COP19, i giovani in plenaria: “Il principio di equità intergenerazionale deve essere al centro del nuovo accordo”
Il testo integrale dell’intervento di YOUNGO all’opening plenary della Durban Platform (ADP), avvenuto stamattina alla COP19.
Al termine del discorso (guarda il video), la rappresentante di YOUNGO si è coperta la bocca con del nastro adesivo, per rappresentare simbolicamente la generazione a cui non è data voce.
Positiva la risposta del Chair: “Vi abbiamo sentito forte e chiaro, e mi auguro che gli stati membri abbiano fatto lo stesso”.
Il testo:
Vogliamo esprimere la nostra solidarietà alle vittime del tifone Yolanda, e a tutti coloro che subiscono gli effetti dei cambiamenti climatici indotti dall’uomo.
Dobbiamo riconoscere che è stata la carenza di azioni e il menefreghismo nei confronti delle generazioni future ciò che ha permesso a supertempeste come questa di verificarsi.
Parlo oggi non solo in rappresentanza dei giovani, ma in rappresentanza delle generazioni future. L’UNFCCC esiste sia per alleviare le ingiustizie attuali e per far sì che quelle future non si verifichino. E’ dunque imperativo che il principio di equità intergenerazionale sia centrale al testo dell’ADP. Equità intergenerazionale assicura che le generazioni future abbiano accesso alle stesse opportunità e risorse e in ugual misura alle generazioni presenti. Sul piano economico, dobbiamo smettere di non dare credito alle generazioni future nell’ambito del cambiamento climatico.
Dobbiamo riconoscere che l’atmosfera deve essere mantenuta per queste generazioni che posseggono gli stessi diritti fondamentali. Non fare ciò comporterebbe una reiterata violazione dell’articolo 3.1 della Convention, che afferma “le Parti dovrebbero proteggere il sistema climatico affinché le generazioni presenti e future possano beneficiarne”.
C’è un vecchio detto: “non ereditiamo il pianeta dai nostri antenati, ma lo prendiamo in prestito dai nostri figli”.
Fino a quando, finalmente, non riconoscerete tutto ciò e i diritti delle generazioni future, tutto ciò che resta è silenzio.
Pertanto, dedichiamo i nostri pochi secondi rimasti ad un futuro andato perduto e ad una generazione a cui non è data voce in questi corridoi.