Il Clima al centro: una conversazione sul futuro
di Rachele Rizzo
A seguito dell’annuncio ufficiale che rimanda al prossimo anno l’appuntamento negoziale della COP 26 inizialmente previsto per novembre 2020, il clima rimane al centro del dibattito sulla ricostruzione dell’economia post Corona virus. “Spostare questi eventi non vuol dire abbassare l’ambizione” ha dichiarato il Ministro dell’Ambiente Sergio Costa nella diretta streaming Conversazione sul futuro. Il Ministro ha infatti ribadito, insieme al Regno Unito che detiene la presidenza della COP26, di voler mantenere alta l’attenzione sul tema dell’ambizione climatica e sul percorso intrapreso con il Green Deal europeo.
Il 3 marzo scorso l’Italia ha lanciato, insieme ad undici paesi europei, un appello a Frans Timmermans, vicepresidente esecutivo della Commissione per il Green Deal per chiedere un rialzo degli obiettivi di mitigazione delle emissioni dell’Unione Europea al 2030 entro giugno.
La proposta di Austria, Danimarca, Finlandia, Francia, Lettonia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Portogallo, Slovenia, Spagna, Svezia e Italia è di innalzare l’obiettivo di riduzione delle emissioni di gas a effetto serra dell’UE per il 2030 ad almeno 50% e verso il 55% rispetto ai livelli del 1990. Questa iniziativa vuole accelerare l’azione del continente e allo stesso tempo dare uno slancio a livello internazionale, soprattutto in vista di appuntamenti importanti quali il vertice UE-Cina previsto per la fine dell’anno.
Questa richiesta è un ulteriore tassello necessario al successo della COP 26 che, oltre a risolvere temi spinosi quali la trasparenza e il mercato delle emissioni di carbonio, prevede l’aggiornamento dei Contributi Determinati su base Nazionale inviati dai Paesi facenti parte l’Accordo di Parigi, i quali devono essere rialzati per raggiungere l’obiettivo di mantenere il riscaldamento della temperatura globale ben al di sotto di 2°C.
In un contesto di dibattito sul futuro post-Corona virus, la società civile europea è invitata ad esprimersi sulla proposta di rilancio dell’ambizione climatica del continente grazie alle attività di consultazione sui nuovi target dell’UE al 2030 che si chiuderanno rispettivamente il 15 aprile e il 23 giugno 2020 (ulteriori informazioni sono disponibili nella nostra mini-guida alla consultazione). Questa opportunità si inserisce in un momento cruciale di discussione per il rilancio dell’economia, nel quale si presenta l’occasione di indirizzare i flussi economici nella direzione proposta dall’European Green Deal, nonché dal Piano Integrato per l’Energia e il Clima 2030 promosso dall’Italia.
In merito al rilancio “green” dell’Europa si sono esposte anche le più grandi ONG europee, tra cui CAN Europe di cui Italian Climate Network è partner, le quali hanno presentato una lettera indirizzata ai presidenti della Commissione Europea, del Parlamento e del Consiglio Europeo in cui fanno appello alle istituzioni per una ripresa in continuità con la traiettoria indicata al 2050 dal Green Deal: investimenti in linea con gli obiettivi dell’Accordo di Parigi, un rilancio economico che preveda iniziative che prevedano la decarbonizzazione e il ripristino di ecosistemi creando al contempo posti di lavoro, nonché un’accelerazione degli sforzi nell’ambito della finanza sostenibile.
La società civile non è sola in questo appello. Anche l’Agenzia Internazionale dell’Energia (International Energy Agency in lingua inglese) ha richiamato l’attenzione della comunità internazionale sulla necessità di mantenere alti gli sforzi per la riduzione delle emissioni e combattere il cambiamento climatico, investendo fortemente nei settori energetici fondamentali per la transizione ad un’economia a basse emissioni di carbonio. L’11 Aprile anche i Ministri dell’ambiente europeo hanno rilanciato la lettera dei rispettivi capi di stato e di governo del 26 marzo che incentivava la ripartenza mediante una transizione verde basata sul Green Deal, definito come “una nuova strategia di crescita per l’UE, che offrirà benefici volti sia a stimolare le economie e creare posti di lavoro sia ad accelerare una transizione verde in modo sostenibile ed economico”.In quest’ottica di ripartenza verde si inserisce il dibattito politico nazionale, come ribadito dal Ministro Costa, che parla di proposte per “un cambiamento del paradigma del settore produttivo” che passa attraverso riduzione delle emissioni, efficienza energetica ed economia circolare: il clima e l’ambiente al centro.