Seconda settimana: a che punto siamo? Cosa aspettarsi?
di Silvia Valentini e Margherita Bellanca
È iniziata ieri la seconda ed ultima settimana di negoziati intermedi a Bonn, con tanti temi ancora sul tavolo e tante conclusioni da raggiungere. Quali sono i progressi raggiunti nella prima settimana negoziale? Quali le attese per questa seconda settimana? Scopriamolo insieme, argomento per argomento.
Meccanismi di mercato (Art.6 dell’Accordo di Parigi)
Uno dei temi principali di questi negoziati riguarda i meccanismi di mercato delle emissioni, nel quadro dell’articolo 6 dell’Accordo di Parigi, che prevede la possibilità di introdurre meccanismi di mercato tra i diversi paesi, in maniera in parte analoga al meccanismo sottinteso al Protocollo di Kyoto. Il rapporto tra il nuovo meccanismo di mercato ed i Clean Development Mechanism (CDM) del Protocollo di Kyoto è proprio uno dei temi caldi in discussione in questi giorni, poiché si deve capire se i crediti di emissione dal precedente meccanismo potranno essere utilizzati all’interno del nuovo. Inoltre, si sta discutendo della loro applicabilità, ovvero se essi saranno riferiti solamente all’abbattimento delle emissioni espresse nei National Determined Contributions (NDCs), o se potranno riguardare anche altri tipi di progetti. In generale, nonostante la complessità della tematica e i numerosi aspetti da affrontare, la discussione attorno all’Art.6 procede in maniera piuttosto costruttiva, anche se in questa prima settimana non si sono raggiunti risultati concreti, ad esempio in relazione al doppio conteggio e alle unità di misura da adottare. Le Parti negoziali stanno comunque lavorando con la speranza di concludere la discussione all’interno della COP25.
Common Time Frames
Uno dei temi che si è rivelato più complesso in questa prima settimana riguarda i Common Time Frames, ovvero la possibile introduzione di orizzonti temporali comuni nella definizione dei futuri NDCs. Essi dovranno essere implementati a partire dal 2030, mantenendo orizzonti temporali differenti per le politiche climatiche fino a quella data. All’inizio della scorsa settimana le opzioni possibili rispetto a quale orizzonte temporale adottare erano quattro; a seguito delle divergenze emerse, le opzioni sono adesso sei (ognuna comprendente diverse combinazioni di 5 e/o 10 anni). Considerato anche che non si tratta di un tema di particolare urgenza non ci si aspetta che la discussione avrà una conclusione durante questa settimana, ma la speranza è che le Parti decidano almeno il termine entro cui dovranno trovare un accordo.
Rapporto Speciale dell’IPCC su 1.5 gradi.
La scorsa COP in Polonia è stata testimone del fallimento della questione dell’incorporazione del Rapporto Speciale dell’IPCC su 1.5 gradi nel Paris Rulebook. Riaperto il tema qui a Bonn, la prima settimana di negoziato ha visto l’Arabia Saudita bloccare ogni tentativo di progredire sul tema, muovendo pesanti critiche alla stessa validità scientifica del Rapporto ed osteggiando la produzione di un testo negoziale da parte del Segretariato. Oggi, finalmente, si è riusciti a sbloccare la situazione accordandosi nel procedere con l’elaborazione di un nuovo testo, che che rispecchi le istanze delle varie Parti, impresa non banale vista la polarizzazione di vedute fra questo paese e Parti quali l’Unione Europea e i paesi meno sviluppati. Visto lo stallo della prima settimana, è però improbabile che si riesca a concludere la discussione in questa settimana, e si prevede che il negoziato su questi temi sarà prolungato durante COP25.
Response measures
Una nuova tematica introdotta all’interno di questa sessione negoziale riguarda le “response measures”, che guarda agli impatti sociali delle misure introdotte dai Paesi nell’ambito delle proprie azioni di mitigazione dei cambiamenti climatici. L’introduzione di un dialogo su questo tema deriva dalla necessità di considerare le necessità e gli ostacoli dovuti alla diversificazione economica necessaria per la transizione ad economie a basse intensità di carbonio. Queste discussioni si sono svolte durante COP24, durante la quale si è parlato del tema della “just transition” (o transizione equa). I lavori sembrano essere iniziati in modo molto produttivo, portando alla redazione di un piano di lavoro che include undici pagine in cui vengono considerati i diversi aspetti da analizzare ed implementare nei prossimi sei anni.
Loss and Damage
Uno dei propositi di questo round negoziale a Bonn riguarda l’inizio della revisione del Meccanismo Internazionale di Varsavia per il Loss and Damage, che tratta del risarcimento dei danni causati dal cambiamento climatico. Il tema del Loss and Damage è sempre risultato essere particolarmente sensibile ed anche in questo caso l’avvio del dialogo sulla tematica non è risultato semplice. Infatti, contrariamente ai paesi sviluppati, i Paesi in via di Sviluppo chiedono di analizzare la storia del meccanismo non solo rispetto al suo passato, ma proiettandosi anche verso le sue prospettive suo future, mettendo al centro i crescenti bisogni sulla tematica. Si spera che la discussione arrivi ad alcune prime conclusioni entro mercoledì; appare però chiaro che il tema dovrà essere riaffrontato a COP25, ed in particolare l’identificazione delle risorse finanziarie da dedicarvi rimane aperta.
Trasparenza
Il tema della trasparenza era stato affrontato con successo durante la COP24 e integrato all’interno del Paris Rulebook; alcuni aspetti, però, rimanevano da essere definiti, come ad esempio il formato delle tabelle per riportare le emissioni. In relazione a queste, c’è da una parte la necessità di integrare meccanismi di flessibilità tra i paesi, dall’altra la relazione che il tema della trasparenza ha ed avrà con i meccanismi di mercato discussi all’interno dell’art.6 dell’Accordo di Parigi. Riguardo a quest’ultimo punto, in particolare, il fatto che i meccanismi di mercato siano in questi giorni oggetto di negoziazione sta bloccando la possibilità di progredire della discussione sul formato che le tabelle che includono tali meccanismi debbano avere. Inoltre, i vari interessi politici delle Parti stanno rallentando questo negoziato, teoricamente prettamente tecnico.
Per concludere, si stanno registrando progressi su tutti i tavoli negoziali, ma a diverse velocità. Il tempo a disposizione inizia a stringere, sarà perciò necessario cercare di ultimare al più presto quanto possibile, e sarà necessario continuare a COP25 il dialogo sulle tematiche che stanno riscontrando più criticità, come i meccanismi di mercato, il Common Timeframes e il Loss and Damage.