cop28
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Dic

COP28, GLOBAL GOAL ON ADAPTATION: PASSI AVANTI, PASSI INDIETRO

  • Sulla finanza si rafforzano termini e concetti, resta l’assenza di vincoli.
  • Delle opzioni nel testo iniziale resta solo il richiamo a Convenzione e Accordo di Parigi, non quello alle responsabilità comuni ma differenziate.
  • Inserito il richiamo all’obiettivo di temperatura di 2 gradi, nel quadro degli approcci adattivi.

A COP28 è uscita la seconda bozza sul GGA, il Global Goal on Adaptation: anche questa, come la prima di domenica è una versione di “testo del Presidente”.

Sulla finanza, che resta il punto fondamentale per implementare nella realtà politiche e pratiche di adattamento e aveva già causato malcontento, è previsto un rafforzamento ma solo concettuale.

L’art.23 riconosce che finanza, trasferimento tecnologico e capacity building sono considerati cruciali per l’implementazione del quadro per il GGA. Il successivo art.24 sottolinea l’importanza di rendere consistenti i flussi finanziari e incoraggia a ulteriori azioni per aumentarli.

Grave, invece, l’eliminazione dell’esplicita assicurazione che la finanza per l’adattamento non debba pesare sulla situazione debitoria dei Paesi in Via di Sviluppo. All’art.27 c’è solo il riferimento a una più generica sostenibilità del debito ma, a nostro avviso, il concetto stesso di debito avrebbe dovuto sparire del tutto.

L’art.38 impegna a “colmare il divario della finanza sull’adattamento”, prevedendo che il risultato del Global Stocktake debba tener conto del New Collective Quantified Goal nel 2024, in ottica di colmarlo.

Delle opzioni nel testo della decisione sul GGA è rimasta quella con il solo richiamo alla Convenzione e all’Accordo di Parigi, mentre è sparito il riferimento esplicito alle “responsabilità comuni ma differenziate”.

Nell’articolo 8 è comparso, invece, un aperto richiamo agli obiettivi di temperatura previsti dall’Accordo di Parigi, che quindi dovranno essere tenuti in considerazione negli “sforzi rafforzati” per gli adattamenti incrementali e trasformativi, alla luce della migliore scienza disponibile. Rispetto alla prima bozza, ci sembra una novità importante. 

Altro aspetto negativo e potenzialmente pericolo, infine, il fatto di aver tolto le scadenze al 2030 per dimezzare impatti e rischi per infrastrutture e insediamenti umani, e al 2040 per eliminarli del tutto.

Bozza 2 di Decisione sul GGA

Articolo a cura di Paolo Della Ventura, delegato Italian Climate Network
in collaborazione con Cecilia Consalvo, delegata Italian Climate Network 

Immagine di copertina: Photo by COP28 / Christopher Pike

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