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Conferenze delle Parti

MELONI A COP27: TRA MAINSTREAM, OMISSIONI E IL FANTASMA DI DRAGHI

Si è conclusa intorno all’ora di cena la seconda giornata di COP27. Mentre nelle stanze negoziali delegati e organizzazioni cominciavano a preparare il campo ai negoziati dei giorni successivi, nella grande sala plenaria sfilavano gli oltre 100 Capi di Stato e di Governo per il consueto vertice dei leader dei paesi partecipanti, in un contesto di ultra-militarizzazione del centro congressi di Sharm El-Sheikh e immediati paraggi. L’intervento a COP27 della Presidente del Consiglio Meloni, al suo primo vertice extra-europeo, si è fatto molto attendere. Sia per i contenuti che.. nei tempi.

COP27, AL VIA LE CONSULTAZIONI INFORMALI SU ACE

In sede COP27 si torna a discutere dell’Action for Climate Empowerment (ACE), un’espressione che fa riferimento alla volontà di coinvolgere attivamente i membri della società civile sui temi del cambiamento climatico. Questo dovrebbe tradursi in un piano che sviluppi e implementi i seguenti sei obiettivi: istruzione, formazione, sensibilizzazione, partecipazione, accesso alle informazioni e cooperazione internazionale.

IL RAPPORTO 2022 DELL’UNEP SULLE EMISSIONI: GLI ATTUALI SFORZI SONO INSUFFICIENTI E PORTERANNO L’AUMENTO DELLE TEMPERATURE A 2.8°C

Il Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente (UNEP) ha presentato il report 2022 sul gap delle emissioni di gas clima alteranti a una settimana dall’inizio di COP27. Il rapporto Emission Gap Report 2022 analizza il divario tra le emissioni di gas serra stimate nel 2030 se i Paesi attuano gli impegni di mitigazione indicati nei piani di impegno nazionali (i cosiddetti Nationally Determined Contributions o NDCs) e i livelli di emissioni globali necessari a rimanere sotto i 2°C o preferibilmente l’1.5°C, come previsto dall’Accordo di Parigi. Questa differenza tra “dove probabilmente saremo e dove dovremmo essere” è nota come “gap” di emissioni.

LA SOCIETÀ CIVILE VERSO LA COP27: I DIRITTI UMANI DEVONO ESSERE ALLA BASE DI PERDITE E DANNI

La 27esima Conferenza delle Parti (COP27) della Convenzione Quadro sui Cambiamenti Climatici (Unite Nations Framework Convention on Climate Change – UNFCCC), inizierà tra poco più di una settimana e la presidenza egiziana, i rappresentanti governativi, i tecnici, gli scienziati e la società civile si stanno preparando per un altro round di negoziati. Trovare soluzioni per un’azione comune in ambito climatico è drammaticamente urgente, ma purtroppo le Parti sembrano non dare segnali di voler superare la situazione di stallo creatasi su questioni chiave come Perdite e Danni e Finanza climatica.

VERSO COP27: IL PUNTO

La diplomazia del clima si è rimessa in moto e tra una settimana rivedremo delegati, tecnici, Ministri e rappresentanti della società civile volare a Sharm El-Sheikh, in Egitto, per aprire la COP27 a poco meno di un anno dal finale deludente per i più della britannica COP26 di Glasgow. Quella che partirà sarà una COP particolare. Inizialmente pensata come un momento di aggiornamento e confronto sugli obiettivi climatici dei Governi rispetto a COP26 con un’attenzione specifica al tema dell’adattamento, di fatto COP27 sarà soprattutto la prima conferenza sul clima dallo scoppio del conflitto russo-ucraino, un momento di test per molti Paesi occidentali stretti tra ambizione climatica e caro-bollette.

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