04
Giu

SB52: da Kyoto a Parigi, buone pratiche per promuovere l’azione climatica

di Teresa Giuffrè

Questo articolo fa parte del Bollettino ICN dai Negoziati Intermedi 2021 (UNFCCC SB52)
Per iscriverti al nostro Bollettino, visita
www.italiaclima.org

(foto: IISD)

Questa sessione di negoziati intermedi prevede la valutazione finale dei progressi del Doha work programme, adottato alla COP18 e giunto a conclusione nel 2020 (secondo periodo del Protocollo di Kyoto). Il programma si occupa di promuovere l’implementazione dell’Articolo 6 della Convenzione (Da non confondere col ben più noto Articolo 6 dell’Accordo di Parigi) e l’analogo Articolo 12 dell’Accordo di Parigi, noti collettivamente come Action for Climate Empowerment (ACE). L’obiettivo dell’ACE è coinvolgere la società tutta nell’azione sul clima, promuovendo attività di formazione e sensibilizzazione, la partecipazione pubblica, l’accesso alle informazioni e la cooperazione internazionale. A seguito della revisione, l’SBI dovrà anche presentare una conclusione su come procedere in futuro per favorire l’implementazione dell’ACE, conclusione che servirà come punto di partenza alla COP26 per una decisione finale: è bene ricordare infatti che nessuna decisione formale sarà presa durante questa sessione degli organi sussidiari, date le situazioni particolari in cui si sta svolgendo.

Nel 2020, le Parti hanno presentato al Segretariato il rapporto sulle proprie attività di implementazione del Doha work programme e dell’ACE, nonché suggerimenti su come migliorare il programma in futuro. Questa la base di partenza delle consultazioni, la cui prima sessione si è tenuta venerdì 4 giugno 2021.

L’istituzione di focal point nazionali nominati dai paesi per occuparsi dell’ACE ha rappresentato uno dei punti più discussi. I paesi meno sviluppati (rappresentati dal Bangladesh) e gli Stati Uniti d’America chiedono di incoraggiare tutte le Parti a nominare un Focal Point nazionale, dato che molti paesi non l’hanno ancora fatto. Inoltre, propongono di permettere il coinvolgimento di altri attori: i focal point lavorano spesso nelle agenzie governative, non coinvolte direttamente nelle attività del programma. Secondo i paesi che spingono su questo punto, invece, sarebbe opportuno nominare focal point anche per think tank e università. In generale, le Parti vorrebbero un nuovo programma flessibile come e più del precedente, per adattarsi alla situazione di ogni singolo paese, senza comprometterne però l’ambizione. La flessibilità e l’approccio a guida dei singoli paesi hanno infatti determinato il successo del programma fino ad ora.

In termini di inclusione, è interessante notare come più Parti auspichino un maggior coinvolgimento dei giovani nel processo, e propongano ad esempio di organizzare un workshop tematico durante i prossimi negoziati intermedi coinvolgendo YOUNGO, la costituency dei giovani all’interno dell’UNFCCC (di cui anche ICN fa parte).

Nonostante il successo del programma, è necessario uno scrutinio maggiore e continuo, con degli obiettivi a medio termine da stabilire di volta in volta, come suggerito dal gruppo G77 e Cina (rappresentato dalla Repubblica Dominicana). La Norvegia propone perfino di presentare dei rapporti nazionali annuali, una sorta di NDC, per illustrare i progressi fatti, sebbene alcune Parti (come l’Arabia Saudita) ritengano che esistano già sufficienti meccanismi di scrutinio e che eventuali NDC debbano essere su base volontaria.

Varie Parti lamentano, inoltre, la carenza del sostegno finanziario e tecnico alle attività dell’ACE. Riguardo al secondo, la Svizzera e l’India chiedono di creare una piattaforma virtuale per organizzare incontri e condividere le lessons learned con altri paesi.

Questa consultazione e la successiva, prevista per il 10 giugno e che permetterà anche agli osservatori di intervenire, saranno riassunte dai co-facilitatori in un rapporto informale che andrà rivisto dalle Parti per raggiungere una conclusione. In generale, si nota comunque un diffuso consenso sul fatto che molti elementi del Doha Work Programme risultano ancora validi a distanza di anni e siano quindi riproponibili come parte di nuovi strumenti legati alla crescente implementazione dell’Accordo di Parigi.

Questo articolo fa parte del Bollettino ICN dai Negoziati Intermedi 2021 (UNFCCC SB52)
Per iscriverti al nostro Bollettino, visita
www.italiaclima.org

You are donating to : Italian Climate Network

How much would you like to donate?
€10 €20 €30
Would you like to make regular donations? I would like to make donation(s)
How many times would you like this to recur? (including this payment) *
Name *
Last Name *
Email *
Phone
Address
Additional Note
Loading...