cop15 biodiversità
07
Dic

DOBBIAMO PORRE FINE ALLA GUERRA CONTRO LA NATURA: LE PAROLE DI GUTERRES ALL’APERTURA DI COP15

  • Martedì 6 Dicembre si sono tenute la conferenza stampa di apertura e la cerimonia di apertura di COP15 sulla Biodiversità, che si svolge a Montreal sotto la Presidenza Cinese.
  • ll Canada, paese ospitante di COP15, ha annunciato un nuovo sostegno finanziario internazionale per la biodiversità: sul piatto 350 milioni di dollari canadesi.
  • La Cina si oppone ad alcune questioni chiave di questo negoziato, come dimezzare gli impatti di produzione e consumi entro il 2030 e il phase out da pesticidi e dai fertilizzanti. 
  • Il Segretario Generale ONU ha detto che l’umanità è diventata “un’arma di estinzione di massa” e ha elencato tre azioni per “stringere un patto di pace con la natura”.

Martedì 6 Dicembre si sono tenute la conferenza stampa di apertura e la cerimonia di apertura di COP15 sulla Biodiversità, che si svolgerà a Montreal, ma sotto la Presidenza Cinese, nelle prossime due settimane. 

La conferenza stampa si è aperta con il discorso del Ministro dell’ ambiente Cinese Huang Runqiu, Presidente di COP15, che ha ricordato la difficile decisione della Cina di non accogliere i delegati per la seconda parte di COP15 in Cina, come inizialmente programmato, ma di spostare la Conferenza in Canada, a causa della pandemia e della politica zero-casi messa in atto dal Governo Cinese

Durante il discorso, tenuto rigorosamente in lingua cinese, Runqiu ha dichiarato che la Cina è impegnata a livello internazionale nella protezione e conservazione della biodiversità e che la Dichiarazione di Kunming, adottata durante la prima parte di COP15, a ottobre 2021 in Cina, è la premessa fondamentale per i lavori della seconda e ultima parte di COP15. Il Presidente di COP15 ha continuato elencando le azioni portate avanti dalla Cina, e in particolare dal Presidente cinese Xi Jinping (il nome Xi Jinping è stato ripetuto più o meno in ogni frase dell’intervento): tra queste 100 eventi e conferenze internazionali organizzate negli ultimi anni, in cui la Cina avrebbe dimostrato la sua posizione di leader sui temi della biodiversità. Ricordiamo, però, che la Cina al momento non supporta l’obiettivo 30×30, ossia la protezione del 30% delle aree terrestri e il 30% di quelle marine entro il 2030 – obiettivo di medio periodo simbolo di questa COP15 – e non è parte della High-Ambition Coalition for Nature & People, il gruppo di oltre cento Paesi, attualmente guidato da Costa Rica e Francia, che supporta l’obiettivo 30×30 ai negoziati. Inoltre, secondo l’analisi di Carbon Brief, la Cina si oppone ad alcune questioni chiave di questo negoziato, – come dimezzare gli impatti di produzione e consumi entro il 2030, il phase out da pesticidi e dai fertilizzanti – e non ha una posizione condivisa sul digital sequence information (DSI) delle risorse genetiche e la condivisione dei benefici ad esse associate. 

Fonte: Carbon Brief

Durante la cerimonia di apertura il Canada, Paese ospitante di COP15, ha annunciato un nuovo sostegno finanziario internazionale per la biodiversità. Si tratta di 350 milioni di dollari canadesi, in aggiunta ai  5,3 miliardi di dollari CAD annunciati dal Paese lo scorso anno.
Climate Action Network Canada ha risposto all’annuncio chiedendo al Governo di aumentare i finanziamenti internazionali di un ulteriore miliardo di dollari all’anno fino al 2025 e ha dichiarato che “l’eredità coloniale del Canada rende questo contributo un passo importante per sostenere gli sforzi internazionali per fare pace e porre fine alla decimazione della natura”. 

Durante il suo discorso, tenuto metà in inglese e metà in francese, il Presidente Canadese Justin Trudeau è stato interrotto per qualche minuto da una protesta portata avanti alcuni rappresentanti della Comunità Indigena della West Coast. In risposta, Trudeau li ha ringraziati per aver condiviso la propria opinione con la sala, ricordando che il Canada è un Paese che crede nella libertà di parola ed è una democrazia, e che in democrazia non è necessario sempre essere d’accordo su tutto, ma rispettare l’opinione di tutti e lavorare insieme per proteggere la natura.
Il Presidente Canadese ha annunciato l’impegno del Canada a proteggere il 25% delle aree terrestri e il 25% di quelle marine entro il 2025, per poi arrivare al 30% entro il 2030.

Inoltre Steven Guilbeault, il Ministro dell’ambiente Canadese, durante la conferenza stampa ha ricordato che il Canada ospita il 20% dei bacini mondiali di acqua dolce, il 24% delle zone umide globali, il 25% delle foreste pluviali temperate e il 33% delle foresta boreale che ci rimane sul pianeta. Il Ministro canadese ha ribadito l’impegno a supportare l’azione climatica con un fondo da 5,3 miliardi di dollari nei prossimi 4 anni, a dedicare il 20% del fondo alle Nature Based Solutions (NbS) all’estero e a “occuparsi” del tema dei sussidi ad attività dannose per la natura (tema contenuto nel target 18 della bozza dell’accordo). Tuttavia, il Ministro canadese non ha mai usato i termini “eliminare” o “phase out” in riferimento ai sussidi destinati ad attività dannose per la biodiversità. 

La cerimonia è continuata con l’intervento del Segretario Generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres, il quale che ricordato che la natura è la migliore amica dell’umanità e senza natura non abbiamo niente, perché la natura è l’aria che respiriamo, l’acqua che beviamo, il cibo che mangiamo, l’energia che consumiamo, l’attività economica e i lavori su cui contiamo quotidianamente. Nonostante l’importanza della natura, le abbiamo dichiarato guerra (waging war on nature) e questi negoziati sono l’occasione per farne urgentemente pace. 

Il Segretario Generale ONU ha ricordato, infine, che la nostra aria, la nostra acqua e la nostra terra sono avvelenate da pesticidi chimici e sono piene di plastica, e che la nostra dipendenza dai combustibili fossili sta causando eventi climatici come ondate di calore, incendi boschivi e comunità distrutte dalle inondazioni. 

Inoltre, Guterres ha affermato che le multinazionali stanno riempiendo i loro conti in banca mentre distruggono la natura e che, con la nostra dipendenza da una crescita economica incontrollata e infinita, l’umanità è diventata “un’arma di estinzione di massa”. Stiamo trattando la natura come un gabinetto e stiamo commettendo un suicidio per procura, ha avvertito.

Durante il suo intervento il Segretario Generale ONU ha elencato tre azioni per “stringere un patto di pace con la natura”: 

  1. I governi devono sviluppare piani nazionali a protezione della natura in tutti i settori. Questi piani nazionali devono riconoscere e tutelare i diritti delle popolazioni indigene e delle comunità locali, da sempre i più efficaci custodi della biodiversità, e devono prevedere dei piani di finanziamento adeguati a tutela della biodiversità.
  1. Nella nostra economia globalizzata, le aziende e gli investitori devono rispettare la natura, perché è nel loro interesse proteggerla. Ciò implica quadri normativi ambiziosi, standard e metriche adeguate a prevenire il greenwashing e ritenere il settore privato responsabile delle proprie azioni lungo tutta la catena del valore. Le aziende e gli investitori devono essere alleati della natura, non nemici. 
  1. I Paesi sviluppati devono fornire sostegno economico ai Paesi in via di sviluppo. Abbiamo bisogno di un meccanismo internazionale che assicuri ai Paesi in via di sviluppo l’accesso più rapido e diretto alle risorse finanziarie a protezione della biodiversità. Inoltre, le istituzioni finanziarie internazionali e le banche multilaterali di sviluppo devono garantire che i loro investimenti sostengano la conservazione e il ripristino della biodiversità. 

In chiusura, Guterres ha condiviso come sia ispirato dai giovani attivisti di tutto il mondo che chiedono un cambiamento e ha ricordato che non possiamo far pagare alle nuove generazioni il prezzo dei danni commessi, implorando i Paesi membri di COP15 e i delegati di fare la cosa giusta a Montreal.

A cura di Margherita Barbieri, volontaria di Italian Climate Network.

Immagine di copertina: il ministro dell’ambiente cinese Huang Runqiu (Presidente di COP15) e il suo omonimo canadese Steven Guilbeault, alla conferenza stampa di apertura di COP15. Fonte: CTV News Montreal

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