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Nov

COP27, CIBO E AGRICOLTURA SOTTO I RIFLETTORI. LANCIATA L’INIZIATIVA FAST

Agricoltura e cibo sbarcano alla COP27. Quest’anno per la prima volta nella Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sul Cambiamento Climatico (UNFCCC), oltre al padiglione dei Giovani c’è anche un padiglione dedicato al Cibo e all’Agricoltura. Agricoltura che insieme all’adattamento  è stata il tema centrale della giornata di ieri, in cui è stato lanciato il programma FAST, Food and Agriculture for Sustainable Transformation (Cibo e Agricoltura per la Trasformazione Sostenibile).

Tra i gruppi più vulnerabili sta aumentando ll rischio alla fame e alla malnutrizione, come ha ricordato la Direttrice esecutiva in carica della FAO, Maria Helena M.Q. Semedo. Inoltre, i sistemi agroalimentari mondiali sono sempre più colpiti dalla variabilità climatica e da eventi meteorologici estremi. Tenendo anche in considerazione che i sistemi agroalimentari contribuiscono alla crisi climatica – si stima che un terzo delle emissioni globali siano dovute a questo settore – al degrado degli ecosistemi e alla perdita di biodiversità,  è fondamentale dedicare ai sistemi agroalimentari la giusta attenzione.

Nonostante lo stanziamento di $122 miliardi dedicati al settore agricolo e all’utilizzo di suolo tra l’anno 2000 e il 2018 , che rappresentano il 26% della finanza climatica globale, la percentuale dedicata al settore agroalimentare è  diminuita. Proprio per questo motivo, FAST ha come obiettivo  quello di migliorare la quantità e la qualità dei contributi finanziari per il clima per trasformare l’agricoltura e i sistemi alimentari entro il 2030, supportando l’adattamento, mantenendo l’obiettivo di contenere il riscaldamento globale entro i +1,5° C  e allo stesso tempo garantendo la sicurezza alimentare ed economica a più persone possibile.

Questo programma di cooperazione multi-stakeholder si propone di agire come un acceleratore per trasformare i sistemi agroalimentari con una triplice attenzione: alla persone, al clima e alla natura. Per realizzare ciò il programma concretamente si pone l’obiettivo di garantire:

1) accesso ai finanziamenti: per migliorare le capacità dei paesi di identificare e accedere ai finanziamenti e agli investimenti per il clima;

2) accesso alle conoscenze e capacità: per fornire le analisi necessarie, sviluppare linee guida volontarie e supportare lo sviluppo delle conoscenze;

3) sostegno nelle decisioni politiche: per garantire che i sistemi agroalimentari siano pienamente integrati nelle politiche sui cambiamenti climatici, come i Contributi Determinati a Livello Nazionale (NDC), i piani nazionali di adattamento o Strategie di sviluppo a lungo termine a basse emissioni (LT-LEDS). In questo ambito,  sarà possibile creare gruppi di consulenza tecnica ad-hoc per garantire reattività ed efficienza nella consegna di risultati di comune accordo di alta qualità.

All’evento di lancio del programma FAST, cui abbiamo partecipato come ICN, hanno partecipato il Ministro all’agricoltura e al suolo dell’Egitto, Mohamed El-Quseire la Direttrice in carica alla FAO, l’organizzazione Internazionale delle Nazioni Unite che si occupa di cibo ed agricoltura, in quanto organizzazione co-promotrice del programma. Insieme a loro, alla sessione di lancio del programma erano presenti diversi ministri all’ambiente e all’ agricoltura da tutto il mondo, presenze necessarie, vista la copertura internazionale del programma.

Diversi le tematiche citate dai vari ministri, tutti più o meno d’accordo sulla necessità di trasformare i sistemi agroalimentari con un’attenzione particolare al cambiamento clima, sia come causa di cambiamenti nei sistemi agroalimentari, sia come risultato delle politiche agricole, e alla sicurezza alimentare. Nei loro discorsi, alcuni Paesi si sono focalizzati sull’attenzione ai piccoli produttori, come la Norvegia, che ha ribadito come i piccoli produttori nei paesi in via di sviluppo siano responsabili per l’80% della produzione di cibo. Alcuni, e non tutti, hanno citato l’attenzione alla biodiversità parlando di agricoltura, come la Germania, il Brasile, la Francia, il Regno Unito e l’Arabia Saudita. La Repubblica Dominicana ha, poi, sottolineato l’importanza del coinvolgimento della società civile nella trasformazione dei sistemi alimentari e in particolare dei giovani come potenziali attori principali nel settore agricolo e delle donne.

Alcuni paesi come gli Stati Uniti, pur avendo mostrato un apparente distacco dall’iniziativa e pur non avendo citato il tema della biodiversità, si sono comunque focalizzati sul ribadire l’importanza dell’agricoltura quando si parla di cambiamento climatico. Hanno parlato di agricoltura intelligente verso il clima e sottolineato l’importanza dell’innovazione, dell’aumento della produttività in modo sostenibile e delle interazioni tra settore pubblico e privato.

Come ha detto il Ministro all’agricoltura egiziano alla conferenza di lancio del programma FAST “Possiamo fare la guerra contro la natura, ma possiamo anche trovare soluzioni”, in questo senso il programma FAST potrebbe facilitare collaborazioni tra paesi con l’obiettivo finale di trovare e condividere soluzioni per un sistema agroalimentare più sostenibile.

Articolo a cura di Aurora Aurino, volontaria sezione Clima e Advocacy

Foto di copertina: il lancio dell’iniziativa FAST a COP27 – UNFCCC

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