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Cambiamenti climatici: necessità di un approccio integrato alla ricerca

 Lo scorso18 aprile presso l’Università dell’Insubria a Varese si è tenuta una giornata di studi organizzata dalla Società Botanica Italiana sul tema: “Cambiamento climatico: analisi ed impatti su specie ed ecosistemi vegetali”, che ha riunito ricercatori ed esperti del settore provenienti da tutta Italia.

La giornata si è proposta come momento di confronto tra coloro che si occupano di ricerca scientifica applicata sugli effetti del cambiamento climatico su specie ed ecosistemi vegetali, come ad esempio gli effetti sulle praterie montane degli Appennini, o le risposte ecologiche di specie e comunità alpine, le variazione della copertura vegetale in area prealpina e via dicendo.

Infatti, gli impatti del cambiamento climatico sono evidenti a livello globale e si manifestano con modalità differenti a seconda di ciò che si va ad analizzare: ad es. l’intero ecosistema, l’interazione fra comunità, la risposta di una singola specie. Il mondo scientifico ha quindi sentito il bisogno di mobilitarsi per cercare di analizzare e comprendere le cause di tale cambiamento, identificarne le componenti ambientali più sensibili e vulnerabili, e produrre dati utili per una gestione compatibile degli ecosistemi e per lo sviluppo di politiche di protezione della biodiversità e di mitigazione degli impatti.

Durante la giornata sono stati presentati studi diversi effettuati principalmente su ecosistemi italiani con approcci e metodologie in alcuni casi innovativi. L’Italia, infatti, dispone di uno straordinario patrimonio di biodiversità vegetale ed ecologica, grazie ai gradienti ecologici, con la compresenza di tre regioni biogeografiche, all’ampia variabilità delle condizioni climatiche e delle pressioni ambientali che insistono sugli ecosistemi, risultando di conseguenza un prezioso esempio per l’analisi degli effetti dei cambiamenti climatici.

Da qui si è potuto procedere al confronto con i risultati ottenuti da studi e lavori della comunità scientifica internazionale, con esiti in alcuni casi discordanti. Infatti, i risultati possono essere influenzati dalla metodologia, così come dal fattore personale, ma soprattutto ne emerge la complessità dell’oggetto di studio, di certo ancora non pienamente compreso.

Il cambiamento climatico è un fenomeno complesso, gli ecosistemi potrebbero comportarsi in modo differente, a seconda della localizzazione geografica, delle condizioni ambientali e, non ultimo per importanza, dall’impatto umano a cui è sottoposto.

Ci premeva riportare la notizia di un incontro di questo tipo, affinché non resti nelle aule universitarie o nei giornali di nicchia, per far comprendere la complessità del fenomeno e per stimolare l’idea di un approccio alla ricerca integrato tra diverse discipline, che possa riuscire a spiegare gli aspetti ancora sconosciuti del cambiamento climatico e quelli che necessitano di maggiore chiarezza e certezza.

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