30
Nov

Aggiornamenti dalla COP18: COP19 alla Polonia, due modelli di mitigazione per l’ADP, Fossil of the Day


La nomina della Polonia come prossimo paese ad ospitare la COP19 ha suscitato diverse perplessità: il governo di Varsavia, infatti, da oltre un anno sta bloccando le negoziazioni inibendo sul nascere qualsiasi tentativo di passo avanti da parte dell’Unione Europea.
Ospitare una COP implica diverse responsabilità politiche, inclusa quella di promuovere rapporti costruttivi tra le Parti; non si tratta semplicemente di invocare l’intervento da parte di altri, bensì di mostrare capacità di leadership e la volontà di impegnarsi in azioni più ambiziose.
Si dimostrerà sufficientemente responsabile?

Il Presidente della COP18, Sua Eccellenza Abdullah bin Hamad Al-Attiyah, nel corso di un incontro con le observer organizations ha espresso il proprio dissenso in merito ad un piano di mitigazione delle emissioni basato su un modello procapite: nulla di sorprendente, se si considera che il Qatar è il paese con le più alte emissioni procapite al mondo. Queste dichiarazioni riaprono tuttavia il dibattito su quale debba essere il modello di mitigazioni da adottare nel nuovo accordo globale previsto dalla Durban Platform (ADP) a partire dal 2020: un sistema procapite garantirebbe una maggiore equità secondo il principio delle comuni ma differenziate responsabilità, ma lascerebbe maggiore “libertà” a paesi come la Cina, oggi lo stato con le maggiori emissioni di gas serra al mondo ma, allo stesso tempo, con una percentuale di emissioni procapite molto più bassa rispetto agli Stati Uniti e all’Unione Europea.
Un sistema con divisione in Annex (come quello in vigore), invece, potrebbe applicare riduzioni ai paesi con le maggiori emissioni complessive, aggiornando i gruppi in base alle nuove condizioni socio-economiche dei paesi (quelle del Protocollo di Kyoto si riferiscono agli anni Novanta), trascurando però le realtà locali dei grandi paesi in via di sviluppo (come India e, appunto, Cina).
Una situazione alquanto controversa, insomma, che non esclude fra l’altro la possibilità di soluzioni ibride.

Infine, una sintesi dei Fossil of the Day assegnati negli ultimi giorni.

Lunedì 26:

  1. Usa
  2. Canada
  3. Giappone
  4. Russia
  5. Nuova Zelanda

Martedì 27:

  1. Turchia
  2. Unione Europea

Mercoledì 28:

  1. Canada
  2. Nuova Zelanda
  3. USA

Giovedì 29

  1. Polonia
  2. Russia

Venerdì 30:

  1. Nuova Zelanda
  2. USA
  3. Canada

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