A CHE PUNTO È IL NEGOZIATO SUL GLOBAL STOCKTAKE
Il bilancio quinquennale sugli impegni nazionali sul clima è un tema rilevante e soprattutto nuovo, per questo qui a Baku ci sono ben tre tavoli negoziali che trattano aspetti diversi, ma complementari.
Come organizzare il prossimo bilancio
Il primo è il tavolo sulle questioni procedurali e strutturali del prossimo Global Stocktake (GST). A Dubai a COP28 si era svolto il primo GST, e ora gli Stati stanno cercando di capire se e come migliorare il processo entro COP33, quando si terrà il secondo bilancio quinquennale.
Il maggiore punto di discordia è stato quello relativo alla scienza su cui basare l’analisi degli impegni climatici dei Paesi (NDC). Le COP basano i loro negoziati sui report dell’IPCC, ma alcuni Stati, capeggiati da Arabia Saudita ed Egitto, stanno cercando di limitare la dipendenza da questi report, per poter aggiungere delle fonti meno autorevoli e meno solide da un punto di vista di processo di valutazione scientifica. Questo gruppo di Stati è in minoranza, ma il processo negoziale si basa sul consensus e serve quindi trovare un accordo con tutti.
Attualmente nella bozza negoziale viene riconosciuta «l’importanza dei risultati dei cicli di valutazione del Gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico per l’inventario globale, che garantiscono l’integrità scientifica dell’inventario globale e forniscono la migliore scienza disponibile», ma allo stesso tempo si menziona la «necessità di garantire l’equilibrio tra i contributi dell’IPCC e quelli non IPCC, attingendo da fonti diverse», e la «necessità di garantire contributi completi ed equilibrati dall’IPCC e da altre fonti pertinenti».
Questi appaiono come 100 passi indietro rispetto a quello che si pensava fosse la base più solida delle COP: la scienza. Al momento queste frasi sono ancora tra le famose parentesi, brackets, e c’è quindi ancora speranza di vederle rimosse. Attendiamo dunque la conclusione del negoziato, di cui vi riporteremo i dettagli in un prossimo articolo a lui dedicato, ma il dibattito è ancora molto acceso.
Il dialogo UAE sul Global Stocktake
Il secondo tavolo negoziale è su il dialogo iniziato a Dubai a COP28, che per questo si chiama dialogo UAE sul GST. Martedì è uscita l’ultima bozza che, rispetto all’ultimo aggiornamento che vi abbiamo dato, non ha fatto significativi passi avanti sul tema della finanza. Infatti, è ancora in dubbio quale taglio dare a questo negoziato, se utilizzare un approccio olistico che tenga in considerazione tutti i risultati dello Stocktake, oppure focalizzare il dialogo sui flussi finanziari. Questo è particolarmente rilevante perché molti degli NDC degli Stati in via di sviluppo è conditioned o misto, il che significa che l’implementazione completa dei loro NDC è possibile solo con un contributo finanziario: gli Stati provvederanno a pagare fin dove arrivano e chiedono quindi agli Stati sviluppati di colmare il gap.
Da come si può vedere nella lunga bozza, ci sono ancora numerose opzioni sul tavolo e si discute anche di moltissimi altri punti, come sulla durata del dialogo, sul riassunto finale che dovrà produrre, quali documenti in input considerare e altri. I negoziati passeranno ai facilitatori politici nella fase finale di COP29, ma non ci aspettiamo di vedere il testo pronto molto presto.
Il nuovo dialogo creato a Bonn
Ai negoziati di Bonn 2024 è stato poi creato un dialogo annuale sui risultati del GST con l’obiettivo di condividere buone pratiche e conoscenze tra Paesi e stakeholder per la sottoscrizione dei prossimi NDC.
Questo tavolo ha prodotto ottimi risultati a Bonn e qui a Baku stanno decidendo se e come proseguire il lavoro, e se e come inserire questi scambi o i risultati del GST all’interno degli NDC. Soprattutto su questo punto c’è molto dibattito ancora in corso, come si può vedere dalla bozza di mercoledì mattina. Vi aggiorneremo presto non appena avranno prodotto un testo finale, che non dovrebbe farsi attendere troppo.
Le differenze tra i tre tavoli sono sottili, ma vogliamo sottolinearle per non creare confusione:
- Il dialogo annuale che si è svolto a Bonn mira a far condividere esempi di progetti realizzati sotto gli ultimi NDC che possano essere di aiuto ai prossimi.
- La riflessione attorno alle procedure e alla struttura del GST ha come obiettivo quello di migliorare il processo in vista del prossimo.
- Infine il dialogo degli Emirati Arabi Uniti è un tavolo per discutere di come implementare i risultati del GST1 in azioni nazionali per renderle più ambiziose. Quest’ultimo quindi non verte attorno a progetti singoli, ma prende in considerazione i risultati finali di tutto il processo, ad esempio il fatto che con gli attuali NDC non siamo in linea con l’obiettivo di 1.5°C di anomalia oppure ad esempio i flussi finanziari, e invita i Paesi a tradurlo in azioni concrete.
Articolo a cura di Anna Pelicci, capa delegazione di Italian Climate Network alla COP29 di Baku
Immagine di copertina: foto di UN Climate Change – Kiara Worth
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