COP30, LA PRESIDENZA PRESENTA L’AGENDA D’AZIONE DI BELÉM
Durante i negoziati intermedi di Bonn la presidenza della COP30 che si terrà a Belém ha presentato la sua visione per l’Agenda globale per l’azione sul clima, ribadendo il suo impegno nell’attuazione dei risultati del Global Stocktake (GST) dell’Accordo di Parigi, concordato nel 2023 alla COP28.
Anticipata dalla quarta lettera del presidente designato, André Corrêa do Lago, l’agenda è stata presentata a Bonn da lui e dalla direttrice esecutiva della COP30, Ana Toni. Sei gli assi principali intorno a cui si strutturerà l’agenda d’azione: riflettono, ha spiegato la presidenza, “l’ampiezza e la profondità dell’azione richiesta per ampliare e accelerare gli sforzi per soddisfare gli impegni collettivi assunti nell’ambito dell’accordo di Parigi e delle precedenti COP”.
L’agenda d’azione di COP30
Già dall’inizio della presentazione di Ana COP30, amministratrice delegata di COP30, è stata enfatizzata soprattutto la necessità di accelerare, in particolare per quanto riguarda l’implementazione del Global Stocktake e la piena attuazione dell’Accordo di Parigi, stipulato ormai 10 anni fa.

COP30 cercherà di affrontare tre sfide principali: connettere l’agenda di azione con le negoziazioni, partire dalle iniziative esistenti e monitorare i progressi. Per questo si immagina un nuovo quadro basato sul Global Stocktake: unire tutti i portatori d’interesse per l’implementazione dei risultati del primo Global Stocktake, che risale a COP28, basato su punti operativi di 196 paragrafi raggruppati in 6 assi. “Siamo partiti dal Global Stocktake – ha sottolineato il presidente Corrêa do Lago durante l’evento della presidenza – e abbiamo deciso di creare cinque colonne, cinque stanze in cui avere dieci giorni di dibattiti su queste questioni, e una sesta, un’altra stanza in cui affronteremo le questioni trasversali alle prime cinque”.
I sei assi di azione
I sei assi, le priorità strategiche individuate dalla presidenza di COP30, sono:
- Transizione energetica, industriale e dei trasporti;
- Tutela delle foreste, degli oceani e della biodiversità;
- Trasformazione dei sistemi agricoli e alimentari;
- Costruzione di resilienza per città, infrastrutture e acqua;
- Promozione dello sviluppo umano e sociale;
- Fattori abilitanti e acceleratori trasversali che includono Finanziamenti, Tecnologia e Rafforzamento delle capacità (Capacity building).
“Il nostro obiettivo – sottolinea la quarta lettera della presidenza – è dare una nuova dinamica all’azione globale per il clima, allineando gli sforzi delle imprese, della società civile e di tutti i livelli di governo in un’azione coordinata. Un mutirão globale per raggiungere il GST come NDC globale, o meglio un “GDC” – il più grande contributo globale al clima a livello mondiale: contributo determinato a livello globale.”
30 obiettivi chiave per COP30
La direttrice esecutiva di COP30 Ana Toni ha proseguito con la presentazione dell’Agenda di azione presentando 30 obiettivi chiave raggruppati per i sei assi strategici.
1.Transizione energetica, industriale e dei trasporti: triplicare le energie rinnovabili e duplicare l’efficienza energetica, accelerare le tecnologie per basse emissioni o emissioni zero nei settori hard-to-abate, assicurare l’accesso universale all’energia; allontanamento dai combustibili fossili (il transitioning away di COP 28) in modo giusto, ordinato ed equo.
2. Tutela delle foreste, degli oceani e della biodiversità: investimenti per fermare e invertire la deforestazione e la degradazione delle foreste; sforzi per conservare, proteggere, ripristinare natura ed ecosistemi con soluzioni per clima, biodiversità e desertificazione; sforzi per preservare e ripristinare oceani ed ecosistemi costieri.
3. Trasformare i sistemi agricoli e alimentari: ripristino del territorio e agricoltura sostenibile; sistemi alimentari più resilienti, adattivi e sostenibili; accesso equo ad alimentazione e nutrizione adeguate per tutti.
4. Costruire resilienza per città, infrastrutture e acqua: governance multilivello, costruzioni ed edifici sostenibili e resilienti; sviluppo, mobilità e infrastrutture urbani resilienti; gestione dell’acqua, gestione dei rifiuti solidi.
5. Promuovere lo sviluppo umano e sociale: promuovere sistemi sanitari resilienti, ridurre gli effetti del cambiamento climatico sullo sradicamento di fame e povertà; istruzione, capacity building e creazione di lavoro per indirizzare il cambiamento climatico; cultura, protezione del patrimonio culturale e azione climatica.
6. Liberare fattori abilitanti e acceleratori trasversali che includono Finanziamenti, Tecnologia e Capacity building: finanza climatica e sostenibile, integrazione del clima in investimenti e assicurazioni; finanza per l’adattamento, acquisti pubblici climatici integrati; armonizzazione dei mercati del carbonio e sistemi standard di rendicontazione del carbonio, clima e commercio, riduzione dei gas non CO2; governance, capacità di stato e rafforzamento istituzionale per azione, pianificazione e preparazione climatiche; intelligenza artificiale, Infrastruttura Digitale Pubblica e tecnologie digitali; innovazione, imprenditorialità climatica e piccole e micro attività economiche; bioeconomia e biotecnologia; integrità dell’informazione nei temi del cambiamento climatico.

Giusta transizione al centro e 4 risultati chiave
La presidenza di COP30 ha sottolineato che il principio della giusta transizione dovrà essere al centro dell’azione su tutti gli obiettivi selezionati, che “bilanciano mitigazione, adattamento e mezzi di implementazione per guidare l’azione climatica.”
Dai 6 assi e i 30 obiettivi, si arriva al’identificazione di 4 risultati chiave: coordinamento delle iniziative esistenti in gruppi di attivazione; “granaio delle soluzioni”, per temi; rassegna collettiva dei risultati dell’Agenda di azione; piani per accelerare l’implementazione.
La presidenza entrante della COP30 ritiene che l’Agenda d’azione proposta offrirà un quadro strutturato e inclusivo per mobilitare l’azione collettiva, riunendo migliaia di governi subnazionali, imprese, investitori, ONG e comunità per proporre soluzioni. L’idea è quella di inaugurare una nuova era in cui l’azione collettiva diventi la soluzione climatica più duratura.
L’obiettivo è accelerare e potenziare l’azione per il clima, presentando una serie di azioni replicabili e scalabili all’interno di una struttura che allinea soluzioni specifiche con un processo per monitorare i progressi globali con maggiore trasparenza e responsabilità.

Prossimi passi: mappatura iniziative esistenti e lancio dei Gruppi di Attivazione
Tra giugno e luglio ci sarà la mappatura di iniziative, soluzioni e indicatori chiave di prestazione e la preparazione e il lancio dei Gruppi di Attivazione. Tra luglio e settembre sono previste le Iniziative di Progresso, per sviluppare i Piani di accelerazione dell’implementazione. Tra settembre e novembre ci sarà la raccolta del supporto per questi piani, con la valutazione dell’impatto collettivo. A COP30 ci saranno poi la rassegna delle soluzioni, la reportistica degli impatti e i Piani di accelerazione dell’implementazione.
Articolo a cura di Paolo Della Ventura, membro del Consiglio Direttivo di Italian Climate Network
Immagine di copertina: foto di COP30