INIZIATIVA FUR FREE EUROPE, L’IMPATTO ETICO-SOCIALE ED AMBIENTALE LEGATO ALLA PRODUZIONE DI PELLICCE ANIMALI
Il 16 marzo 2022 è stata registrata presso la Commissione Europea l’iniziativa FUR FREE EUROPE che prevede l’abolizione degli allevamenti di pelliccia animale e la vendita di pellicce in tutta Europa.
I motivi che hanno spinto alla raccolta di più di 1.530.000 firme nell’intera Europa a favore di questa iniziativa sono molteplici.
L’allevamento intensivo di animali per la produzione di pellicce risulta in chiaro contrasto con il concetto più basilare di benessere e libertà per gli stessi. Tali allevamenti, infatti, non sono in grado di rispondere alle esigenze comportamentali degli animali da pelliccia (per lo più di origine selvatica come procioni, visoni, volpi), non rispettando né le 5 libertà, né i 5 ambiti per il loro benessere, argomento sottolineato sin dal 2001, da uno studio della Scientific Committee on Animal Health and Animal Welfare della commissione Europea [1], ma al quale nessuna vera azione è mai seguita da parte della Commissione stessa.
Circa gli allevamenti intensivi di animali da pelliccia, è inoltre possibile affermare che essi costituiscono un rischio per la salute umana e degli animali stessi, come insegnatoci negli ultimi anni, durante la pandemia di Covid-19, quando centinaia di stabilimenti per la crescita di visoni sono stati oggetto di focolai di SARS-COV-2 o influenza aviaria ad alta patogenicità. Eventi che hanno portato all’abbattimento di centinaia di migliaia di animali..
L’allevamento di animali da pelliccia, infine, produce un impatto ambientale significativo e rappresenta una grave minaccia per la biodiversità autoctona e l’industria responsabile per la produzione di questi prodotti ha anch’essa, in proporzione, un ruolo marcato dell’inquinamento globale. Basti pensare, ad esempio, che per la creazione di 1 kg di pelliccia di visone vengono sviluppati dai 120 ai 140 kg di CO2 contro i 6-7 kg per una pelliccia sintetica.Fino al 1° marzo 2023 è possibile aderire all’iniziativa firmando la petizione attraverso il portale della Commissione Europea.
Articolo a cura di Samuele Giovanardi Fiorucci, Volontario Italian Climate Network
Riferimenti Bibliografici:
[1] SCAHAW (2001). The Welfare of Animals Kept for Fur Production. Report of the Scientific Committee on Animal Health and Animal Welfare. p. 41