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Conferenze delle Parti

NEGOZIATI INTERMEDI NEL CAOS

A Bonn continua lo stallo negoziale. Dopo 5 giorni manca ancora un'agenda dei lavori, ed alcuni paesi del sud alzano l'asticella: si tenta di inserire nel programma un nuovo punto sugli aiuti dai ricchi ai più fragili, osteggiato da USA e UE.

QUESTIONI DI GENERE NELLE CONVENZIONI INTERNAZIONALI AMBIENTALI

Le Convenzioni delle Nazioni Unite sul cambiamento climatico, la diversità biologica e la desertificazione, pur avendo tempi e modi diversi, progressivamente riconoscono e promuovono l'importanza del ruolo delle donne e dell'uguaglianza di genere nelle loro strategie di contrasto all'impatto ambientale. Gli incontri internazionali, come quello di Bonn, sono fondamentali per condividere strategie innovative, migliorare la collaborazione tra gli attori chiave e promuovere un'attuazione più efficace delle iniziative sul genere e cambiamento climatico.

IL SETTORE ENERGETICO NON È A BUON PUNTO PER MANTENERSI ENTRO L’1.5°C

La scorsa settimana si è tenuto a Bonn, un side event co-organizzato dall’UNFCCC e l’agenzia internazionale per l’energia (IEA) dal titolo “Energy Sector Pathways to 1.5 Degrees” da cui è emerso che il settore dell’energia non è pronto per raggiungere l’obiettivo dell’Accordo di Parigi. Infatti, le attuali politiche nazionali in materia energetica porterebbero ad un aumento delle temperature globali a 2.5°C nel 2100, addirittura di 1°C grado sopra l’obiettivo dell’Accordo di Parigi. Sia l’ambizione che l’implementazione, quindi, devono essere rafforzate urgentemente.

BONN, PRIMA SETTIMANA: È DI NUOVO NORD CONTRO SUD

La prima settimana di negoziati intermedi sul clima a Bonn, in Germania, ci ha confermato che la strategia negoziale dei Paesi del Sud del mondo, supportati dalla Cina, risponde ad una visione di lungo periodo e multilivello. Per dirla in termini concreti, i Paesi del gruppo G77 ed i cinesi non si sono accontentati della storica vittoria negoziale del 2022 a Sharm el-Sheikh, quando riuscirono a spacchettare il fronte dei Paesi ricchi e far approvare la creazione di un fondo per perdite e danni dopo 30 anni di dibattito, a Bonn si sta infatti alzando il tiro, complice l’occasione del lancio del primo inventario globale degli sforzi dei Paesi previsto proprio per quest’anno alla COP: il cosiddetto global stocktake.

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