OK!CLIMA, AL VIA I CORSI PER GIORNALISTI E OPERATORI SANITARI FIRMATI UNIMI
La crisi climatica e la transizione ecologica rappresentano una sfida di grande complessità e urgenza per l’intera collettività. Per questo l’Università degli Studi di Milano, insieme all’Università di Pavia e Italian Climate Network, ha lanciato il progetto OK!Clima, che prevede corsi di formazione alla comunicazione climatica per diverse categorie professionali. Tra queste ci sono i giornalisti e gli operatori sanitari, figure chiave per preparare la popolazione sia agli impatti che alle più efficaci azioni di adattamento e mitigazione da perseguire nei prossimi decenni.
YOUTH7, IL CONTRIBUTO DEI GIOVANI ALL’AGENDA DEL G7
I giovani delegati Youth7 (Y7) si sono incontrati a Berlino per finalizzare le loro raccomandazioni al Vertice G7 e consegnarle al Cancelliere Federale della... Read More
LE COSTITUZIONI AMBIENTALI: UN’ANALISI DALL’ITALIA AL RESTO DEL MONDO
Il forte impatto dei cambiamenti climatici sull’ambiente ha messo in evidenza la relazione tra ecosistemi e realizzazione dei diritti umani. Le Costituzioni nazionali hanno, quindi, progressivamente dedicato apposite disposizioni alla tutela dell’ambiente, evidenziando una crescente attenzione alla tematica. In Italia, solo qualche mese fa, riconoscendo espressamente il diritto all’ambiente all’art. 9 Cost., si è compiuto un passo fondamentale verso una maggiore giustizia ambientale e climatica.
LA CORTE AUSTRALIANA CONTRO IL FUTURO DELLE GIOVANI GENERAZIONI
In una recente sentenza, la Corte Federale australiana si è pronunciata sulla responsabilità dello Stato nella tutela dei giovani contro la sfida climatica.
ELEZIONI IN BRASILE 2022: UN EVENTO CHIAVE PER IL CLIMA
Da quando Jair Bolsonaro ha assunto la presidenza del Brasile nel 2019, la politica estera del Paese più grande del sudamerica ha ricalcato lo stile del suo leader. Durante queste due settimane di negoziati intermedi qui a Bonn, si invece è notato un cambio di attitudine da parte della delegazione Brasiliana, con i negoziatori che hanno fatto interventi costruttivi in più di un’occasione, invece di darsi all’abituale ostruzionismo. Brasilia sembra aver dato un po' di respiro ai propri diplomatici, sorge quindi spontaneo chiedersi a cosa sia dovuto questo cambio di approccio, che quasi inquieta quando si considera la totale dissonanza con ciò che quotidianamente accade in Brasile. La ragione più probabile è l’incertezza che regna attorno alle incombenti elezioni nazionali di ottobre, che probabilmente non permette di aggiungere ulteriori “grattacapi” alla già tesa situazione interna al Paese.