COP29, MITIGAZIONE: DA NUOVA BOZZA SPARISCE L’ 1,5°C (E LA SCIENZA)
Nessuna traccia neppure dell’uscita dai combustibili fossili
L’ultima bozza di testo prodotta alla COP29 per la mitigazione – quella relativa allo Sharm el-Sheikh Mitigation Ambition and Implementation Work Programme – non è un bel leggere.
Rispetto alla bozza che avevamo analizzato mercoledì, infatti, dalle premesse del nuovo testo sono spariti completamente i riferimenti all’impegno a contenere l’aumento della temperatura media globale (entro 1,5°C o almeno 2°C), all’enfasi posta su una rapida e sostanziale riduzione delle emissioni di gas serra (43% entro il 2030 e del 60% entro il 2035, rispetto ai livelli del 2019), alla preoccupazione sull’accelerazione del riscaldamento globale.
Dal testo sparisce anche il riferimento alle net zero emissions, relativamente al passaggio a nuove fonti energetiche e si sceglie di adottare un tono più morbido parlando di non meglio definite “tecnologie pulite e a basse emissioni”, mentre vengono aggiunti maggiori riferimenti alle necessità dei Paesi in via di sviluppo.
Sono completamente spariti anche tutti i riferimenti ai lavori dell’IPCC: le linee guida del 2006 sugli inventari gas serra, e i lavori del Gruppo di lavoro III (quello sulla mitigazione) relativamente all’ultimo Rapporto di Valutazione, l’AR6 del 2023.
Come accennato, delle due opzioni precedenti è stata scelta la seconda, apparentemente più favorevole ai Paesi più vulnerabili, ma fino a un certo punto: è sparito, infatti, il riferimento alle riunioni virtuali, in relazione a incontri dei futuri “Dialoghi” sul tema della mitigazione e dei relativi investimenti.
Sembra che nella partita negoziale stia vincendo il blocco formato da Cina e Paesi Arabi, capeggiati da Arabia Saudita, che hanno dichiarato di non voler accettare nessun approccio top-down con obiettivi di tagli delle emissioni imposti dall’alto, come il taglio del 43 per cento entro il 2030. Per il resto, rimangono valide le nostre osservazioni circa la totale assenza di impegni e misure concrete sulle azioni di mitigazione.
Se queste lacune resteranno nel testo finale di COP29 sulla mitigazione si tratterà di un finale davvero deludente, e certo non in linea con l’urgenza di affrontare i cambiamenti climatici.Non a caso, le relative preoccupazioni che erano testimoniate almeno sulla carta, sono sparite anche dal testo.
Più che mitigazione, annacquamento.
Articolo a cura di Margherita Barbieri e Paolo Della Ventura, delegati di Italian Climate Network
Immagine di copertina: foto di UN Climate Change – Kiara Worth
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