COP29, L’EUROPA CHIEDE CONCRETEZZA SULLE RINNOVABILI
- Per Wopke Hoekstra, Commissario europeo per l’azione per il clima, triplicare le rinnovabili e raddoppiare l’efficienza energetica sono il miglior investimento da poter fare.
- Parviz Shahbazov, Ministro dell’Energia azerbaigiano: necessari investimenti sostanziali e accessibili per raggiungere almeno 11 TW di capacità di generazione di energia rinnovabile installata.
Martedì 12 novembre il Commissario per l’azione per il clima Wopke Hoekstra, le cui deleghe nella nuova Commissione sono state confermate da pochi giorni, è intervenuto alla COP29 a nome dell’Unione europea, e ha chiesto azioni concrete per raggiungere gli obiettivi in materia di energie rinnovabili.
«Dobbiamo agire rapidamente e trasformare i nostri obiettivi in materia di energia pulita in progetti concreti», ha detto nel suo discorso durante il Dialogo ministeriale Aumentare gli investimenti per triplicare l’energia rinnovabile e raddoppiare l’efficienza energetica, nell’ambito della COP29.
L’anno scorso a Dubai abbiamo fatto un passo avanti verso la fine dell’era dei combustibili fossili. Ci siamo impegnati a triplicare la capacità di energia rinnovabile e a raddoppiare l’efficienza energetica entro il 2030. Per me, questo impegno è sempre stato più di un semplice obiettivo, è, onestamente, il miglior investimento che possiamo fare. L’energia rinnovabile è una risorsa locale, crea posti di lavoro, rafforza la nostra indipendenza e ora è più economica delle alternative inquinanti. Raggiungere questi obiettivi potrebbe ridurre le emissioni globali di gas serra di 10 miliardi di tonnellate entro la fine di questo decennio, più delle emissioni totali dell’UE in tre anni. Quindi, è una visione ambiziosa, ma credo che si possa fare.
Il Commissario europeo ha inoltre sottolineato che per raggiungere gli obiettivi prefissati è necessario migliorare in modo significativo le reti elettriche esistenti. «Secondo l’Agenzia Internazionale per l’Energia, entro la fine di questo decennio saranno necessari 25 milioni di chilometri di linee di rete nuove e migliorate. Si prevede che la domanda globale di litio, cobalto e altri minerali triplicherà entro il 2030. Anche l’estrazione e la lavorazione di queste risorse devono avvenire ai volumi necessari», ha affermato.
Hoekstra ha poi ricordato che oggi 760 milioni di persone non hanno accesso all’elettricità e la maggior parte di loro vive nell’Africa sub sahariana e ha anche sottolineato che per raggiungere gli obiettivi prefissati sono necessari investimenti anche da parte del settore priva. «L’Europa è leader nella fornitura di finanziamenti per il clima e stanziamo 31 miliardi di dollari all’anno in finanziamenti pubblici. Tuttavia, questo non è sufficiente; anche il settore privato deve fare dei passi in questa direzione», ha affermato.
Grazie alla rapida crescita delle energie rinnovabili, l’Unione Europea ha ridotto le emissioni dell’8 per cento lo scorso anno: «Oggi, più della metà dell’elettricità europea proviene dall’energia eolica e solare, superando tutte le fonti di combustibili fossili. Tuttavia, se si guarda a una scala globale, le emissioni sono comunque aumentate dell’1,3 percento lo scorso anno».
Citando le analisi dell’Agenzia internazionale per l’energia (IEA) e dell’Agenzia internazionali per le energie rinnovabili (IRENA), Parviz Shahbazov, Ministro dell’Energia dell’Azerbaigian, ha affermato che «sono necessari investimenti sostanziali e accessibili per raggiungere almeno 11.000 GW di capacità di generazione di energia rinnovabile installata e un tasso di crescita annuale dell’efficienza energetica globale superiore al 4%». Il ministro ha sottolineato che, nonostante i risultati record dell’anno scorso, con 473 GW di nuova capacità di energia rinnovabile installata a livello globale e 570 miliardi di dollari di investimenti, per promuovere la transizione verso “l’energia verde” queste cifre dovranno essere più che raddoppiate, e che servirà aumentare di sette volte gli investimenti nell’efficienza energetica. «Modernizzare ed espandere le reti, migliorare le capacità di stoccaggio dell’energia e rafforzare le misure di efficienza energetica sono essenziali, il che richiede un investimento totale di 31,5 trilioni di dollari nella transizione energetica entro il 2030. Anche se tutte le attuali ambizioni nazionali fossero pienamente raggiunte, saremmo comunque al di sotto del 30% rispetto ai nostri obiettivi per il 2030. Questo è un avvertimento cruciale: dobbiamo intensificare gli sforzi globali e aumentare ulteriormente le nostre ambizioni per accelerare la transizione energetica», ha aggiunto Parviz Shahbazov.
Dichiarazioni in linea e secondo le aspettative di una COP, ci viene da dire. Peccato che il presidente azerbaigiano Ilham Aliyev, nel discorso di apertura della Conferenza sul clima, si sia lanciato in una serie di “lodi fossili”.
Tra le affermazioni che hanno più colpito, quella secondo cui petrolio e gas sarebbero «un dono di Dio». I Paesi non dovrebbero essere biasimati per aver portato i fossili sul mercato «perché il mercato ne ha bisogno», ha proclamato, prima di lanciare una stoccata proprio verso l’Unione europea. Aliyev ha descritto il suo incontro con la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, che nel luglio 2022 firmò un accordo con l’Azerbaijan per raddoppiare le forniture di gas dal Paese in seguito alla crisi russo-ucraina. «Non è stata una nostra idea – ha detto -: è stata una proposta della Commissione europea”.
Aliyev si è infine scagliato, più in generale, contro quella che ha descritto come la doppia morale di alcuni Paesi occidentali. «Purtroppo i doppi standard, l’abitudine di fare la predica agli altri Paesi e l’ipocrisia politica sono diventati una sorta di modus operandi per alcuni politici», ha affermato.
Insomma, in una COP sul clima ospitata per il terzo anno consecutivo in uno stato legato all’economia fossile, e con già basse aspettative iniziali, vedremo alla fine quale ottica e quale veste prevarrà: bastone, carota o carotaggio?
Articolo a cura di Paolo Della Ventura, delegato di Italian Climate Network per la COP29 di Baku
Immagine di copertina: l’incontro bilaterale tra Hoekstra e il segretario generale delle Nazioni Unite, Guterres, alla COP29 di Baku. Foto di UN Climate Change
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