17
Nov

L’OMS in aiuto dei piccoli Stati insulari

di Benedetta Armocida e Margherita Bellanca – 

L’adattamento ai cambiamenti climatici dei piccoli stati insulari in via di sviluppo (SIDS) è uno dei temi centrali della COP23, incentivato dalla presidenza delle Isole Fiji. Si stanno infatti svolgendo diversi side event sull’argomento per spiegare come migliorare la resilienza di queste aree, spesso molto vulnerabili agli eventi climatici estremi, e come fornire ai loro abitanti un sostegno economico adeguato.

In uno di questi side event, tenuto da rappresentanti dall’Organizzazione Mondiale per la Sanità (OMS) per presentare la loro nuova iniziativa, è stato portato avanti il dialogo tra l’Organizzazione e i ministri di alcuni di questi SIDS. Alla presenza del ministro della salute delle isole Fiji e dei primi ministri delle Barbados e delle Isole Cook, l’OMS ha potuto infatti presentare la sua nuova iniziativa e avviare un dialogo su questa con le istituzioni.

“Noi nelle Fiji sappiamo bene che il cambiamento climatico costituisce una grave minaccia per la salute della popolazione. Sono lieto di lanciare questa iniziativa – in collaborazione con l’OMS e l’UNFCCC – per equipaggiare le piccole isole della conoscenza, delle risorse e della tecnologia adatte. Lo scopo è di aumentare la resilienza dei sistemi sanitari, come parte dei grandi sforzi per adeguarsi al cambiamento climatico”, ha detto Frank Bainimarama, Primo Ministro delle Fiji e presidente della COP23.

Tale iniziativa nasce nell’ambito delle priorità che l’OMS si è data negli ultimi anni, tra cui la protezione della salute umana dal cambiamento climatico. L’obiettivo finale è di rendere tutti i sistemi sanitari dei piccoli Stati insulari in via di sviluppo resilienti al cambiamento climatico entro il 2030. Inoltre, l’OMS auspica che le nazioni riducano le loro emissioni di gas serra, sia per proteggere i più vulnerabili dal cambiamento climatico, sia per creare maggiori benefici in termini di salute anche negli stessi paesi emettitori.

Tra le principali minacce ai piccoli Stati insulari vi sono certamente gli eventi climatici estremi,capaci di mettere a rischio la sopravvivenza stessa delle popolazioni e destinati a diventare più frequenti e distruttivi. I piccoli stati insulari sono i più soggetti e vulnerabili a questi eventi climatici e tendono ad avere una disponibilità finanziaria limitata che non permette loro la costruzione di un un sistema di salvaguardia veramente resiliente.

L’iniziativa dell’OMS, dunque, si articola attorno a quattro obiettivi: l’empowerment di questi Stati, realizzabile amplificando la voce dei loro leader nel campo della salute sia a livello locale che internazionale; la raccolta di dati ed evidenze per sostenere gli investimenti sul cambiamento climatico e la salute; la promozione di politiche che migliorino la preparazione agli eventi naturali estremi e la prevenzione, compresi i sistemi sanitari “a prova di clima”; infine, l’aumento del sostegno finanziario internazionale in ambito di clima e salute nei piccoli Stati insulari, considerando che meno dell’1,5% degli investimenti internazionali per l’adattamento al cambiamento climatico è destinato a progetti sanitari, e solo una piccola parte di questi sono a sostegno dei SIDS.

Ciò che i ministri presenti all’incontro hanno sottolineato, inoltre, è la necessità di capacity building, ovvero di rafforzare la capacità delle istituzioni di gestire le situazioni climatiche estreme e i loro impatto sulla salute, anche coinvolgendo le comunità locali.

Dal 2015 l’OMS sta lavorando con il segretariato UNFCCC per sviluppare dei profili dettagli di ogni paesi per valutare i rischi e fornire consigli personalizzati, per un corretto adattamento e mitigazione degli effetti dei cambiamenti climatici sulla salute. Ad oggi, sono già stati completati più di 45 profili e, nell’ambito di questa iniziativa, l’OMS si impegna a pubblicare un profilo per tutti gli Stati facenti parte dei SIDS, entro la fine del 2018.

“Il cambiamento climatico nelle Fiji o nelle altre isole non è solo un argomento politico, ma è la realtà quotidiana. Queste comunità hanno bisogno di assistenza per affrontare un mondo che sta cambiando”, ha dichiarato il Dr. Tedros Adhanom, Direttore Generale dell’OMS.

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