18
Ott

Agire localmente pensando globalmente: una sfida ambiziosa per il futuro del clima

 Dalla Conferenza di Rio+20 è emerso chiaramente come sia necessario agire localmente per risolvere problemi globali: se rimanessimo in attesa dei “grandi trattati” il tempo dell’azione per risolvere questioni quali i cambiamenti climatici e le loro ripercussioni sulla sostenibilità (disponibilità di acqua e quindi cibo, ad esempio) non sarebbe sufficiente. Pensare globalmente e agire localmente è quindi stato uno dei fili conduttori dell’incontro di cui avevamo scritto la scorsa settimana. A riguardo sono emerse due importanti riflessioni.

La prima, posta da Mercedes Bresso, Presidente del Comitato delle Regioni dell’Unione Europea, la quale ha ricordato come la Conferenza di Rio ’92  deve il suo successo proprio al recepimento e all’attuazione dell’Agenda 21 da parte delle comunità a livello locale.

Oggi, a vent’anni di distanza, l’atmosfera di entusiasmo che contraddistingueva il primo summit è andata affievolendosi per lasciare spazio ad una maggior consapevolezza;  paradossalmente però, questo non ha spinto i governi mondiali ad agire ma ha creato una situazione di impasse in cui nessuno vuole prendere impegni concreti per timore di danneggiare la propria struttura economica.

Il documento scritto in occasione di Rio+20 con il titolo “Il futuro che vogliamo” di natura essenzialmente programmatica e non vincolante, è un chiaro esempio di come gli Stati riconoscano la necessità di fare qualcosa per limitare il fenomeno dei cambiamenti climatici ma allo steso tempo siano riluttanti ad attuare politiche decisive. In questo contesto, appare più che mai evidente l’importanza di rafforzare il ruolo degli Enti Locali e regionali nel processo di policy-making e di coinvolgere la Società Civile nella definizione e nell’attuazione delle politiche di sviluppo sostenibile, perché il processo di cambiamento, per essere efficace, deve partire anche dal basso.

A tal proposito, secondo quando dichiarato da Nicola Zingaretti, Presidente della Provincia di Roma, urge una rivoluzione dei processi e della struttura della Pubblica Amministrazione, e qui poniamo agli occhi del lettore la seconda riflessione.

È inevitabile, infatti, che la svolta “green” vada ad intaccare gli interessi economici di una società ormai non più sostenibile nel vero senso del termine, per questo motivo le politiche pro-sostenibilità devono essere presentate non come un ostacolo al progresso ma come un’opportunità per uscire dalla crisi.

L’integrazione dei tre pilastri, economico, sociale e ambientale si profila sempre più come l’unica via per la sostenibilità. Il processo ora in atto per raggiungerla non è che all’inizio e il suo successo  dipenderà dallo sforzo congiunto di tutte le componenti della società.

 


Leave a Reply

You are donating to : Italian Climate Network

How much would you like to donate?
€10 €20 €30
Would you like to make regular donations? I would like to make donation(s)
How many times would you like this to recur? (including this payment) *
Name *
Last Name *
Email *
Phone
Address
Additional Note
Loading...