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Mag

Marzo 2021, irruzione fredda sull’Europa e l’Italia

di Simone Abelli, meteorologo del Centro Epson Meteo

Dopo la fase fortemente negativa dell’Arctic Oscillation (AO) Index che ha caratterizzato buona parte dell’inverno fino a metà febbraio, originata dall’anomalo riscaldamento della Stratosfera polare (Stratwarming) di inizio anno (valori negativi dell’indice AO indicano un Vortice Polare debole e quindi una propensione a scambi meridiani di masse d’aria), è cominciata una fase positiva dell’AO, innescata da un improvviso raffreddamento (Stratcooling) e quindi un rinforzo del Vortice Polare Stratosferico, che è proseguita anche nel corso del mese di marzo, seppur con varie oscillazioni.
Secondo le elaborazioni dell’ente americano NOAA, il valore medio di marzo dell’AO è il 5° più elevato dal 1950, con un picco il giorno 11 che risulta il 9° valore giornaliero più elevato della serie storica. Nonostante questo rinforzo del Vortice Polare l’andamento dell’indice AO, come già accennato, è stato oscillante e in corrispondenza della flessione avvenuta a metà mese ha preso corpo una notevole irruzione fredda sull’Europa e l’Italia. Questa colata artica, durata circa dieci giorni, ha fatto ripiombare nel pieno inverno molte zone del continente, determinando temperature rigide e il ritorno delle gelate anche in Italia, con nevicate a quote relativamente basse proprio nel periodo intorno all’equinozio primaverile.

In contrasto con questa lunga fase di stampo invernale, a fine mese si è configurata una situazione diametralmente opposta, caratterizzata dall’espansione del promontorio anticiclonico nord africano che ha trascinato con sé una massa d’aria subtropicale con conseguente impennata delle temperature. Nell’arco di una decina di giorni si è passati da un clima invernale a un clima estivo, con il contrasto più marcato sulle regioni centro-settentrionali: a Firenze e Pisa, dove pochi giorni prima i termometri segnavano minime di 0°C e -1°C, nell’ultimo giorno del mese hanno ritoccato i record storici di temperatura massima di marzo con 28.2°C e 24.5°C rispettivamente.
Nel calcolo della media mensile, queste ampie oscillazioni termiche si sono pressoché annullate a vicenda con una leggera prevalenza dei periodi freddi: infatti, ne scaturisce un’anomalia termica mensile pari a -0.2°C a livello nazionale per via soprattutto delle temperature minime (anomalia di -0.8°C) in quanto le massime sono state mediamente più elevate della media (anomalia di +0.5°C). Scendendo più in dettaglio si riscontrano anomalie negative leggermente più ampie al Sud e in Sicilia (-0.5°C e -0.6°C rispettivamente), valori in linea con il dato nazionale al Nord-Est e al Centro (-0.2°C) e valori, invece, leggermente positivi al Nord-Ovest e in Sardegna (+0.4°C e +0.1°C). Il dato di marzo ha decretato una flessione dell’anomalia termica da inizio anno la quale, conseguentemente, scende a +0.8°C che resta comunque un valore per il momento decisamente ampio. Per quanto riguarda le piogge, il mese è risultato piuttosto siccitoso (-31% sull’Italia intera) per via delle scarse precipitazioni soprattutto al Centro-Nord e in Sardegna (-89% al Nord-Ovest, -78% al Nord-est, -25% al Centro, -44% in Sardegna). Al Sud, invece, il dato mensile non si scosta sensibilmente dalla media (+1%), mentre in Sicilia si è avuto un notevole esubero di pioggia (+129%). In effetti, le 11 perturbazioni transitate, in buona parte deboli o marginali, sono risultate maggiormente efficaci sulle regioni meridionali (e in realtà anche sulle regioni limitrofe del Centro).

Tornando alla siccità, le regioni dove si è manifestata in maniera più pesante sono state quelle settentrionali e la Toscana. Al Nord le ultime piogge significative risalivano al 10 febbraio, dopodiché si è aperta la lunga fase sostanzialmente asciutta che ha fatto piombare ai minimi storici il bilancio pluviometrico dopo quello che fino a quel momento era stato uno degli inverni più piovosi con più del doppio delle precipitazioni normali. Con un’anomalia media pari a -83% il mese di marzo al Nord si pone al 2° posto fra i meno piovosi dalla fine degli anni ’50, a breve distanza dal record del marzo del 2003 (con -86%). A fronte di un numero di giorni piovosi (giorni in cui nell’arco delle 24 ore si accumula almeno 1 mm di pioggia) che a seconda della località può variare in media da 6 a 8, nel marzo di quest’anno, infatti, si è rimasti quasi ovunque al di sotto dei 3-4 giorni con diversi casi che han visto un solo giorno di pioggia (come a Milano, Brescia, Rimini e Verona) e alcuni con neppure un giorno piovoso (come a Torino e Bergamo). In Toscana le ultime precipitazioni rilevanti erano state osservate a metà febbraio e in città come Firenze, Pisa e Grosseto non si è verificato più di un giorno di pioggia, con un deficit complessivo della regione di poco superiore a -90%.
Benché il dato negativo di marzo sia di notevole portata, nei calcoli da inizio anno hanno continuano a prevalere gli esuberi dei primi due mesi. L’anomalia pluviometrica del primo trimestre, notevolmente ridimensionata, resta infatti positiva e pari a +23% a livello nazionale con valori quasi ovunque sopra la media eccetto in Sardegna dove il bilancio evidenzia un lieve deficit.

A livello globale il mese di marzo si pone al 8° posto fra i più caldi con uno scarto di +1.6°C rispetto alla media del XX secolo (fonte NOAA) che è anche il valore più basso degli ultimi sette anni. Sono particolarmente evidenti le anomalie positive su parte del Nord America e fra il Medio Oriente e l’Asia centro-meridionale, mentre spiccano la Siberia settentrionale e l’Alaska per gli scarti negativi, e con queste anche una larga parte del Pacifico orientale equatoriale dove sono proseguite, sebbene in attenuazione, le condizioni di Niña. Il dato relativo all’Europa non spicca particolarmente nell’ambito della serie storica. Il risultato delle ampie oscillazioni termiche che si sono verificate nel corso del mese è stato un’anomalia positiva nel settore nord del continente e negativa sui Paesi meridionali, con uno scarto complessivo di appena un decimo di grado sopra la media del trentennio 1991-2020.

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