blackout spagna rinnovabili
28
Mag

BLACKOUT IN SPAGNA E PORTOGALLO: ESCLUSE LE RINNOVABILI TRA LE CAUSE

Cosa sappiamo, e cosa no, del blackout che ad aprile ha colpito Spagna e Portogallo

Il 28 aprile 2025, alle 12:33, i sistemi elettrici di Spagna e Portogallo hanno subito un blackout totale. Anche una piccola area in Francia, vicino al confine con la Spagna, è stata interessata dall’incidente, seppur per una durata molto limitata. Il resto del sistema elettrico dell’Europa continentale non ha subito alcun disturbo.

Da quel momento – a partire dalla Spagna, allargandosi via via in diversi Paesi d’Europa, Italia compresa – si è scatenato un turbinio di voci contro le energie rinnovabili che stando alle accuse, avanzate soprattutto da esponenti di formazioni politiche clima-scettiche, sarebbero le responsabili di quello che il commissario europeo all’Energia, Dan Jorgensen, ha definito l’incidente “più grave degli ultimi vent’anni”. Sono voci guidate da chi, in politica e nel mondo dell’informazione, da molto tempo sta guidando una campagna falsa e disinformativa contro lo sviluppo delle energie verdi.

In realtà, però, il largo utilizzo di capacità rinnovabile è stato escluso dalle possibili cause del blackout nella penisola iberica. Ma cerchiamo di fare ordine, analizzando cosa sappiamo e cosa non sappiamo.

Cosa è successo: il collasso del sistema elettrico in 27 secondi

Secondo ENTSO-E, la Rete europea dei gestori dei sistemi di trasmissione di energia elettrica (TSO/GSO), nella mezz’ora precedente l’incidente sono stati osservati due periodi di oscillazioni (sbalzi di potenza e di frequenza) nell’area sincrona dell’Europa continentale , cioè il  sistema elettrico interconnesso che sincronizza la produzione e la distribuzione di elettricità e che fornisce elettricità a oltre 400 milioni di clienti in 26 Paesi. I periodi di oscillazioni sono stati registrati rispettivamente tra le 12:03 e le 12:07 e tra le 12:19 e le 12:21

I gestori dei sistemi di trasmissione dell’energia elettrica di Spagna (REE – Red Eléctrica de España) e Francia (RTE – Réseau de Transport d’Électricité) hanno adottato misure per mitigare tali oscillazioni. Al momento dell’incidente, non si sono verificate oscillazioni e le variabili del sistema elettrico rientravano nel normale intervallo di funzionamento.
Prima dell’incidente, i programmi di scambio internazionale della Spagna erano pari a 1.000 MW verso la Francia, 2.000 MW verso il Portogallo e 800 MW verso il Marocco, tutti destinati all’esportazione.

I dati finora raccolti hanno prodotto la seguente sequenza di eventi durante l’incidente:

  1. A partire dalle 12:32:57 e nei 20 secondi successivi, si è presumibilmente registrata una serie di interruzioni di generazione nel sud della Spagna (secondo Red Eléctrica, alle centrali di Granada, Bajoz e Siviglia) per un totale inizialmente stimato di 2200 MW. Nessuna interruzione di generazione è stata osservata in Portogallo e Francia.
  2. Tra le 12:33:18 e le 12:33:21, la frequenza del sistema elettrico della Penisola Iberica ha continuato a diminuire e ha raggiunto i 48,0 Hz. Sono stati attivati ​​i piani di difesa con distacco automatico del carico di Spagna e Portogallo.
  3. Alle 12:33:21, le linee aeree a corrente alternata tra Francia e Spagna sono state scollegate dai dispositivi di protezione contro la perdita di sincronismo.
  4. Alle 12:33:24, il sistema elettrico iberico è crollato completamente e le linee HVDC tra Francia e Spagna hanno smesso di trasmettere energia, con una massiccia generazione di disconnessioni di circa 15 GW, che ha colpito quasi 50 milioni di persone.

Il ripristino

Non appena si è verificata l’interruzione della fornitura di energia elettrica, i gestori dei sistemi di trasmissione interessati hanno collaborato in uno sforzo coordinato per ripristinare l’energia elettrica nella regione francese colpita, nonché in Spagna e Portogallo.
Le fasi principali del processo di restauro sono state le seguenti:

  1. Alle 12:44 è stata riattivata la prima linea da 400 kV tra Francia e Spagna (parte occidentale del confine).
  2. Alle 13:04 è stata ripristinata l’interconnessione tra Marocco e Spagna. Dall’inizio del ripristino fino alle 13:30 circa, diverse centrali idroelettriche in Spagna dotate di capacità di black-start hanno avviato le relative procedure per avviare il ripristino del sistema.
    La “capacità di black-start” si riferisce alla capacità di alcuni impianti di produzione di energia di avviarsi autonomamente in assenza di tensione di rete. Questo significa che possono ripristinare il funzionamento e alimentare la rete elettrica in caso di un blackout, senza bisogno di energia esterna per l’avvio. 
  3. Alle 13:35 è stata ripristinata l’alimentazione della parte orientale dell’interconnessione Francia-Spagna.
  4. Alle 16:11 e alle 17:26, le due centrali elettriche con capacità di avviamento senza alimentazione di rete in Portogallo hanno completato il processo di avviamento dopo precedenti tentativi falliti, consentendo di avviare il processo di ripristino in Portogallo con due isole.
  5. Alle 18:36 è stata riattivata la prima linea di collegamento da 220 kV tra Spagna e Portogallo, consentendo di accelerare il ripristino del sistema portoghese.
  6. Alle 21:35 è stata ripristinata la corrente elettrica di collegamento meridionale da 400 kV tra Spagna e Portogallo.
  7. Alle 00:22 del 29 aprile 2025 è stato completato il processo di ripristino della rete di trasmissione in Portogallo.
  8. Intorno alle ore 04:00 si è concluso in Spagna il processo di ripristino della rete di trasmissione.

Secondo Fundaciòn Renovables il processo di riavvio in black-start in Spagna è iniziato nel nord del Paese, guidato dalle fonti di energia in questa composizione, con le rinnovabili che hanno riavviato il sistema per circa il 70%:

  • 30-40% di idroelettrico;
  • 20-25% di turbine a gas;
  • 20% di fotovoltaico (29 maggio);
  • 5-10% di eolico;
  • reattori nucleari: 5% (1GW) fino a mercoledì 7 maggio. 

Le possibili cause del blackout

Per il blackout del 28 aprile sono finora state escluse alcune possibili cause: guasto massiccio del fotovoltaico e perdita di inerzia, grande generazione elettrica da fonte rinnovabile, perdita di sincronia nella rete europea, cyber-attacco alla rete di trasmissione di Red Eléctrica, vibrazioni atmosferiche anomale.

Le cause attualmente in fase di ricerca sono: errori nel funzionamento dei TSO (gestori di rete) o dei DSO (gestori di rete di distribuzione locale), guasti ai protocolli operativi e alle apparecchiature di protezione (RoCof), guasto alla centrale nucleare Almaraz 2 (uno dei due reattori), guasti all’alta tensione o alla sovratensione nelle sottostazioni.

Cosa ci insegna il blackout iberico

L’improvviso e inatteso collasso del sistema elettrico spagnolo e portoghese ci insegna che abbiamo bisogno di:

  • aggiornare i protocolli per l’attivazione e l’incorporazione dei sistemi di formazione della rete; 
  • investire massicciamente nell’ammodernamento e realizzazione delle reti di trasmissione e distribuzione;
  • investire nei sistemi di stoccaggio di energia rinnovabile;
  • aumentare le interconnessioni con il sistema elettrico europeo.

A questo proposito, è il caso di sottolineare che proprio la Rete europea dei gestori dei sistemi di trasmissione di energia elettrica (ENTSO-E) ha pubblicato nei mesi scorsi il piano decennale di sviluppo della rete (TYNDP), che definisce gli investimenti strategici necessari per supportare la transizione energetica dell’Europa.

Il piano evidenzia la necessità di 108 GW di capacità transfrontaliera aggiuntiva entro il 2040 e 224 GW entro il 2050, insieme a 540 GW di capacità di stoccaggio, per garantire un sistema elettrico conveniente, sicuro e competitivo.

Le indagini degli esperti e dell’UE

La legislazione dell’Unione europea prevede che, entro tre mesi dalla revoca dello stato di emergenza, lo Stato membro coinvolto (in questo caso la Spagna) presenti a Bruxelles una relazione per spiegare quali sono le possibili cause del blackout, quale è stato l’impatto e quali progressi sono stati raggiunti per il ripristino del sistema energetico.

È inoltre previsto che un gruppo di esperti apra un’indagine indipendente per valutare quanto accaduto, secondo quanto previsto dal Regolamento (UE) 2017/1485 dell’Unione Europea del 2 agosto 2017 (Orientamenti in materia di gestione del sistema di trasmissione dell’energia elettrica). 

ENTSO-E e i suoi gestori di rete (TSO), l’Agenzia per la cooperazione fra i regolatori nazionali dell’energia (ACER), le autorità nazionali di regolamentazione (ANR) e i centri di coordinamento regionali (RCC) hanno istituito un gruppo di esperti congiunto che indagherà sulle cause profonde del blackout e formulerà alcune raccomandazioni.

In conformità con la Metodologia della scala di classificazione degli incidenti” l’indagine sarà suddivisa in due fasi. In primo luogo, il gruppo di esperti raccoglierà e analizzerà tutti i dati disponibili sull’incidente per ricostruire gli eventi del 28 aprile e determinare le cause del blackout. Queste analisi saranno completate e pubblicate in un rapporto informativo. Nella seconda fase, il gruppo di esperti elaborerà raccomandazioni per contribuire a prevenire incidenti simili in futuro – che saranno pubblicate come rapporto finale. 

Una delle considerazioni che al momento possiamo fare con certezza è che le energie rinnovabili non sono la causa del blackout iberico dello scorso 28 aprile. Anzi: è proprio grazie agli impianti da fonte rinnovabile che il sistema elettrico si è riavviato. D’altra parte il mix energetico spagnolo è composto per oltre due terzi da fonti rinnovabili e il 16 aprile la stessa Red Eléctrica aveva comunicato la copertura del 100% del fabbisogno di energia elettrica, da fonti rinnovabili, per la prima volta nel corso di un giorno feriale.

Le affermazioni fatte fin dalle prime ore dopo il blackout circa la presunta responsabilità delle fonti rinnovabili risultano quindi smentite, e vanno nella direzione delle intense e diffuse campagne di disinformazione che stanno investendo tutto il mondo, comprese l’Europa e l’Italia. C’è da interrogarsi, dunque, su quali siano gli interessi in gioco che ne muovono i fili e prestare grande attenzione quando si ha a che fare con informazioni di questo tipo.

Articolo a cura di Paolo Della Ventura, membro del Consiglio Direttivo di Italian Climate Network 

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