19
Giu

SB52: negoziati positivi sui diritti umani, ma teniamo alta la guardia

di Chiara Soletti e Giulia Persico

Questo articolo fa parte del Bollettino ICN dai Negoziati Intermedi 2021 (UNFCCC SB52)
Per iscriverti al nostro Bollettino, visita
www.italiaclima.org

(foto: Flickr, Mike Maguire)

L’articolo 6 dell’Accordo di Parigi è stato al centro della sessione di negoziati intermedi, in cui i negoziatori hanno cercato di portare avanti i lavori sui “Meccanismi di mercato e non” (Market and non market approaches) in vista della COP26 di Glasgow. I delegati si sono concentrati sulla gestione dei carbon credits legati al Protocollo di Kyoto, sulla contabilizzazione delle emissioni climalteranti e sui punti maggiormente problematici dell’inquadramento giuridico dell’articolo 6.

Su quest’ultimo nodo la società civile si è battuta sull’inclusione dei principi legati ai diritti umani nei progetti sostenuti attraverso la finanza clima. Il rischio infatti è quello di sostenere progetti di decarbonizzazione o adattamento che possano danneggiare comunità fragili, minoranze, comunità indigene.

Fin dall’inizio dei lavori ci sono state  forti preoccupazioni dato che nell’agenda proposta non era presente nessun punto legato ai meccanismi di tutela sociale.

Secondo Erika Lennon, Avvocato del Center for International Environmental Law; “(…) le attività previste dall’art. 6 rischiano di portare ulteriori rischi per le persone e l’ambiente, per questo è fondamentale che i regolamenti su questo punto rispettino e proteggano i diritti umani (…) attraverso l’adozione di salvaguardie sociali ed ambientali, politiche per promuovere e garantire la partecipazione delle parti interessate a livello locale e l’istituzione di un meccanismo di risarcimento per assicurare il diritto di ricorso in caso di danni”.

Nella prima settimana di negoziati diversi paesi hanno menzionato l’importanza dell’inclusione dei diritti umani e dei diritti delle popolazioni indigene nelle regole relative all’art.6. In particolare, Giappone, Australia, Canada, e i gruppi LDC (Least Developed Countries), AILAC (The Independent Association of Latin America and the Caribbean) hanno chiesto che venisse dato maggiore spazio di partecipazione e di intervento alla società civile per influenzarne positivamente il processo.

Nella sessione sulla gestione delle unità di crediti ereditate dal Protocollo di Kyoto, diritti e salvaguardie non sono stati discussi, in quanto i lavori si sono concentrati sul come riportare le riduzioni di emissioni certificate (CER) nella contabilità dei prossimi anni. Nessuna menzione esplicita neanche nella sessione dedicata ai “Meccanismi non di mercato” (art. 6.8) anche se alcuni paesi parte hanno dichiarato la necessità che “nessuno venga lasciato indietro”. Per raggiungere tale obiettivo è stata espressa l’importanza di sviluppare maggiormente gli approcci non di mercato, spazio importante per forme di collaborazione tra paesi più eque e sensibili ai bisogni delle persone e degli ecosistemi, e la non sufficienza di limitarsi alla creazione di una piattaforma di condivisione delle conoscenze, data l’urgenza di trovare soluzioni alla riduzione delle emissioni anche per paesi con meno risorse.

Positiva la sessione sulla contabilità del trasferimento internazionale dei risultati di mitigazione delle emissioni  (art. 6.2 dell’Accordo di Parigi) che ha visto diversi paesi ribadire la necessità di includere nel testo principi relativi ai diritti umani, ai diritti delle popolazioni indigene e alla prevenzione di impatti ambientali e sociali negativi. I paesi meno sviluppati, l’UE, l’EIG (Environmental Integrity Group), la Bolivia, l’AILAC, il Canada, la Norvegia e l’Australia hanno tutti menzionato i diritti umani e i diritti delle popolazioni indigene. La Bolivia ha anche fatto riferimento ai “diritti della Madre Terra” e AILAC, UE e EIG hanno anche menzionato specificamente gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs). AILAC ha anche menzionato esplicitamente di non ripetere gli errori del passato e si è anche discusso di collegare i requisiti per 6.4 a 6.2 e alcuni diritti umani esplicitamente menzionati in questo contesto.

Nella sessione generale AILAC, Canada, EIG e Australia hanno menzionato la necessità di proteggere e rispettare la legislazione internazionale sui diritti umani  e i diritti dei popoli indigeni. Il Canada in particolare ha concentrato il suo intervento quasi interamente sui diritti umani, proponendo risposte concrete per la loro tutela all’interno dell’articolo 6. L’Environmental Integrity Group (EIG) ha fortemente sostenuto e ringraziato il Canada e ha affermato di volersi concentrare su come si possa migliorare l’impegno sui diritti umani e sui diritti delle popolazioni indigene, nonché su come definire il contributo dei paesi parte allo sviluppo sostenibile. L’Australia ha anche menzionato la necessità di garantire i diritti nell’implementazione dell’art. 6, sostenendo che abbiamo bisogno di sapere come i diritti umani, i diritti delle popolazioni indigene, l’uguaglianza di genere e il coinvolgimento delle parti interessate, verranno garantiti.

Considerate le premesse, i negoziati intermedi delle Nazioni Unite sul clima per il 2021 sono stati positivi per i diritti umani, ma l’attenzione della società civile non si abbassa. Per la natura informale di questa sessione di lavori nessuna decisione vincolante è stata presa: tutto quello che è stato discusso è stato, difatti, lavoro propedeutico in vista della COP26 di Glasgow, e potrebbe non essere incluso nel testo sull’implementazione dell’art. 6 con conseguenze allarmanti sull’ambizione dell’Accordo di Parigi e quindi sui diritti delle persone e la tutela degli ecosistemi. Per questo ICN e la tutta la società civile continueranno a monitorare attentamente che questi principi siano inclusi nel testo finale.

Questo articolo fa parte del Bollettino ICN dai Negoziati Intermedi 2021 (UNFCCC SB52)
Per iscriverti al nostro Bollettino, visita
www.italiaclima.org

You are donating to : Italian Climate Network

How much would you like to donate?
€10 €20 €30
Would you like to make regular donations? I would like to make donation(s)
How many times would you like this to recur? (including this payment) *
Name *
Last Name *
Email *
Phone
Address
Additional Note
Loading...