22
Mar

GIORNATA DELL’ACQUA

Sono sempre di più i gestori idrici che decidono di installare casette dell’acqua per incentivare l’utilizzo dell’acqua pubblica. 

L’Italia, nonostante sia tra i primi paesi al mondo per consumo di acqua minerale (soprattutto in bottiglie di plastica), sta cercando di invertire questa tendenza installando erogatori di acqua pubblica su tutto il territorio nazionale. 
I gestori idrici negli ultimi anni stanno implementando la creazione di casette dell’acqua, distribuite uniformemente sul territorio di competenza, cercando di alzare il livello dei loro servizi tramite l’offerta di acqua naturale e gassata con tecniche di potabilizzazione sempre più avanzate. 

Gli italiani, si sa, hanno da sempre pregiudizi per quanto riguardo l’acqua del Sindaco. Secondo il report Istat sul consumo dell’acqua, al 2022 quasi il 40% della popolazione non si fidava a bere acqua del rubinetto. È un fatto che il servizio idrico nazionale sia fortemente migliorabile. Sempre secondo il report dell’Istituto nazionale di statistica, il 40% circa dell’acqua immessa in rete non arriva ai consumatori finali. Questo perché dispersa a causa di fattori fisiologici delle infrastrutture idriche, tra cui la vetustà degli impianti o fattori amministrativi riconducibili a misurazione errate nei contatori o allacciamenti abusivi. Nonostante questi dati sconfortanti, la qualità dell’acqua del rubinetto è alta, addirittura. tra le migliori d’Europa. L’acqua che scorre nei rubinetti proviene infatti per l’85% da fonti sotterrane e per questa ragione tende a essere meno contaminata da scarichi e microrganismi patogeni con trattamenti per la potabilizzazione, rispetto alle acque di superficie, meno invasivi. 

Alla luce di questi dati, diversi gestori hanno iniziato quindi a voler far risaltare la qualità della risorsa idrica e in alcuni casi anche gli sforzi di efficientamento della propria rete, combattendo contemporaneamente l’inquinamento derivante dalle bottiglie di plastica. Le case o “casette” dell’acqua sono a tutti gli effetti erogatori di acqua pubblica arricchiti dalla possibilità della scelta tra liscia o gassata, per incontrare tutte le possibili preferenze dei cittadini. Il trattamento all’interno di questi distributori spesso sorpassa l’utilizzo del cloro, colpevole a volte di rendere spiacevole il gusto. Nelle casette dell’acqua la potabilizzazione può avvenire attraverso lampade a UV battericide e – a volte – tramite particolari filtri in grado di modificare il gusto (ma non le proprietà organolettiche). 

In alcune città l’erogazione dell’acqua è gratuita (solitamente limitata ad un certo numero di litri, per evitare gli approfittatori) mentre in altre a pagamento. Il prezzo però è solitamente inferiore ai 10 centesimi per litro (considerando la più costosa acqua gassata) che la rende comunque più conveniente dell’acqua dei supermercati dove il prezzo medio si aggira intorno ai 20 centesimi per litro.  


Dal punto di vista dei consumi le case dell’acqua sembrano rispettare le aspettative. Nella città Metropolitana di Milano sono 300mila i litri erogati giornalmente dalle circa 200 case dell’acque del gruppo CAP, che consentono di risparmiare 70mila bottiglie di plastica. Anche in provincie più piccole, come quella di Cremona, nel corso del 2022 le case dell’acqua hanno erogato quantitativi elevati: circa 14 milioni di litri dalle 97 case dell’acqua presenti (numero che è arrivato oggi a 110 erogatori).

Ad oggi non esiste un ente incaricato di fare un censimento delle casette dell’acqua distribuite sul territorio. È possibile per tutti farlo usando questo sito e contribuendo a rendere l’acqua pubblica –con minor impatto ambientale – più accessibile per tutti.

L’ampliamento della presenza e dell’uso di questi erogatori porta diversa benefici. La fornitura a prezzi molto contenuti di acqua refrigerata, naturale o gasata, (pur prediligendo i punti che erogano acqua gratuitamente), permette un risparmio sulla produzione di plastica che si traduce, a sua volta, in un risparmio di emissioni di CO2 legato ai processi di produzione, trasporto ed infine smaltimento per gli imballaggi.
Dal punto di vista sociale questi punti di prelievo possono anche diventare centri di aggregazione e ritrovo, là dove collocati strategicamente. Gli spazi urbani preposti all’installazione sono inoltre riqualificati (avvantaggiando le amministrazioni comunali) e la loro struttura – spesso arricchita di informazioni sulla risorsa idrica – sensibilizza i cittadini a comportamenti più ecologicamente sostenibili, promuovendo il consumo della rete idrica e consentendo infine anche un risparmio per le famiglie. 

Articolo a cura di Marco Pennacchi, Volontario Italian Climate Network

You are donating to : Italian Climate Network

How much would you like to donate?
€10 €20 €30
Would you like to make regular donations? I would like to make donation(s)
How many times would you like this to recur? (including this payment) *
Name *
Last Name *
Email *
Phone
Address
Additional Note
Loading...