Approfondimenti da Bonn: il Technical Expert Meeting sull’Adattamento
di Benedetta Rossi
REPORT DAL TECHNICAL EXPERT MEETING (TEM) SULL’ADATTAMENTO
“Siamo la prima generazione che vive e vede gli effetti del cambiamento climatico, ma siamo anche l’ultima che può agire per prevenire questi effetti disastrosi”.
Credits: IISD Reporting Services
COSA SONO I “TEM-A”?
I TEM-A (Technical Expert Meeting on Adaptation) sono meeting tecnici focalizzati sull’adattamento parte del processo di analisi tecnica stabilito alla COP21 per promuovere un’azione concreta entro il 2020 proprio in tale ambito.
Il TEM del 2017 è focalizzato sull’integrazione delle politiche adattamento al cambiamento climatico con gli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) ed il Sendai Framework per la riduzione del rischio di disastri.
In questo evento, durato due giorni, gli attori coinvolti sono stati numerosi: il Segretario Esecutivo dell’UNFCCC, Patricia Espinosa, la ministra dell’ambiente marocchina Ms. Hakima El Haite (per la Presidenza della COP22), il Ministro per l’Agricoltura, lo Sviluppo Rurale e Marino delle Fiji, MR Inia Seruiratu (per la Presidenza della COP23) e tanti altri policy maker e stakeholder di diverse organizzazioni.
Il meeting si è aperto con una breve sessione introduttiva in cui si è rimarcata più volte l’importanza delle politiche di adattamento nella gestione dei disastri causati da sempre più frequenti eventi estremi dovuti al cambiamento climatico. I filoni di discussione in cui si è incentrato il dibattito sono stati: ‘adattamento’, ‘obiettivi di sviluppo sostenibile’ (SGDs), ‘riduzione del rischio di disastri’ e ‘scienza’.
- Adattamento – nel 1999 si è tenuto il primo evento su questa tematica. In meno di 20 anni, la questione è diventa sempre più centrale nelle discussioni internazionali e sono stati istituiti, in materia di adattamento: il National Adaptation Program of Action, l’Adaptation Fund, il Nairobi Work Project, il Cancun Adaptation framework.
- Obiettivi di sviluppo sostenibile – 17 obiettivi integrati e indivisibili come strumento per comprendere e guidare decisioni ambientali, sociali ed economiche.
- Riduzione del rischio di disastri – il cambiamento climatico è stato riconosciuto come causa principale dei disastri che creano disuguaglianze a livello globale. Gli effetti sociali, economici e di salute degli eventi estremi impattano maggiormente le comunità vulnerabili e in particolare donne e bambini.
- Scienza e dati – si tratta del “filo” che collega queste tre aree. In ambito di adattamento, ad esempio, la statistica contribuisce alle previsioni circa la probabilità che un evento si verifichi ed alla valutazione dei possibili impatti (in termini sia economici che sociali).
Come integrare questi aspetti in specifici progetti di adattamento?
Al riguardo, un rappresentante della FAO è intervenuto illustrando possibili soluzioni nel campo di agricoltura, acqua, energia e cibo; un esperto della gestione delle emergenze e disastri ha rimarcato l’importanza della protezione di zone costiere ed aree marine; mentre una rappresentante di ICLEI (Local Governments for Sustainability) ha affrontato possibili iniziative per la costruzione di città e comunità resilienti.