14
Dic

I giovani incontrano l’Unione Europea: tra dialogo e criticità

Durante la seconda settimana della COP24 di Katowice, i delegati dell’Unione Europea (UE) hanno incontrato il gruppo che raggruppa le organizzazioni giovanili all’interno delle negoziazioni sul clima (la constituency YOUNGO).  In questa occasione i giovani hanno interrogato i delegati dell’UE sull’andamento dei negoziati e sulle loro intenzioni e visioni relative ad alcune tematiche importanti per i giovani.

In questa occasione, i delegati di YOUNGO presenti hanno sottolineato come il cambiamento climatico sia un tema che sta particolarmente a cuore ai giovani, dati i rischi che esso pone in riferimento al futuro. Per questo è importante che l’Europa, insieme alle altre parti negoziali, si assuma impegni forti che comprendono l’eliminazione di sussidi per i combustibili fossili e l’implementazione dell’economia circolare. I giovani delegati hanno quindi chiesto una maggiore integrazione dei giovani nei processi decisionali, anche tramite l’implementazione di meccanismi formali in questo senso e la necessità di creare nuovi framework per analizzare il presente e progettare il futuro. In particolare, per poter avere uno sviluppo che guardi al di là della sola crescita economica, sarebbe necessario adottare nuovi indicatori che monitorino il progresso di altri obiettivi politici. Ad oggi essi si basano infatti principalmente sul Prodotto Interno Lordo, che dovrebbe però essere integrato e sostituito con indicatori che considerino anche le altre dimensioni  di sviluppo sostenibile: la dimensione sociale e ambientale. Data l’urgenza di azione in cui ci troviamo oggi, è importante considerare diversi indicatori poiché essi permetterebbero di definire priorità maggiormente orientate al benessere individuale e collettivo in modo più generale e non solamente focalizzato sui parametri economici.

I delegati dell’Unione Europea, da parte loro, hanno espresso quanto sia rilevante costruire un dialogo con i giovani, poiché essi hanno la capacità di essere loro di ispirazione e di aver una percezione della situazione generale, oltre che importanti stakeholder perché protagonisti del futuro.

Il dialogo  è quindi continuato con una serie di domande poste dalla Constituency alla delegazione dell’Unione. La prima domanda ha riguardato quali risultati sulla finanza climatica possono essere realizzabili in questa negoziazione, specialmente considerando il tema dell’adattamento e del bisogno di finanza verso i paesi del Sud del mondo, e se l’Unione Europea è disposta ad integrare in questo framework anche la tematica del Loss and Damage. La delegazione ha quindi ribadito che il forte impegno da parte dell’Unione sul tema della finanza climatica indirizzata verso i paesi in via di sviluppo. Essa riguarda e deve concentrarsi anche su azioni di adattamento, mentre il Loss and Damage risulta essere un argomento più spinoso. E’ infatti difficile attribuire le responsabilità dei danni subiti dal cambiamento climatico e determinare quali di questi devono essere ripagati dai meccanismi multilaterale. L’unione Europea è quindi disposta a considerare questa tematica solamente se inserita sotto la prospettiva delle azioni di adattamento.

Si è poi discusso delle future strategie europee per il clima. Al momento la Commissione Europea ha presentato un piano di lungo periodo che guarda al di là del 2030. Esso però è solamente una bozza poiché dovrà essere discussa nelle istituzioni europee e negli Stati membri. Questo strategia è rivendicata dalla Commissione come ambiziosa ed è basata sui risultati scientifici presentati dall’IPCC nel rapporto sulle conseguenze di un riscaldamento climatico al di sopra 1.5 gradi. La speranza da parte delle istituzioni europee è che essa sia discussa tramite consultazioni multilaterali con la società civile nei vari stati membri. In queste consultazioni dovranno essere considerati temi rilevanti come le abitazioni e l’agricoltura, oltre che gli aspetti finanziari, a favore anche della tutela delle parti più deboli della società.

Uno degli strumenti che l’Unione Europea sta maggiormente utilizzando per raggiungere i propri obiettivi climatici è l’Emission Trading System (EU ETS), un mercato di permessi negoziabili di emissione. Al momento, questa policy entrata in vigore dal 2005 si trova nella sua terza fase e da poco si è conclusa la revisione del sistema a favore dell’inizio della quarta fase del meccanismo. La presenza di mercati delle emissioni e più in generale l’introduzione di prezzi del carbone sono in discussione all’interno delle negoziazioni nell’ambito del sesto articolo dell’Accordo di Parigi. E’ stato quindi chiesto alla delegazione se si stia considerando l’opportunità di collegare il mercato europeo con quelli di altri paesi, qualora essi venissero implementati. Nella risposta è stato sottolineato come questa sarebbe una buona opportunità, dato che permetterebbe di raggiungere una maggiore efficienza economica del meccanismo, ma con alcune criticità. Sarebbe infatti importante migliorare in questo senso la rendicontazione delle emissioni in relazione al meccanismo nei paesi in via di sviluppo. Una rendicontazione non adeguata, infatti, rischierebbe di mettere non garantire l’integrità ambientale del processo.

Infine, i ragazzi di YOUNGO hanno chiesto come mai nel pomeriggio il padiglione dell’Unione Europea presente alla COP avrebbe ospitato un evento riguardante l’utilizzo di gas naturale per la transizione economica. L’evento era infatti organizzato da GasNaturally, una partnership di varie corporation dei combustibili fossili (tra cui la Shell, la BP e la Exxon). La risposta della delegazione è stata però evasiva, spiegando solamente che le tematiche affrontate sono definite dalle organizzazioni a cui loro mettono a disposizione il padiglione. Inoltre, hanno espresso come nella loro opinione sia importante permettere ai diversi attori di esprimersi.

Nonostante questa risposta, l’evento risultava essere controverso dal punto di vista della Constituency. YOUNGO ha quindi deciso di portare avanti una protesta pacifica: all’inizio dell’evento l’aula risultava infatti essere piena di giovani che dopo poco l’inizio si sono alzati e sono silenziosamente usciti dalla stanza. Una volta usciti, hanno spiegato che non era per loro accettabile che nel contesto della COP fosse tenuto un evento da una lobby dei combustibili fossili. L’evento rischiava infatti di rivelarsi un tentativo di “green washing”: non esiste secondo loro un uso del gas che possa portare ad una transizione energetica pulita. Hanno quindi ribadito che è necessario fermare i sussidi ai combustibili fossili, che l’Unione Europea sta in questo continuando ad erogare e progettando di prolungare per altri dieci anni. Hanno infine denunciato come la forza e la presenza delle lobby sia un ostacolo alla democrazia e ai processi di inclusione della società civile all’interno dei meccanismi decisionali.

Il confronto tra i giovani e l’Unione Europea si e’ quindi mosso tramite diversi piani e diverse forme. Se da una parte e’ stato possibile dedicare un momento a conoscersi e costruire uno scambio di idee ed ambizioni, dall’altra non per questo la Constituency ha rinunciato ad esprimere la sua posizione avversa ad alcune politiche dell’Unione. La speranza e’ che entrambi gli aspetti del confronto possano portare la visione e le tematiche dei giovani all’interno delle politiche comunitarie.

You are donating to : Italian Climate Network

How much would you like to donate?
€10 €20 €30
Would you like to make regular donations? I would like to make donation(s)
How many times would you like this to recur? (including this payment) *
Name *
Last Name *
Email *
Phone
Address
Additional Note
Loading...