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19
Mar

COP15 Biodiversità: i primi giorni dei negoziati preparatori a Ginevra

La Conferenza sulla Biodiversità di Ginevra che dovrà aprire la strada per la COP15 si è aperta lunedì 14 marzo, ed è il primo negoziato della Convenzione sulla Biodiversità (CBD) che si tiene in persona da più di due anni. 

Il principale tema all’ordine del giorno dei negoziati CBD a Ginevra è il quadro globale della biodiversità post 2020 (Post 2020 Global Biodiversity Framework o GBF), che fornirà una visione strategica per la tutela della biodiversità del prossimo decennio. 

Già dai primi giorni di negoziati si inizia a sentire la pressione per la mole di lavoro da portare a termine in vista di COP15. I due organismi del CBD, l’Organo Sussidiario di Consulenza Scientifica, Tecnica e Tecnologica (SBSTTA) e l’Organo Sussidiario di Attuazione (SBI) e il Gruppo di Lavoro sul quadro globale della biodiversità post-2020 (WG2020),  si riuniscono in queste due settimane, con negoziazioni che vanno avanti fino oltre le 22.30, come si legge nel programma dei negoziati, ma che informalmente si concludono a tarda notte. 

Fotografia di Margherita Barbieri, volontaria di Italian Climate Network a Ginevra

Il testo del Framework Globale per la Biodiversità è abbastanza complesso, comprendendo quattro goals di lungo periodo, con orizzonte temporale al 2050 e delle milestones relative a ogni goals, con obiettivo temporale al 2030. 

Inoltre il Framework ha 21 targets operativi, anch’essi con orizzonte temporale al 2030.

Riguardo alla struttura del Framework, diverse Parti hanno concordato sul fatto che la co-presenza di milestones e targets complica eccessivamente la struttura del testo e che le milestones duplicano quanto previsto nei targets, dunque le Parti hanno chiesto di eliminare le milestones ma di integrare il loro contenuto all’interno dei 21 targets.  

Inoltre i paesi hanno richiesto che i 4 goals e i 21 targets siano misurabili e che abbiano degli indicatori chiari. Il tema del monitoraggio è stato affrontato in sessioni negoziali ad hoc e continuerà nelle negoziazioni della prossima settimana.  

Il primo goal, definito Goal A nel testo, prevede che: 

  • l’integrità di tutti gli ecosistemi sia rafforzata, con un aumento di almeno il 15 % dell’area, della connettività e dell’integrità degli ecosistemi naturali; 
  • la diminuzione del tasso di estinzione di almeno dieci volte
  • che il rischio di estinzione delle specie sia ridotto del 50%
  • che almeno il 90% della diversità genetica all’interno di tutte le specie sia conservata

Ai delegati è stato chiesto se i valori numerici contenuti nel Goal A debbano essere inclusi o se l’obiettivo debba essere riformulato come un obiettivo aspirazionale.

FIRST DRAFT OF THE POST-2020 GLOBAL BIODIVERSITY FRAMEWORK

L’Unione Europea, la Colombia, la Norvegia e la Giordania hanno sostenuto l’inclusione di tali valori, sottolineando come gli obiettivi numerici sosterranno l’ambizione e offriranno l’opportunità di misurare i progressi. 

Tuttavia, diversi paesi intervenuti, come Canada, Messico, Indonesia, Egitto, Chile e altri, hanno supportato la rimozione dei valori numerici, sottolineando come gli elementi quantitativi siano troppo sfidanti ed impegnativi a causa dell’assenza di strumenti di implementazione appropriati a livello nazionale. 

Nelle giornate successive, le negoziazioni sono continuate sui successivi tre goals. In particolare sul Goal B che prevede che i contributi della natura siano conservati e utilizzati in modo sostenibile, il Goal C che prevede che i benefici dell’uso delle risorse genetiche sia condiviso in modo equo e giusto e il Goal D sui fondi finanziari necessari per attuare gli obiettivi al 2050. 

Nonostante la mole di contenuti da negoziare a Ginevra, i delegati sono preoccupati perché le discussioni si stanno perdendo nei dettagli, andando così in profondità per ogni goal e target che è difficile tenere traccia del quadro generale. In alcune sessioni non si è neanche riusciti a negoziare tutti i punti all’ordine del giorno. 

Speriamo che la situazione si sblocchi nei prossimi giorni, dal momento che, come abbiamo spiegato nell’aggiornamento precedente, i negoziati preparatori qui a Ginevra giocano un ruolo fondamentale nel portare un testo quanto più possibile condiviso a Kunming, per farlo adottare da COP15.

di Margherita Barbieri, volontaria di Italian Climate Network a Ginevra

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