Bonn, negoziati a rilento. E arriva il monito dell’UNEP
Da Bonn, Federico Brocchieri, Francesco Capezzuoli e Federica Pastore
Mentre a Bonn proseguono i negoziati dell’ADP2.10, l’UNEP (United Nations Environmental Program) pubblica un aggiornamento della valutazione degli INDCs, ovvero i contributi nazionali volontari che i Paesi stanno presentando in vista della COP21 di Parigi.
Secondo il rapporto di valutazione preliminare, che ha preso in considerazione 38 delle 59 submission ricevute (da parte di Paesi le cui emissioni ammontano al 60% delle emissioni globali), le emissioni al 2030 saranno molto probabilmente di 14 Gt superiori rispetto alla traiettoria per mantenere l’aumento di temperatura sotto i 2°C alla fine del secolo.
Un quadro completo degli INDCs sarà presentato ad inizio novembre, con la pubblicazione dell’Emission Gap Report 2015: sebbene si preveda che le submission mancanti andranno a ridurre leggermente il gap, risulta tuttavia evidente come questo non sarà adeguatamente colmato.
Nel frattempo, i negoziati al World Conference Center Bonn avanzano a rilento. Nella giornata di ieri, hanno tenuto banco diverse questioni:
- Adattamento & Loss and Damage
Le discussioni in questa sessione hanno preso spunto dalle domande che i Co-facilitatori hanno sottoposto ai Delegati, aventi come oggetto principale la suddivisione dei vari paragrafi nella bozza di Agreement e in quella di COP Decision.
Protagonista è stata la Bolivia (G77 & China) che ha dato vita ad un dibattito con Stati Uniti, Unione Europea ed altre Parti sulle principali opportunità di cooperazione in merito alle politiche di adattamento, nonché sul significato e sul rapporto reciproco di alcuni termini chiave presenti nel testo.
Sul Loss and Damage, le discussioni sono state incentrate sulle opzioni per il riconoscimento di questo Elemento nel pacchetto di Parigi: questione principale è stata la pertinenza di alcuni paragrafi in relazione al Warsaw International Mechanism on Loss and Damage (adottato nel 2013 alla COP19 di Varsavia).
Da segnalare inoltre la proposta, supportata da Tuvalu, in merito all’inserimento (all’interno del meccanismo sul Loss and Damage) di una Climate Change Displacement Coordination Facility, ovvero una struttura atta a coordinare la ricollocazione delle popolazioni colpite irrimediabilmente dagli effetti dei cambiamenti climatici.
Sulla questione del Loss and Damage si sono espressi con forza anche i giovani rappresentanti della società civile di YOUNGO, i quali hanno organizzato un’azione per richiamare l’attenzione dei delegati su questo delicato tema.
- Finanza
Sul tema della finanza, si è tenuta la prima sessione in cui le Parti hanno condiviso le proprie visioni sul testo attuale. Da segnalare l’intervento dell’Unione Europea, per la quale i fondi debbano provenire sia da fonti pubbliche che private, in contrapposizione alle posizioni del gruppo AILAC, per cui invece il ruolo dei privati dovrebbe essere marginale. Netto invece il richiamo del Congo, che ha fatto presente come senza risorse finanziarie risulterebbe estremamente difficile per il Paese implementare le strategie recentemente annunciate nel proprio INDC.
- Mitigazione
Problematica, infine, la sessione sulla mitigazione, dove le discussioni sono bloccate sugli aspetti procedurali, con le Parti che fanno fatica a trovare un accordo semplicemente sulle modalità di lavoro. Mentre il tempo scorre.