Gennaio 2018 tra i mesi più anomali in 60 anni

di Simone Abelli, meteorologo del Centro Epson Meteo

Il primo mese del nuovo anno sale sul podio dei mesi di gennaio più caldi registrati negli ultimi 60 anni. Questo mese infatti si piazza al secondo posto, a pari merito con gennaio 2007, e a poca distanza in termini di temperatura rispetto a quello del 2014, il più caldo in assoluto.

L’anomali termica di + 2,4° C – rispetto al trentennio di riferimento 1981-2010 – si è manifestata in picchi di temperatura fuori stagione, con temperature particolarmente anomale in l’Europa centrale, i Paesi alpini e i Balcani, dove lo scarto ha anche superato i +4°C. In Italia l’anomalia maggiore ha interessato le regioni del Nord, con +3°C; a seguire il Centro e la Sardegna con +2.6 e +2.5°C; infine il Sud e la Sicilia con +1.4 e +1.3°C.

Non solo non si sono verificate le attese incursioni delle correnti artiche, a favore invece di correnti temperate occidentali, ma è spiccato addirittura un episodio di correnti sciroccali: fra il giorno 7 e il giorno 9, questo ha dato origine a un’anomalia anche oltre i 6°C sopra la media, favorendo nuovi record di temperatura, sia diurni che notturni.  Il risultato è stato lo sviluppo di numerosi temporali di cui alcuni con grandine, un fatto assolutamente insolito nel mese di gennaio.  Fatta eccezione per il Nordest, le scarse precipitazioni di gennaio portano il 2018 già in condizione di scarsità idrica, mentre accumuli di neve alle quote medio alte hanno provocato diversi danni e disagi.

Se il mese di dicembre preannunciava un inverno regolare, la stagione vira drasticamente a causa dell’ultimo gennaio fuori dai canoni: +2° rispetto a dicembre – a fronte di una media di -1°C attesa – corrispondenti, su scala nazionale,  a + 0.9°C e -11% di precipitazioni.