Dalle Nazioni alla Società Civile: la sfida climatica si vince con la concretezza
di Anna Rizzo
Martedì mattina il Segretario Generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres ha tenuto una conferenza per introdurre il prossimo vertice sul clima, che si terrà il 23 settembre 2019, presso il Palazzo di Vetro di New York, durante la settimana dell’apertura annuale dell’Assemblea Generale.
Il vertice avrà un duplice obiettivo: in primo luogo mobilitare la volontà politica verso obiettivi più ambiziosi ma allo stesso tempo concreti per far sì che l’Accordo di Parigi sia un successo; d’altra parte vuole spingere verso azioni concrete per sviluppare l’economia che centri gli obiettivi dello sviluppo sostenibile.
È questa una sfida da affrontare su molteplici livelli, ha affermato Guterres, dagli organismi nazionali, a quelli intergovernativi, dal settore pubblico a quello privato, senza dimenticare gli attori della società civile.
Per questo motivo il Segretario Generale inviterà tutti i capi di Stato al vertice di settembre, affinché presentino i loro progressi e le future ambizioni. Guterres ha voluto porre l’attenzione sulla necessità di raggiungere obiettivi concreti per dare un limite alle emissioni di gas serra e, allo stesso tempo, incoraggiare l’azione globale verso una maggiore resilienza climatica con una lista di priorità sulle quali gli attori dovranno concentrarsi, tracciandone i progressi e gli impatti.
Di primaria importanza è la mobilitazione di risorse finanziarie nel settore pubblico e privato, per un cammino verso la decarbonizzazione da un lato, e l’avanzamento della resilienza, dall’altro.
È indispensabile poi, l’allontanamento sempre più rapido dalla dipendenza dai combustibili fossili sposando la scelta delle energie rinnovabili, oltre alla ricerca di risparmi maggiori grazie all’efficienza energetica.
L’agenda delle priorità punta, inoltre, verso la cosiddetta transizione industriale che coinvolgerà molteplici settori tra cui quello petrolifero e l’industria del gas.
Il quadro generale in cui agire deve prevedere soluzioni che pongano le loro basi nella tutela ambientale e nella conservazione della biodiversità.
Volgendo poi lo sguardo verso l’azione locale, Guterres ha sottolineato l’urgenza di migliorare le politiche di mitigazione, che si traduce in progetti per le infrastrutture e i trasporti a basse emissioni.
L’agenda delle priorità vede infine come ultimo punto la resilienza e l’adattamento, con l’auspicio di potenziare gli sforzi per affrontare gli impatti e i rischi del cambiamento climatico, in particolare nelle comunità più vulnerabili.
La parola è passata in seguito alla platea. Pensando al portfolio delle azioni presentate da Guterres, è sorta spontanea una domanda : quale ruolo verrà affidato ai giovani in questo processo di sviluppo sostenibile? In che modo possono essere coinvolti attivamente nel processo decisionale? Il Segretario Generale, senza alcuna esitazione, ha dichiarato “ Abbiamo bisogno delle nuove generazioni!”. L’obiettivo sarà quello di creare una piattaforma di dialogo, perché seppure molti giovani abbiano la volontà di agire, è necessario fornire loro degli strumenti per poter interagire in maniera attiva, condividendo le proprie idee e azioni.
Per raggiungere un obiettivo concreto, il lavoro tra i numerosi attori sarà organizzato in gruppi di lavoro a partire da questo mese fino a settembre 2019. Il vertice metterà in mostra solo le proposte più concrete.
Possiamo dunque affermare che la necessità di concretezza rappresenta il leitmotiv dei primi giorni di questa Conferenza delle Parti, monito ricorrente anche nei discorsi del Presidente polacco della COP 24, Michal Kurtyka.
Riusciranno le delegazioni a trovare un accordo concreto per invertire definitivamente la direzione insostenibile del nostro cammino? È questa la sfida lanciata a Katowice.