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Dic

Combattere il cambiamento climatico oltre i confini

di Francesca Casale

Fino a qualche anno fa, parlando di cambiamenti climatici, difficilmente si sentiva discutere degli effetti sui bacini idrici e sugli oceani o di come quello dell’acqua fosse un tema strettamente legato alla mitigazione e all’adattamento ai cambiamenti climatici. Negli ultimi anni, invece, il tema sta diventando sempre più importante all’interno dei negoziati per l’Accordo di Parigi, nonostante non sia ancora una tematica essenziale per i Paesi. Lo si percepisce dai sentimenti della water community che tuttora si sente distante e non considerata dalla climate change community, i cui rappresentanti scarseggiavano agli eventi del Water Action Day alla COP23 di Bonn.

Indiscutibile comunque l’importanza di questa giornata tematica alla conferenza, per rendere chiaro che una strategia internazionale di management delle acque è essenziale ai fini dell’Accordo. Le acque che coprono la superficie terrestre infatti non si fermano ai confini degli stati ed è necessaria la comunicazione e la collaborazione a livello internazionale per trovare una strategia di adattamento integrata su più livelli, locale, nazionale e internazionale, basata su una governance delle acque che riduca l’incidenza dei cambiamenti climatici sulle popolazioni.

Per la gestione delle acque il monitoraggio e la modellizzazione sembrano essere strumenti molto importanti. L’Unione Europea, come altri Paesi, ha presentato i propri programmi di monitoraggio della superficie terrestre da remoto e i servizi che offrono al pubblico. La ricerca in questo campo di scienziati e tecnici diventa essenziale per la formulazione di decisioni politiche, anche all’interno dell’Accordo di Parigi. Il sistema di osservazione infatti è talmente flessibile da potersi adattare alle richieste della società sia nell’ambito politico che economico.  L’osservazione da satellite permette di stimare le variabili più diverse: temperatura della superficie dei mari, livello delle acque, salinità, acidità, andamento delle correnti. Permette di valutare lo stato di salute di un bacino o di un oceano, di monitorarlo e di fare proiezioni sul suo stato futuro.

Un esempio di progetto europeo che riesce a integrare diversi servizi è Copernicus. La chiave del suo successo è la capacità di fornire e coordinare in un’unica piattaforma tutte le informazioni sul monitoraggio degli oceani e delle terre emerse tramite dati liberamente consultabili da tutti. L’obiettivo per la comunità scientifica internazionale deve essere quello di porre la collaborazione e la comunicazione alla base delle relazioni tra le aziende e i centri di ricerca che si occupano di monitoraggio ambientale nei diversi Paesi, per standardizzare le osservazioni, integrare le analisi e fornire più informazioni possibili alla società.

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