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LOSS AND DAMAGE, ADOZIONE-LAMPO

COP28 è iniziata con il piede sull’acceleratore. La volontà della presidenza emiratina di fugare il più possibile dubbi e sospetti rispetto a questa prima COP presieduta da un CEO di un’azienda petrolifera si è palesata nel tempo intercorso tra il passaggio di consegne tra l’egiziano Shoukry e l’emiratino Al Jaber, rispettivamente Presidenti di COP27 e COP28, oggi insieme nella plenaria di apertura, e la prima decisione adottata. Un nesso non solo visivo e simbolico, quello tra le due COP, ma anche politico, visto che la nuova Presidenza ha da subito cercato un risultato importante su quello che era stato il tema del 2022: il nuovo fondo a compensazione di perdite e danni.

PERDITE E DANNI, L’URGENZA DI UN’OTTICA DI GENERE

Nel dibattito sul Fondo Perdite e Danni serve introdurre la correlazione tra crisi climatica e disparità di genere. Nell'articolo conclusivo della nostra campagna ce ne parla Martina Rogato, Sustainability/Diversity Advisor, Founder ESG Boutique e Co-chair Women7.org.

LA RESPONSABILITÀ STORICA DEI PAESI

Il discorso sul clima è anche un discorso sulla responsabilità. C'è un legame diretto, dimostrato dalla scienza, tra sviluppo, emissioni e riscaldamento globale. La creazione di un fondo loss & damage alla COP27 di Sharm el-Sheikh in Egitto è stato il punto di arrivo del riconoscimento di uno dei concetti base dell'azione climatica: responsabilità comuni, ma differenziate. Ce ne parla Ferdinando Cotugno, giornalista de Il Domani.

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