COP29, MITIGAZIONE RESUSCITATA NELLA SECONDA SETTIMANA A BAKU?
La prima settimana di COP29 si era conclusa con un blocco nelle negoziazioni sul programma di mitigazione, imposto da Cina, Paesi africani e Paesi arabi che si sono rifiutati di discutere obiettivi e impegni concreti per ridurre le emissioni di gas climalteranti.
Durante la plenaria per la fine della prima settimana, si era fatto addirittura ricorso alla l’applicazione della Regola 16, che di fatto avrebbe spedito il tema della mitigazione (tramite il mitigation work programme) direttamente alla prossima COP30 o ai negoziati intermedi di giugno 2025.
Lunedì mattina (18 novembre), però, con una mossa politica insperata da parte di molti osservatori, la Presidenza di COP29 ha riaperto in via politica un negoziato chiuso dalla plenaria tecnica, rivitalizzando il filone di lavoro del mitigation work programme.
La Presidenza ha affidato ai Ministri di Norvegia e Sudafrica l’arduo compito di facilitare le discussioni sul Mitigation Work Programme durante questa seconda e ultima settimana, per mettere a terra gli impegni della COP29 sulla mitigazione.
Mercoledì 20, la Presidenza azerbaigiana ha chiesto a Norvegia e Sudafrica di fare il punto sull’andamento del negoziato durante la Presidency Stocktake. Dion George, Ministro dell’Ambiente sudafricano, ha raccontato che il lavoro è ripreso lunedì con la tavola rotonda di alto livello sull’ambizione pre-2030. Tutti i Paesi sono stati consultati e, ed è stato chiesto loro di esprimersi su tre punti:
- quali risultati si vogliono ottenere sulla mitigazione,
- quali messaggi politici si vogliono inviare da Baku,
- se questi risultati possono essere inclusi nel filone di lavoro del programma di mitigazione.
Tutti i Paesi hanno risposto a queste domande e hanno riaffermato l’impegno a:
- mantenere il consenso raggiunto l’anno scorso a COP28 di “transitioning away from fossil fuel”,
- presentare nuovi NDCs nel 2025,
- raggiungere un risultato importante sulla mitigazione a COP29 a Baku.
Sudafrica e Norvegia hanno poi spiegato che il team di co-facilitatori sta lavorando sugli input condivisi dai Paesi e che verranno presto condivisi i risultati del lavoro.
La Presidenza di COP29 ha quindi richiesto l’impegno a lavorare a un pacchetto equilibrato di risultati con decisioni solide su tutti i temi, incluso il Mitigation Work Programme, ricordando che per finire entro venerdì la COP29, come da programma, bisogna accelerare il ritmo.
All’incontro di mercoledì ha preso la parola anche la Bolivia, esprimendo forte preoccupazione per il ritmo dei negoziati: ha sottolineato che sull’adattamento c’è uno stallo totale come sul tema della just transition. La Bolivia si è poi lamentata del fatto che si sta parlando solo di mitigazione e dell’obiettivo di 1.5°C, ma che questi discorsi sono solo chiacchiere se i Paesi sviluppati non raggiungono la neutralità climatica entro il 2030. Ha poi sottolineato che nei corridoi si sente parlare di soli 200 miliardi di dollari per il nuovo obiettivo di finanza climatica (NCQG) e questo non può essere accettato.
In tema di mitigazione, in una conferenza stampa l’Unione Europea ha assicurato che insisterà sul tenere nel testo finale di COP29 il riferimento alla decisione presa a COP28 di allontanarsi dai combustibili fossili, transitioning away from fossil fuel.
Cosa succede adesso?
Nelle ore in cui scriviamo siamo ancora in attesa della bozza sul Mitigation Work Programme, che dovrebbe arrivare nella notte tra mercoledì e giovedì.
Una volta che le bozze di testo saranno pubblicate, verrà dato ai Paesi il tempo sufficiente per rivederle e coordinarsi prima di convocare tutti i delegati in un’unica riunione giovedì 21. Dopo aver ascoltato tutti i pareri, verrà chiesto il sostegno delle coppie ministeriali per preparare le proposte ponte per una seconda iterazione di commenti.
La Presidenza ha sottolineato che spera che questo programma di lavoro consenta di raggiungere con successo la fine delle negoziazioni, e della COP29, venerdì 22.
Articolo a cura di Margherita Barbieri, delegata di Italian Climate Network.
Immagine di copertina: Foto di UN Climate Change – Kiara Worth
Puoi leggere qui tutti i nostri articoli sulla COP29 di Baku.