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Dic

Negoziati, dopo la tensione c’è l’accordo: la palla ora ai Ministri.

di Chiara Pellegrino, Gabriele Motta e Federico Brocchieri

Giornata intensa ieri alla COP21.

Le discussioni sono risultate particolarmente accese sugli articoli 2 e 2bis, relativi agli obiettivi ed alle linee guida generali del pacchetto di Parigi: si tratta di un passaggio fondamentale, in cui si affrontano temi come equità, diritti umani, differenziazione delle responsabilità e la regolare presentazione di contributi nazionali volontari (INDCs).

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Il Co-chair, data la difficoltà nel trovare un consenso tra i Paesi, ha proposto di lasciare le parentesi sui paragrafi più controversi ed inviare gli articoli direttamente alla sessione plenaria. Il Brasile ha tuttavia evidenziato parere negativo al riguardo, con un’affermazione pungente: “ogni parentesi aggiunta nel testo è come una molecola di gas serra in più nell’atmosfera”.

La discussione è diventata particolarmente tesa, al punto da spingere il Venezuela ad intervenire dicendo: “se questo è il metodo di lavoro con cui intendiamo andare avanti, possiamo mandare tutto al diavolo!”. Poco dopo, il Co-chair ha proposto una pausa per distendere la situazione e restaurare un clima di fiducia.

Le Parti hanno, infine, concordato sulla proposta della Malesia, per conto del gruppo LMDCs e sostenuta da UE e USA, per il seguente metodo di lavoro: ogni paese esprime solo pochi punti chiave su passaggi da reintrodurre nel testo, senza soffermarsi eccessivamente sulle parentesi.

In serata i paesi hanno trovato l’accordo sul testo, ora lungo 43 pagine, che ha portato tuttavia all’esclusione di alcuni punti, fra cui la menzione di equità intergenerazionale, rimossa dall’art. 2 ed ora presente solo nel preambolo del testo. Lo stesso documento è stato presentato questa mattina nella plenaria di chiusura dei lavori dell’ADP ed approvato senza ulteriori obiezioni dal Co-chair.

Rilevanti, in plenaria, gli interventi a favore di un maggior coinvolgimento della società civile: “dobbiamo includere la società civile nel processo! Con tutti gli strumenti tecnologici che abbiamo, come è possibile non riuscirci?!”, ha detto il rappresentante della Malesia a cui ha fatto eco Claudia Salerno, del Venezuela: “come hanno detto i giovani, ‘nothing about us, without us’: è il loro accordo!”

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