COP18: aggiornamenti in vista della conclusione
Ora conclusive qui a Doha. La sensazione è che la giornata di oggi sarà molto lunga. Un piccolo aggiornamento su quanto successo finora.
Si è chiuso ieri, dopo la sua istituzione a Montreal nel 2007, il tavolo di lavoro dell’AWG-KP (Ad Hoc Working Group on Further Commitments Under the Kyoto Protocol). L’obiettivo di questo tavolo di lavoro era quello di assicurare continuità tra il primo e il secondo periodo d’impegno del Protocollo di Kyoto.
Il testo è stato approvato con il solo dissenso della Bolivia (il negoziatore ha ammonito i Paesi Annex I richiamandoli alle loro responsabilità) , anche se rimangono delle diversità su alcuni temi all’interno del tavolo.
In particolare infatti sono rimaste delle posizioni contrastanti sul tema dei carry-over (trasferimenti di quote di emissione residue dal primo periodo di impegno al secondo ndr) e sull’accesso ai meccanismi flessibili, ovvero la possibilità di implementare misure di mitigazione in paesi diversi a costi inferiori.
Il Protocollo di Kyoto continuerà a vivere: questo servirà più che altro per garantire una continuità di regole e di meccanismi. Non la soluzione quindi, ma l’unico modo per poter giungere a un futuro accordo.
Il testo approvato passa quindi alla sessione finale della COP, con la consapevolezza dell’urgenza dei tempi che il cambiamento climatico in atto ci mostra anche in queste ore con il tifone Bopha.
A riguardo si segnala il commosso intervento del delegato filippino
“Mi appello ai leader di tutto il mondo, né come politico né come negoziatore, ma come uomo filippino: stiamo soffrendo come mai in passato. Fate che non ci siano più rinvii, e che questo 2012 sia ricordato come l’anno in cui si sia trovato il coraggio di prendere le azioni necessarie”
Nella serata di ieri, nella Stocktaking plenary (una plenaria informativa sullo stato di avanzamento dei negoziati. ndr) del Presidente della COP, è emerso come vi sia ancora una discussione aperta sulla questione finanziaria e come l’attenzione che le Parti hanno dato per la conclusione dei due tavoli AGW-KP e AGW-LCA abbia rallentato i lavori sulla Durban Platform.
Sarà interessante comprendere che ruolo avrà svolto nella notte l’apertura fatta da Todd Stern (negoziatore degli Stati Uniti) sui temi dell’equità e delle responsabilità comuni ma differenziate (CBDR): gli Stati Uniti infatti hanno per la prima volta “accettato” questa posizione.
Il nodo cruciale pare proprio essere la questione finanziaria: al momento solo pochi paesi hanno preso impegni per finanziare il Green Climate Fund (Gran Bretagna 2,2 miliardi di Euro in 2 anni di cui il 50% per misure di adattamento; Germania 1,8 miliardi di Euro e Danimarca, circa 17 milioni di Euro).
A livello di Unione Europea questo rappresenta un nodo cruciale: i paesi della UE infatti vanno a due velocita (Paesi Eurozona e Paesi non Eurozona). I vincoli di bilancio dell’Eurozona mettono gli Stati Membri in difficoltà. Tuttavia occorre ricordare che la struttura del GCF è ancora in divenire e questo blocca i finanziamenti non solo a livello UE ma anche da altri Paesi.
Le discussioni sono proseguite nella notte. Ad ora, le plenarie conclusive non sono ancora state convocate, la giornata qui a Doha si preannuncia molto lunga.
(Per approfondimenti sull’AGW-KP si veda l’articolo del nostro Federico Brocchieri apparso su i-Think Italia)