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SERENA GIACOMIN, PRESIDENTE ITALIAN CLIMATE NETWORK E ELISA PALAZZI, MEMBRO DEL CONSIGLIO DIRETTIVO DI ITALIAN CLIMATE NETWORK COMMENTANO LA DICHIARAZIONE DEL PRESIDENTE DI COP28, SULTAN AL JABERSERENA GIACOMIN, PRESIDENTE ITALIAN CLIMATE NETWORK 

Un’intervista in streaming del 21 novembre 2023, rilanciata dal quotidiano The Guardian, mostra l’anima anti scientifica della presidenza della COP28 a Dubai.

“Rispetto la scienza. E non c’è nessuna scienza o scenario che dica che l’eliminazione graduale dei combustibili fossili sia ciò che permetterà di raggiungere l’obiettivo 1.5”.

Così Sultan Al Jaber, Presidente della Conferenza delle Parti delle Nazioni Unite sul Cambiamento Climatico negli Emirati Arabi Uniti, risponde infatti a Mary Robinson, Presidente del gruppo Elders ed ex inviata speciale delle Nazioni Unite per il cambiamento climatico. 
 
Questa la dichiarazione di Serena Giacomin, Climatologa e Presidente di Italian Climate Network.
 
«Nell’intervista Al Jaber nega senza giri di parole decine di migliaia di studi scientifici e ignora completamente i chiari messaggi dell’IPCC, dell’Agenzia Internazionale dell’Energia e dell’IISD (International Institute for sustainable development).
 
Il timore che Al Jaber potesse avere forti conflitti di interesse essendo l’amministratore delegato della compagnia petrolifera statale degli Emirati Arabi Uniti ADNOC è sempre stato tanto. Certo queste dichiarazioni sono spiazzanti, calpestano decenni di ricerche ed evidenze scientifiche sugli impatti ormai stranoti di concentrazioni di gas serra tanto elevate in atmosfera. Ridurre a zero le emissioni è l’unica speranza che abbiamo per rispettare la soglia di +1.5°C entro fine secolo, così come descrive lo scenario SSP1 a basse emissioni. Assurdo doverne parlare ancora.
 
In gioco non c’è solo il sistema climatico, da cui tutto dipende. In gioco c’è la possibilità che il nostro futuro possa essere sostenibile. 
 
Al Jaber sostiene che la decarbonizzazione potrebbe riportare “il mondo nelle caverne” ma è la sua dichiarazione a riportarci ancora più indietro nel tempo, tra i dinosauri.»
 
A questo si aggiunge il commento di Elisa Palazzi, Fisica del Clima e membro del Consiglio Direttivo di Italian Climate Network.
 
«La scienza parla molto chiaro tramite numerosi report e riconosciute istituzioni a livello internazionale: il report dell’IISD, ad esempio, afferma che per avere possibilità di restare al di sotto della soglia 1.5°C:

  •  le nazioni devono effettuare tagli immediati e profondi alla produzione di tutti i combustibili fossili, compresa una rapida e giusta eliminazione della produzione esistente;
  • la produzione di carbone nei Paesi sviluppati deve diminuire del 50% entro cinque anni ed essere effettivamente eliminata entro il 2030;
  • la produzione di petrolio e gas nei Paesi sviluppati deve essere ridotta del 74% entro il 2030, con un’eliminazione completa entro il 2034.

L’eliminazione graduale dei combustibili fossili è l’unica opzione possibile. Non so a quale scienza Al Jaber porti rispetto. Ma la scienza – quella vera – dice il contrario rispetto alle sue dichiarazioni.»

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