17
Ago

Luglio frena le “vampate” nord-africane

di Simone Abelli, meteorologo del Centro Epson Meteo

La particolare configurazione della circolazione atmosferica che si è instaurata nel mese di luglio ha di fatto impedito affondi decisi e duraturi da parte dell’Anticiclone Nordafricano verso l’Italia. Infatti, pur in un contesto di temperature al di sopra della media, talvolta accompagnate da elevata umidità, non si sono verificate situazioni di caldo estremo e persistente evidenziando picchi massimi che in generale si sono mantenuti lontani dai record storici. Il valore più elevato spetta a Catania con 41.2°C raggiunto il giorno 22; per il Centro Italia si segnala il picco di 38.6°C raggiunto a Firenze nell’ultimo giorno del mese, mentre per il Nord spiccano i 37.9°C di Bolzano seguiti a breve distanza dai 37.4°C di Bologna raggiunti sempre il giorno 31. Si contano quattro tentativi di incursione del promontorio nord-africano che ha dato origine ad accenni di ondate di calore prontamente interrotte dal transito di altrettante perturbazioni. Solo a fine mese la quinta risalita anticiclonica si è rivelata più promettente delle precedenti con conseguente innesco della prima vera ondata di calore di una certa consistenza, che, tuttavia, ha dato i suoi massimi effetti durante la prima settimana di agosto. In effetti per gran parte del mese è stato il Nord Europa a sperimentare un inedito dominio anticiclonico che ha determinato diversi record di temperatura con picchi anche oltre i 30 gradi a nord del Circolo Polare Artico, situazioni tipiche da spiagge mediterranee sul Baltico, grave siccità e incendi boschivi. Questa configurazione ha lasciato esposto il resto del continente al transito di impulsi perturbati che hanno, appunto, contribuito a tenere sotto controllo le “vampate” nord-africane dirette verso i Paesi centro-meridionali.

Nonostante un anticiclone più fiacco e spesso disturbato, l’anomalia termica a livello nazionale si è mantenuta intorno a 1°C sopra la media del trentennio 1981-2010, con gli scarti più ampi soprattutto al Nord-Ovest (+1.3°C), al Centro (+1.2°C) e in Sardegna (+1.4°C). Questo risultato di tutto rispetto pone il luglio di quest’anno al 9° posto fra i più caldi degli ultimi 60 anni e, probabilmente, anche degli ultimi due secoli secondo le elaborazioni del ISAC-CNR. Le precipitazioni hanno fatto registrare un leggero surplus rispetto alla media (+13%), determinato soprattutto dalle frequenti precipitazioni osservate al Nord (dove si è verificato circa il doppio dei giorni piovosi) e in particolare al Nord-Ovest dove si è avuta un’anomalia pari a +62% dovuta alle abbondanti piogge verificatesi in Piemonte e Liguria. Nelle altre zone, trascurando i dati delle isole maggiori che derivano dal confronto fra quantitativi esigui di precipitazione, hanno prevalso, seppur in maniera non omogenea, i deficit.

Nel corso del mese non sono mancati fenomeni intensi che hanno causato anche diverse situazioni problematiche; fra i vari episodi si segnalano ad esempio le frane in Val di Fassa il giorno 3 e in Valtellina il giorno 21, gli allagamenti e una tromba d’aria nel basso Piemonte il giorno 5, le trombe marine sulla Calabria tirrenica il giorno 8, sul Levante ligure i giorni 11 e 12, e di fronte alle coste laziali dove ne sono state contate ben 13 sempre il giorno 11, infine gli allagamenti in Puglia il giorno 23.Nei primi due mesi estivi il divario termico rispetto alla media si è mantenuto di oltre un grado al di sopra (esattamente +1.1°C), proseguendo la tendenza già consolidata da aprile, con le anomalie più elevate, fra +1°C e + 1.5°C, al Centro-Nord e in Sardegna. Questo dato pone l’estate 2018 temporaneamente al 5° posto fra le estati più calde degli ultimi 60 anni dopo quelle del 2003, del 2015, del 2017 e del 2012. Lo stesso scarto dalla media, pari a +1.1°C, scaturisce dall’analisi che parte dall’inizio dell’anno confermando il periodo gennaio-luglio fra i più caldi degli ultimi decenni ed esattamente al 4° posto dopo gli analoghi periodi del 2007, 2015 e 2017. Le precipitazioni estive non mostrano uno scostamento apprezzabile rispetto alla norma: +1% a livello nazionale che scaturisce dalla combinazione fra le piogge mediamente inferiori alla norma del Centro-Nord e il surplus riscontrato al Sud e sulle Isole. Nel complesso, dall’inizio dell’anno, le precipitazioni continuano a mantenere uno scarto sensibilmente sopra la media (+23% a livello nazionale) con bilanci positivi praticamente in tutto il territorio, ma particolarmente evidenti al Sud e Isole (mediamente +33%), al Nordovest (+27%) e in parte anche al Centro (+22%).

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