cop29 mitigazione
21
Nov

MITIGAZIONE: DA COP29 UN NUOVO TESTO, MA NESSUNA TRACCIA DI IMPEGNI CONCRETI

Nelle prime ore del mattino di giovedì è stata pubblicata la nuova bozza di testo di COP29 sul Mitigation Work Programme, il programma per la mitigazione che riguarda le misure da attuare per limitare l’ulteriore aumento della temperatura media globale riducendo, e infine azzerando, le emissioni di gas climalteranti.

Il preambolo del testo sottolinea che per limitare il riscaldamento globale a 1,5°C serve ridurre le emissioni globali del 43 per cento entro il 2030 rispetto al livello del 2019, arrivando poi a tagliarle del 60% entro il 2035 e a raggiungere il net zero, le emissioni nette zero, entro il 2050. 

Il testo rileva “che gli impatti dei cambiamenti climatici stanno rapidamente accelerando” e sottolinea “la necessità di un’azione e di un sostegno urgenti per mantenere l’obiettivo di 1,5°C a portata di mano e per affrontare la crisi climatica in questo decennio critico”. Come se si volesse rafforzare il concetto, e per blindare il tenore scientifico del tema, si fa poi riferimento al lavoro dell’IPCC, il Gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico, in particolare relativamente a “tutti i settori inclusi nelle Linee guida IPCC del 2006 per gli inventari nazionali dei gas a effetto serra e tutte le aree tematiche incluse nel contributo del Gruppo di lavoro III al Sesto rapporto di valutazione”.

Dopo un preambolo promettente, però, il testo non definisce azioni o impegni concreti per ridurre le emissioni ai ritmi indicati dallo stesso testo e raggiungere la neutralità climatica entro il 2050, né per riaffermare e mettere in atto gli impegni presi a COP28 per allontanarsi dai combustibili fossili (transitioning away from fossil fuel).

Mercoledì i ministri di Sudafrica e Norvegia, che stanno guidando il filone sulla mitigazione in questa seconda settimana di COP, avevano assicurato che durante le discussioni tutti i Paesi avevano confermato la volontà di raggiungere un risultato importante sulla mitigazione a Baku, presentare nuovi obiettivi nazionali nel 2025 e mantenere il riferimento all’allontanamento dai combustibili fossili.

Il testo pubblicato alcune ore dopo, però, non riporta niente di tutto questo: nessuna traccia di parole chiave come fossil fuel, phase out, transition, NDCs e renewable energy.

Viene da chiedersi, a questo punto, se anche i riferimenti agli obiettivi di ridurre le emissioni con tempistiche ben definiti rischino di sparire anche dal preambolo. La Cina e il gruppo dei Like Minded Developing Countries (LMDC) hanno infatti dichiarato più volte, nel corso dei lavori, che non hanno intenzione di approvare nessun approccio “top down”, ossia obiettivi di riduzione delle emissioni imposti dall’alto o da qualcun altro. Linea che sembra essere condivisa anche dai paesi arabi e Independent Alliance of Latin America and the Caribbean (AILAC).

Ricordiamo infatti che il rappresentante della Bolivia, prendendo la parola durante la plenaria di aggiornamento di mercoledì, aveva lamentato il fatto che si sente parlare troppo di mitigazione e di 1.5°C, sottolineando che, se sul fronte della finanza non si vedono passi avanti concreti, gli impegni sugli altri temi restano parole vuote. Durante una conferenza stampa, la stessa Bolivia mercoledì aveva commentato l’ipotesi che le cifre da stanziare arrivino a 200 miliardi di dollari invece che a 1.300 chiedendo se si trattasse di uno scherzo.

Nel testo del Mitigation Work Programme che è stato presentato nella notte tra mercoledì e giovedì si fa riferimento all’importanza cruciale della finanza – insieme al trasferimento di tecnologie, lo sviluppo di capacità, la condivisione delle conoscenze – per mettere in atto urgenti azioni di mitigazione, in particolare nei Paesi in via di sviluppo; e evidente inoltre che i due temi quest’anno siano profondamente collegati a livello politico. Aspettiamo un nuovo testo per vedere cosa succederà nelle prossime ore.

Articolo a cura di Margherita Barbieri e Paolo Della Ventura, delegati di Italian Climate Network

Immagine di copertina: Foto UN Climate Change – Kiara Worth

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