È TEMPO DI INVESTIRE IN SISTEMI DI ALLERTA PRECOCE
- In un mondo sempre più colpito da eventi climatici estremi, una strategia fondamentale di adattamento è quella dei sistemi di allerta precoce.
- Tramite l’iniziativa Early Warnings for All, l’Organizzazione delle Nazioni Unite sta cercando di rafforzare i sistemi di allerta precoce a livello globale.
- C’è ancora molta strada da fare per quanto riguarda la diffusione e l’efficacia dei sistemi di allerta precoce, soprattutto nei Paesi del Sud Globale.
Il 2024 si sta dimostrando l’anno più caldo mai registrato sul nostro Pianeta. Quest’anno gli eventi climatici estremi hanno dimostrato di essere sempre più frequenti, incrementando il numero di vittime e i rischi per la salute umana, soprattutto nei Paesi più vulnerabili. Per questo cresce sempre di più l’urgenza di sviluppare strategie di adattamento efficaci, che permettano di rispondere precocemente alle minacce climatiche e di evitare catastrofi umane. Una strategia di adattamento fondamentale consiste nei sistemi di allerta precoce – sistemi che si rivelano, in molti casi, salvavita.
Alla COP29 a Baku si è parlato di Early Warnings for All, un’iniziativa dell’Organizzazione delle Nazioni Unite in collaborazione con l’Organizzazione Meteorologica Mondiale (World Meteorological Organization), che si occupa dell’elaborazione e della diffusione, su scala globale, dei sistemi di allerta precoce. Per poter funzionare, questi sistemi di allerta precoce hanno bisogno di infrastrutture specifiche. In primo luogo si basano sul lavoro dei centri meteorologici di ciascun Paese, che monitorano il rischio di fenomeni estremi, e su tecnologie digitali diffuse sul territorio nazionale, che permettono di fornire messaggi di allerta precoci alla popolazioni a rischio.
Parlando del programma alla COP29 di Baku, la professoressa Celeste Saulo, segretaria generale dell’Organizzazione Meteorologica Mondiale, ha ribadito che Early Warnings for All è una delle iniziative con impatto maggiore in quanto a vite salvate dalle minacce climatiche, e che per questo deve essere considerata una priorità fondamentale in ogni Paese. Per favorire il buon funzionamento dell’iniziativa sono necessarie una collaborazione tra le diverse parti coinvolte, una buona coordinazione a livello governativo e la capacità di comprendere e condividere i dati meteorologici in tempi rapidi.
È intervenuto anche Kamal Kishore, rappresentante dell’Ufficio delle Nazioni Unite per la Riduzione del Rischio di Disastri (United Nations Disaster Risk Reduction). Secondo quanto descritto nel nuovo report sui sistemi di allerta precoci c’è ancora molta strada da fare per l’implementazione di questi sistemi, soprattutto nei Paesi meno sviluppati. Pertanto Kishore ha sottolineato la necessità di un maggiore impegno in termini di investimenti, da pensare come un supporto finanziario duraturo, che permetta il mantenimento e l’aggiornamento delle tecnologie necessarie. Sarà importante inoltre monitorare e verificare l’efficacia delle tecnologie di allerta disponibili durante i futuri eventi climatici estremi, avvertono gli esperti.
I sistemi di allerta precoce non devono essere visti come un lusso, ma come una necessità, ha ribadito anche il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres. Infatti, Early Warnings for All mira a raggiungere con sistemi di allerta precoce ogni persona sul Pianeta entro il 2027.
Alla luce del fatto che molti Paesi sono ancora sprovvisti di sistemi di allerta precoce, è necessario mobilitare maggior sostegno politico per l’iniziativa, soprattutto per i Paesi più vulnerabili. C’è bisogno, inoltre, di maggior supporto finanziario tramite fondi multilaterali e partenariati tra il settore privato e pubblico. Guterres pone anche l’attenzione sul caldo estremo, che ha dimostrato di essere una minaccia crescente per la salute umana. Per questa problematica l’ONU ha lanciato una call to action specifica nel luglio 2024, avviando la ricerca di un pacchetto di soluzioni che aiutino ad adattarsi alle nuove temperature sempre più elevate del Pianeta.
È intervenuto anche il presidente della COP29 Mukhtar Babayev, che ha sottolineato l’impegno di questa conferenza per l’implementazione di misure di adattamento efficaci. In particolare, come espresso nella Dichiarazione sull’Azione Digitale Green di COP29, s’incoraggia il monitoraggio climatico attraverso l’utilizzo delle tecnologie digitali e si sottolinea il concetto di inclusività digitale, per cui tutte le popolazioni – e tutte le fasce della popolazione – devono avere pari accesso a tali tecnologie.
Ci sarà bisogno di impegno politico ed economico perché ciò possa verificarsi nella pratica, tramite fondi dedicati soprattutto per i Paesi più vulnerabili. È tempo di investire nell’adattamento agli eventi climatici estremi prima che molte altre persone ne soffrano – prima che sia troppo tardi.
Articolo a cura di Lucia Giannini, volontaria di Italian Climate Network
Immagine di copertina: Early Warnings for All
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