Marzo, fresco e perturbato
di Simone Abelli, meteorologo del Centro Epson Meteo
Nel complesso il mese di marzo è stato un poco più fresco e molto più piovoso della norma. Avendo ereditato le anomalie circolatorie impresse dal poderoso strat-warming di febbraio, in ambito europeo ha prevalso ancora una circolazione di masse d’aria d’origine polare o artica, che in alcuni periodi ha coinvolto anche l’Italia mantenendo caratteristiche invernali, soprattutto all’inizio e dopo la metà del mese. Questa situazione è testimoniata dalle nevicate sparse in pianura al Nord e a bassa quota anche al Centro nei primi giorni del mese e dal ritorno delle gelate notturne al Nord e della neve sulle colline del Centro-Sud proprio in corrispondenza dell’equinozio primaverile.
L’anomalia termica negativa di -0.3°C è stata determinata dalle temperature massime che per due terzi del mese sono rimaste al di sotto della media generando un’anomalia di -1.1°C, analogamente a quanto successe nell’altrettanto freddo marzo del 2013. Spetta al Nord la più ampia anomalia negativa, in particolare sulle regioni nord-occidentali dove le massime sono state mediamente di 3.1°C al di sotto della media, ossia a livelli più tipici del mese di febbraio. Tuttavia, nonostante lo scarto complessivamente negativo, al Sud e sulle Isole, dove le temperature sono tracollate solo nella terza decade, le anomalie mensili sono state positive: da +0.4°C della Sardegna, a +0.8°C del Sud, fino a +0.9°C della Sicilia. Infatti, nel corso del mese le regioni meridionali si sono trovate esposte a ben quattro incursioni di aria calda sub-tropicale che hanno finito per prevalere sulla sia pur notevole irruzione artica che ha caratterizzato la terza decade, determinando temperature che in diverse occasioni hanno superato i 25°C raggiungendo anche picchi di 28°C in particolare sulla Sicilia.
La circolazione atmosferica media si è contraddistinta per le sue forti anomalie bariche, negative alle medie latitudini e positive sulla calotta polare, segno della propensione ancora forte agli scambi meridiani di masse d’aria che hanno potuto invadere liberamente le nostre regioni, agevolate dalla sostanziale assenza di un’area anticiclonica. Ed è proprio la latitanza dell’alta pressione che ha lasciato le porte aperte al passaggio di ben 15 perturbazioni, per un totale di 26 giorni perturbati su 31, che hanno dato origine a frequenti e talvolta abbondanti precipitazioni. Infatti, complessivamente in Italia ha piovuto circa il doppio rispetto alla media (anomalia di +105%), nell’ambito di un numero di giorni piovosi quasi doppio rispetto alla norma, pari a 12 giorni al Nord, 15 giorni al Centro, 10 giorni al Sud. Il contributo maggiore è da attribuire alle notevoli anomalie del Nord-Ovest (+184%), del Centro (+141%) e della Sardegna (+147%): a tal proposito sono sicuramente da segnalare i cospicui accumuli osservati ad esempio a Genova dove è piovuto cinque volte rispetto alla media oppure a Firenze dove il totale ha sfiorato il quadruplo del valore medio.
I primi 3 mesi del 2018 evidenziano anomalie positive sia dal punto di vista termico con +0.5°C, sia pluviometrico con +53%, valori che scaturiscono rispettivamente dal caldo mese di gennaio e dai piovosi mesi di febbraio e marzo. In particolare sul fronte delle piogge il 2018 appare al momento in netta controtendenza rispetto al 2017 che, in questo periodo, evidenziava già una forte tendenza al deficit idrico.