09
Feb

COSA CI HA INSEGNATO OMAR DI FELICE E LA SUA AVVENTURA IN ANTARTIDE

Dopo quasi 50 giorni in Antartide, Omar Di Felice ha concluso il tentativo di raggiungere il Polo Sud in solitaria in bicicletta. 

Italian Climate Network, partner scientifico, ha analizzato le condizioni che ha incontrato nel continente più estremo del Pianeta.

Italian Climate Network è stata partner di Omar Di Felice fin dall’inizio del progetto divulgativo “Bike to 1.5°C” che ha lo scopo di sensibilizzare sulla minaccia della crisi climatica. 

Il rientro imprevisto e forzato ha decisamente dimostrato quanto l’Antartide sia uno dei luoghi del Pianeta più fragili e più impattati dalla crisi climatica. Ma cosa vuol dire? Come possiamo concretamente analizzare con l’aiuto di scienziati ed esperti questa esperienza?

La differenza tra meteo e clima

Una premessa doverosa è innanzitutto necessaria. Meteo e clima non sono sinonimi, meteorologia e climatologia sono due scienze che studiano entrambe l’atmosfera e come questa interagisce con tutto ciò che ci circonda. Da una parte, la meteorologia si occupa di studiare l’atmosfera nel momento presente utilizzando gli strumenti a disposizione del meteorologo (stazioni meteorologiche, radar, satelliti) per realizzare le previsioni del tempo. La climatologia, invece, ha una base statistica perché è solo dall’analisi media dei dati di un arco temporale più lungo che si può stabilire un valore di riferimento e quindi calcolare il risultato. È, quindi, importante conoscere la differenza tra meteo e clima perché un singolo fenomeno meteorologico non stabilisce mai una tendenza climatica. È vero, però, che gli eventi meteorologici anomali per il periodo come quelli che ha trovato Omar in Antartide si inseriscono in una tendenza climatica che va sempre più verso l’estremizzazione.

L’anomalia delle temperature

Grazie al supporto del meteorologo Scott Duncan è stato possibile approfondire i dati relativi alle temperature registrate in Antartide nel mese di dicembre 2023 nella tratta percorsa da Omar. I dati, presi dall’Osservatorio Europeo Copernicus, mostrano le anomalie (in rosso quelle positive) rispetto alle medie climatiche registrate nel periodo di riferimento che va dal 1981 al 2010. 

Il fisico climatologo del CNR e membro del consiglio scientifico di Antarctica Unlimited Antonello Pasini, spiega che “come si vede dalla mappa, in una buona parte del continente antartico, e anche sulla rotta di Omar, il mese di dicembre è stato caratterizzato da ondate di calore che, innalzando la temperatura, hanno permesso nevicate anche abbondanti, creando così condizioni proibitive per Omar e la sua bicicletta. In generale, infatti, l’Antartide è considerata una specie di “deserto”, perché le precipitazioni sono scarsissime, ma ora sempre più spesso le condizioni cambiano”.

L’Antartide hot spot climatico 

Il giornalista scientifico, collaboratore di Italian Climate Network e membro del Consiglio scientifico di Antarctica Unlimited, Rudi Bressa, poco prima dell’inizio dell’avventura di Omar, ha scritto un articolo di approfondimento per il quotidiano Il Domani sintetizzando gli studi e le ricerche più recenti in merito alla situazione climatica dell’Antartide. Ha usato parole forti, senza mezzi termini: “è un verdetto difficile da accettare, la calotta dell’Antartico occidentale continuerà ad aumentare il suo tasso di fusione per tutto il secolo, indipendentemente da quanto ridurremo l’uso di combustibili fossili e di conseguenza le emissioni di gas serra. Una fusione definita dai ricercatori «inevitabile», con l’implicazione che il contributo dell’Antartide all’aumento del livello del mare potrebbe accelerare rapidamente nei prossimi decenni.”

Stefano Caserini, fondatore di Italian Climate Network e Professore di Mitigazione dei Cambiamenti Climatici all’Università di Parma, afferma ora: “anche il continente di ghiaccio ha cominciato a reagire al surriscaldamento globale.L’Antartide ha iniziato a perdere ghiaccio in modo consistente. Non solo la banchisa, il ghiaccio galleggiante che circonda quello sulla terra ferma, nel 2023 ha stabilito il record della minima estensione. Anche il ghiaccio della calotta sta diminuendo, con qualche decennio di ritardo rispetto ai più sensibili ghiacci delle nostre montagne e anche a quelli dalla Groenlandia.”

“Secondo l’ultimo rapporto dell’IPCC – continua Caserini – la calotta antartica nell’ultimo decennio ha perso 148 miliardi di tonnellate di ghiaccio all’anno. Per dare un’idea, equivale a perdere ogni anno uno strato di ghiaccio di circa 7 metri di ghiaccio su una superficie grande come l’intera regione Lombardia.”

Il progetto divulgativo

Per approfondire e, appunto, divulgare questi temi e la sua esperienza, Omar Di Felice da lunedì 12 febbraio riprenderà il ciclo di interviste online iniziate prima della partenza, con gli esperti che compongono il Consiglio scientifico di Antarctica Unlimited coordinati da Italian Climate Network. 

Il primo incontro si terrà con Antonello Pasini, fisico climatologo del CNR e docente di Fisica del clima all’Università Roma Tre, e verterà sul tema della differenza tra meteo e clima, su come sta cambiando l’Antartide a causa dei cambiamenti climatici e cosa è successo a livello meteorologico durante il periodo della traversata di Omar in quella zona del continente antartico. 

Seguirà Jacopo Pasotti, comunicatore scientifico, giornalista ambientale, fotografo, con cui Omar si confronterà su come fare correttamente divulgazione scientifica.

Poi Elena Joli, fisica teorica e partecipante alla spedizione in Antartide Homeward Bound, e Giulia Foscari, architetta, ricercatrice, fondatrice dell’Agenzia UNLESS, con cui verrà trattato il tema della geopolitica del continente.

Infine, Rudi Bressa, giornalista ambientale e scientifico, con un approfondimento molto interessante su media, clima e fake news.

Tutti gli incontri saranno visibili sul canale YouTube di Omar Di Felice

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