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Nov

Creazione di “Green & Decent Jobs” per i giovani – Costruire sinergie fra politiche climatiche e occupazionali

di Sebastiano Silvestri

 

Fra i diversi argomenti trattati alla COP19 di Varsavia, si è anche discusso di equità intergenerazionale e disoccupazione giovanile, temi che necessitano una risposta immediata così come la crisi climatica. I numeri, infatti, parlano chiaro: 16,3% di disoccupazione giovanile (fascia dei 16-24 anni) negli Stati Uniti, dato più alto dalla Grande Depressione, e 23,5% in Europa con picchi non solo in Grecia, Spagna e Italia, ma anche in Svezia con un tasso che si attesta al 20%. A tutto ciò si aggiungono i recenti tagli del 40% all’educazione per via delle politiche di austerità e la precarietà del lavoro che risulta sempre più spesso l’unica opzione per molti giovani che si affacciano al mondo del lavoro e che non trovano collegamento fra le proprie competenze e la mansione ricoperta.

Anabella Rosenberg, della International Trade Union Confederation (ITUC) ribadisce l’importanza e le ricadute positive che il settore ambientale fornisce al tessuto economico e sociale di ogni paese e sottolinea che la creazione di nuovi posti di lavoro verdi funge già oggi da volano di ripresa per far fronte alla crisi e all’impellente e crescente disoccupazione giovanile. Questa battaglia assieme a quella dell’equità intergenerazionale può essere fronteggiata favorendo una sinergia fra politiche climatiche e occupazionali. Esempi di buone pratiche esistono: in Inghilterra prende piede la “Green Skill Partnership” dove istituzioni, imprese e giovani si uniscono con l’obiettivo di forgiare nuovi lavoratori specializzati nel settore verde, o i modelli di apprendistato in Germania sui veicoli elettrici, o il piano italiano della CGIL per il settore della sostenibilità, preservazione ambientale e turismo sostenibile. Anche i rappresentanti giovanili chiedono a voce alta un cambiamento dei modelli d’investimento e l’applicazione di una visione di sostenibilità di lungo termine.

La via da percorrere qui alla COP19 è chiara: l’agenda internazionale deve concentrarsi sullo sviluppo delle tecnologie pulite, infrastrutture intelligenti, e investire in nuovi posti di lavoro verdi per ristabilire l’equità fra generazioni che oggi sembra venire meno.

 

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