La voce dei giovani al G20 in Giappone, Italian Climate Network tra i firmatari
di Rachele Rizzo
Nella settimana che ha preceduto l’inizio dei negoziati intermedi a Bonn e del G20, si è tenuto per la prima volta in Giappone l’incontro ministeriale sulla transizione energetica e l’ambiente globale per una crescita sostenibile.
Italian Climate Network è stata tra i 60 firmatari delle raccomandazioni che sono state presentate dai giovani giapponesi al vice-ministro del Giappone, il paese che ospita la presidenza di questo G20. Le richieste dei giovani vertono sui due temi principali affrontati a Karuizawa: la transizione energetica e l’abbandono della plastica monouso, senza dimenticare l’importanza delle partnership globali per consentire la condivisione di tecnologie e conoscenze per affrontare questi temi. Il processo ha raccolto input e punti di vista dai membri della constituency dei giovani, YOUNGO, per raggiungere una proposta condivisa dalla gioventù da tutte le aree del globo.
Anche in questa occasione i giovani hanno fatto sentire la propria voce chiedendo che gli stati facciano il possibile per contenere l’aumento della temperatura media globale entro 1,5°C rispetto ai livelli preindustriali, un tema che torna in auge anche in questi primi giorni di negoziato.
Tra i temi più caldi si è discusso molto dell’inquinamento causato dalla plastica, con la promozione di un nuovo framework che rilanci il piano d’azione del G20 contro l’inquinamento marino lanciato ad Amburgo nel 2017. L’approccio emerso si basa su cooperazione e tecnologie, tenendo conto degli impatti dei prodotti lungo tutto il ciclo di vita. Il primo incontro sotto l’egida di questo framework si terrà in autunno all’interno del dialogo del G20 sull’efficienza delle risorse.
Oltre alla discussione sulla plastica, al G20 si è discusso di sicurezza energetica e transizione, con un focus particolare sulle fonti rinnovabili e sull’idrogeno. L’attenzione verso questa fonte è anche dovuta al recente report dell’Agenzia Internazionale dell’Energia sul futuro dell’idrogeno. Ci sono stati anche rallentamenti nelle discussioni, soprattutto per quanto riguarda la decarbonizzazione, un punto di debolezza nella strategia climatica giapponese.