21
Mar

I record di caldo e freddo in Italia seguono una nuova legge

In Italia sono in aumento casi di caldo estremo, mentre diminuiscono i record di freddo.
Questo, in sintesi, il quadro climatico relativo all’area geografica della nostra penisola descritto da uno studio condotto dell’Istituto sull’inquinamento atmosferico del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Iia) e pubblicato su sull’International Journal of Climatology.

Sebbene sia relativamente semplice, grazie alle nostre singole esperienze e capacità sensoriali, rendersi conto di quanto una stagione possa essere più o meno calda rispetto a un’annata precedente, riconoscere fenomeni climatici anomali e il loro andamento può viceversa risultare contro intuitivo.

Per poter stabilire con certezza che stiamo assistendo a un considerevole aumento di eventi estremi rispetto al passato, gli autori dello studio sono andati ad analizzare i dati di 54 stazioni italiane relativi al periodo 1961-2016. Da questo set di dati, i ricercatori hanno estratto informazioni di variabilità nello specifico per il ventennio 1961-1980. Affidandosi al “metodo Monte Carlo”, una tecnica di calcolo probabilistico ben nota ai fisici, hanno poi simulato l’andamento dal 1981 in poi basandosi sulle stesse caratteristiche climatiche (temperatura e variabilità) degli anni precedenti. Risultato: le cose sono andate in modo ben diverso da come previsto retroattivamente dai modelli. I record di caldo e di freddo, cioè, hanno seguito un andamento del tutto nuovo, non descrivibile con le vecchie leggi.

Analizzando con una metodica innovativa i dati di 54 stazioni italiane nel periodo 1961-2016, gli autori hanno estratto le informazioni della variabilità di temperatura nel ventennio 1961-1980 e hanno simulato – con il cosiddetto metodo Monte Carlo, una tecnica numerica probabilistica – il numero di record mensili di caldo e freddo che si sarebbero avuti dal 1981 in poi se non fossero cambiate le condizioni di temperatura e variabilità.

“In questo studio ci siamo chiesti se il numero dei nuovi record di caldo e di freddo in Italia segua ancora il normale comportamento degli estremi in un clima costante, cioè in condizioni di temperatura media stazionaria. O se questo comportamento sia effettivamente cambiato e segua ora una ‘legge’ diversa”, spiega Antonello Pasini, ricercatore dell’Istituto sull’inquinamento atmosferico del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Iia), coautore dello studio e membro del Consiglio Scientifico di Italian Climate Network. I ricercatori del team di Pasini e di Stefano Amendola, dottorando in fisica dell’Università di Roma Tre, hanno osservato che specialmente in estate, il numero di nuovi record di caldo ha superato abbondantemente quelli attesi in un regime di clima costante, mentre si registrano lunghe ondate di calore, più frequenti e più intense. “In molti mesi non possiamo più calcolare i tempi di ritorno di questi eventi utilizzando la teoria statistica consolidata” prosegue Pasini “e siamo in presenza di una nuova legge di comportamento di questi eventi estremi e di una netta deriva climatica, ben al di là della variabilità naturale del clima italiano. In particolare, dobbiamo aspettarci tempi di ritorno molto più brevi per i record di caldo e un po’ più lunghi per quelli di freddo”.
In sintesi, dal 1990 in poi fa sempre meno freddo: i picchi di caldo sono sempre più frequenti, soprattutto in agosto, mentre diminuiscono quelli di freddo. E questo a causa dei cambiamenti del clima indotti dal riscaldamento globale.

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