17
Nov

LE CITTÀ RESTANO PIONIERE DELL’AZIONE CLIMATICA

È un periodo intenso per i leader locali, impegnati a portare la voce delle città nei principali eventi internazionali sul clima e non solo. Tra ottobre e novembre 2024, appuntamenti chiave come la COP16 sulla biodiversità a Cali, il World Urban Forum (WUF12) al Cairo e il vertice U20 a Rio de Janeiro hanno evidenziato l’importanza strategica delle aree urbane nel fronteggiare le sfide climatiche e sociali. Dal clima ai legami tra natura e urbanizzazione, dalla resilienza urbana alla crisi abitativa, passando per il rafforzamento delle sinergie tra città e governi nazionali: tutti temi che stanno confluendo ora a COP29. Alla Conferenza sul Clima di Baku è infatti atteso nella seconda settimana di negoziati l’incontro ministeriale su urbanizzazione e città, un’occasione per formalizzare l’importanza degli impegni locali all’interno delle soluzioni globali.

Nella prima settimana, intanto, abbiamo già visto apparire nelle bozze negoziali un paragrafo significativo per le città, che propone un accesso diretto alle risorse economiche per i governi locali nell’ambito del nuovo obiettivo globale per la finanza climatica (NCQG). Tuttavia, il destino di questa proposta rimane incerto.

Nel frattempo, in preparazione a COP29, il Mitigation Work Programme aveva già aperto un dialogo globale tra gli stakeholders incentrato sul tema 2024: “Città: edifici e sistemi urbani,” con tre aree prioritarie: 

  • Pianificazione territoriale e infrastrutture a basse emissioni di carbonio; 
  • Elettrificazione e transizione verso risorse a emissioni nette zero; 
  • Stoccaggio del carbonio tramite infrastrutture verdi e blu.

Le città, dal canto loro, continuano a ribadire richieste chiave, alcune delle quali già avanzate lo scorso anno:

Azioni multi-livello
Un coordinamento tra politiche locali e nazionali, in cui ciascun livello informi e rafforzi l’altro, con l’obiettivo di formulare le prossime NDC che rispecchino realmente i piani climatici locali e, al contempo, orientino questi ultimi verso obiettivi nazionali e globali.

Visione integrata e capacità locali
L’ampliamento del coinvolgimento ministeriale oltre il settore ambientale, lo sviluppo di capacità operative locali (capacity-building) e la creazione di reti di scambio di buone pratiche (communities of practice) spesso più efficaci dei tradizionali consulenti dal Global North. 

Una nuova architettura della finanza globale
Un focus specifico sugli spazi subnazionali che assicuri che le risorse arrivino in modo sufficiente, efficiente ed equo a chi ne ha più bisogno, con un rafforzamento delle partnership tra pubblico e privato.

Queste proposte mirano a rafforzare il ruolo delle città non solo come esecutrici delle politiche climatiche, ma come “pioniere”: veri e propri motori del cambiamento. Dal vertice di Rio intanto, la Sindaca di Parigi Anne Hidalgo sollecita il sistema multilaterale: «Quando le città entrano in azione, si ottengono i risultati».  

Mentre i leader globali discutono e tardano a trovare risposte, i governi subnazionali attendono accordi che garantiscano risorse economiche e politiche adeguate ad affrontare cambiamenti ed eventi climatici estremi che colpiscono con forza crescente proprio le aree urbane più vulnerabili. 

Articolo di Caterina Vetrugno, Volontaria di Italian Climate Network ed esperta di Resilienza Urbana

Immagine di copertina: foto di Caterina Vetrugno

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