cambiamento verso questo nuovo modello di società del riciclo e della gestione ottimale delle risorse; è necessario quindi effettuare, preferibilmente in poco tempo, la transizione verso una società dell’utilizzo e non più della proprietà dei beni.

L’esperto si è inoltre soffermato sul piano dei rifiuti 2013-2020 della Catalogna, che cercherà di avvicinarsi il più possibile a “Rifiuti Zero”. L’ottimizzazione dell’uso delle risorse comporterebbe una diminuzione delle emissioni di gas serra grazie alla mancata estrazione di materie prime, produzione di beni nuovi con relativi trasporto e smaltimento finale. L’obiettivo generale del programma consiste nel determinare strategie di azione per la prevenzione e la gestione dei rifiuti entro il 2020, con la prospettiva di contribuire alla produzione e un utilizzo efficaci delle risorse e la promozione dello sviluppo di un’economia circolare a bassa densità di carbonio.

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