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Dic

COP28, ECCO IL “GLOBAL PLEDGE”, L’IMPEGNO A TRIPLICARE LE RINNOVABILI E RADDOPPIARE L’EFFICIENZA ENERGETICA AL 2030

  • Alla COP28 di Dubai è stato lanciato il Global Renewables and Energy Efficiency Pledge.
  • Presentato da UE e Presidenza COP, è stato sottoscritto da 118 Paesi tra cui al momento Cina e India non compaiono.
  • Intanto i dati ci confermano che quello del 2023 è stato il novembre più caldo mai registrato: è record per il sesto mese consecutivo.

Era nell’aria da diverse settimane già prima dell’inizio dei lavori a Dubai, ma la conferma è finalmente arrivata: l’Unione Europea, e la Presidenza della COP28 hanno lanciato il Global Renewables and Energy Efficiency Pledge.

Sottoscritto da 118 Paesi (senza però Cina e India, al momento), il “Global Pledge” pone l’obiettivo di triplicare la capacità installata di energia rinnovabile, arrivando ad almeno 11 terawatt (TW), e raddoppiare il tasso di miglioramento dell’efficienza energetica globale da circa il 2% a una cifra annua del 4%, entro il 2030.

Da quanto annunciato durante il World Climate Action Summit, gli impegni sono in linea non solo con quanto anticipato dalla stessa UE, che di questi impegni aveva fatto parte importante della propria posizione proprio per la COP28 di Dubai, ma anche con la richiesta-appello dell’IRENA (l’Agenzia Internazionale per le Energie Rinnovabili, guidata dall’italiano Francesco La Camera) che ha supportato questa iniziativa insieme con l’IEA (l’Agenzia Internazionale dell’Energia).

Per la Presidente della Commissione Europea, “con questo impegno globale, abbiamo costruito un’ampia e forte coalizione di paesi impegnati nella transizione verso l’energia pulita: grandi e piccoli, nord e sud, grandi emettitori, nazioni in via di sviluppo e piccoli stati insulari”. Ursula von der Leyen ha anche annunciato che nei prossimi due anni l’Unione europea investirà 2,3 miliardi di euro dal proprio bilancio, “per sostenere la transizione energetica nella nostra regione e in tutto il mondo”.

Per il Direttore Generale dell’IRENA, Francesco La Camera, la “decisione conferma inequivocabilmente il ruolo centrale che le energie rinnovabili svolgono nell’affrontare l’urgenza climatica. Essendo la soluzione più accessibile ed economicamente vantaggiosa, le energie rinnovabili sono in prima linea nell’azione per il clima, offrendo un percorso per migliorare l’accesso, la sicurezza e l’accessibilità all’energia”. La Camera ha aggiunto, però, che “ora gli impegni devono tradursi in azioni concrete considerando le diverse circostanze nazionali. L’imminente tornata di contributi determinati a livello nazionale nel 2025 rappresenta un’ottima opportunità per fare un balzo in avanti trasformativo.”

Questa posizione si emerge anche nel “Global Pledge”, secondo cui “i Partecipanti si impegnano a intraprendere azioni nazionali di ampio respiro per contribuire al suo raggiungimento, anche adottando ambiziose politiche nazionali in materia di energie rinnovabili ed efficienza energetica e rispecchiando questa ambizione negli NDC, collaborando con le città e i governi subnazionali, concentrandosi sugli strumenti e i fattori abilitanti più rilevanti a livello nazionale e locale.”

Nel documento si riconosce anche la “necessità di rafforzare la collaborazione internazionale sulle energie rinnovabili e l’efficienza energetica” e altri punti del documento rappresentano criticità sottolineate proprio a Dubai dai Paesi in via di sviluppo.

A questo punto, e al di là degli annunci, sarà importante verificare se, come e con quale forza questi obiettivi saranno scritti il 12 dicembre nella decisione finale di COP28, a confermare o meno la reale volontà delle Parti di impegnarsi.

Sul fronte scientifico, invece, i dati continuano ad attestare un riscaldamento globale sempre più incalzante: lo scorso mese di novembre, secondo dati JRA-55 è stato il più caldo di sempre. Ed è la sesta volta consecutiva, dallo scorso giugno, che ogni mese risulta il più caldo mai registrato secondo i dati ERA5 di Copernicus relativi alla temperatura globale di superficie.

Anche la scienza mondiale del clima, partendo dall’IPCC nei suoi rapporti, da anni sta comunicando che le energie rinnovabili (in particolare solare fotovoltaico ed eolico) sono le tecnologie più efficaci nell’abbattimento delle emissioni e più efficienti, quanto ai relativi costi. Pertanto gli impegni del Global Renewables and Energy Efficiency Pledge non solo dovranno entrare con forza nella decisione finale di COP28, ma dovranno essere reali ed a implementazione immediata.

Le fonti rinnovabili, inoltre, dovranno sostituire quelle fossili, che sono la principale causa del riscaldamento globale, e non aggiungersi ad esse. 

Per gli annunci fini a se stessi non c’è più tempo: al 2030 mancano solo sette anni. 

Articolo a cura di Paolo Della Ventura, volontario di Italian Climate Network.

Foto di copertina: UNFCCC COP28 / Mahmoud Khaled

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